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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Il taglio delle tasse per i redditi tra i 15 e i 20mila euro e per quelli sotto i 40mila

Spariranno le deduzioni da lavoro dipendente e il bonus da 80 euro. Come cambia l'aliquota media

Il governo prevede un taglio delle tasse sul lavoro per la fascia di redditi tra i 15 e i 20mila euro di circa due punti percentuali e di tre per quelli intorno ai 40mila, mentre per la fascia che attualmente guadagna 70mila euro lordi le cose rimarranno più o meno uguali. Sono queste, spiega oggi Repubblica, le prospettive di riforma del fisco che si ispirano al modello tedesco e che prevedono, al posto delle attuali cinque aliquote, una aliquota media "ad personam" calcolata su misura per il reddito di ciascun contribuente.

Il taglio delle tasse per i redditi tra i 15 e i 20mila euro e per quelli sotto i 40mila

Il quotidiano spiega che Il modello tedesco in salsa italiana tuttavia ha parecchie caratteristiche per piacere. Perché è più semplice: oggi per calcolare l'imposta da pagare bisogna calcolare deduzioni, aliquote e scaglioni. Con la riforma promessa dal governo basterà inserire il proprio reddito in un tax calculator per avere il netto da pagare. Ma c'è di più: la nuova aliquota fatta su misura per ciascun contribuente beneficerà del fatto che il sistema fiscale sarà depurato da una serie di “scorie” che lo rendono di difficile comprensione.

Le prime cose che spariranno sono le deduzioni da lavoro dipendente e il bonus da 80 euro introdotto da Renzi e recentemente potenziato. Questi sconti fiscali verranno incorporati nell’algoritmo e dunque risulteranno già nell’aliquota media personalizzata che ciascuno di noi pagherà e che potrebbe avere comunque un tetto massimo del 43 per cento per evitare un eccesso di progressività. La scomparsa degli scaglioni (oggi sono cinque e si paga dal 23 al 43 per cento) eviterà anche un problema assai sentito: quello del salto di aliquota e quello delle enormi aliquote marginali effettive.

Il salto di aliquota è evidente: bastano un po’ di straordinari o un contratto di lavoro per passare da una aliquota del 27 per cento che si paga fino a 28 mila euro ad una del 38, che si paga fino a 55 mila euro, in compagnia di gente che guadagna ben più di noi. L’altra questione è quella delle aliquote marginali effettive: espressione difficile che indica quanto paghiamo in più, detrazioni comprese, quando entriamo nell’aliquota successiva. Ebbene non subiamo solo l’aliquota più alta ma anche la riduzione delle detrazioni, ad esempio da lavoro dipendente o il bonus Renzi, che si riducono al crescere del reddito. Questo paradosso può portare le aliquote marginali effettive fino all’80 per cento. Con l’aliquota media personalizzata non succederà più.

E quindi, conclude il quotidiano, un lavoratore dipendente che ha un reddito imponibile di 25 mila euro avrà una aliquota media, cioè quella che sborsa effettivamente, del 14,7 per cento dunque 2 punti in meno rispetto all’attuale 16,7 per cento; chi guadagna 40 mila euro scenderà dal 27,8 al 24,8 per cento di aliquota media. 

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