Un'ordinanza per spegnere l'Ilva: il sindaco di Taranto detta l'ultimatum ad ArcelorMittal
Una ordinanza "spartiacque della storia moderna di Taranto" spiega il sindaco Rinaldo Melucci
Una ordinanza del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci impone alla società che gestisce lo stabilimento siderurgico ex Ilva di individuare e risolvere le criticità ambientali "entro 30 giorni": in caso contrario altiforni, cokerie e acciaierie andranno spenti entro 60 giorni da oggi.
Lo si legge in una ordinanza indirizzata e trasmessa a Arcelor Mittal Italia, a Ilva spa in amministrazione straordinaria, e alle autorità preposte compreso Ministero ambiente, prefetto, questore, Ispra, enti locali e territoriali, Arpa , Asl e Ares.
Un ultimatum per ArcelorMittal e Ilva che avrebbero pertato tempo al massimo fino a fine marzo per individuare "gli impianti interessati dai fenomeni emissivi, eliminando gli eventuali elementi di criticità e le relative anomalie".
Una corsa contro il tempo che arriva nel giorno in cui si apprende dello slittamento dell'accordo per la modifica del contratto di affitto che lega Mittal ed i Commissari dell'ex Ilva, primo passo per porre fine alla guerra giudiziaria in corso davanti al tribunale di Milano e che ha a tutti gli effetti
Il Tribunale di Milano il 7 febbraio scorso aveva deciso di riaggiornare l'udienza fissando come data improrogabile il 6 marzo prossimo per dare altro tempo alle parti per arrivare a un accordo.
"ArcelorMittal tenta di accordarsi con il Governo senza che ci sia posto per le esigenze e le priorità di Taranto - spiega il sindaco Rinaldo Melucci - ostacolando il riesame dell'Aia chiesto dal Comune di Taranto e persino l'uso della valutazione del danno sanitario. E questo non è affatto un viatico a buone relazioni con chi ha la responsabilità della salute pubblica".
"È l'epilogo di tre anni di tentativi leali per conciliare le ragioni dell'occupazione con quelle dell'ambiente e della salute".
Ex Ilva, che cosa succede a Taranto
"Veniamo fuori da giorni di evidenti emissioni rilevanti, non più sostenibili per i cittadini". spiega sindaco Melucci giustificando la tempistica dell'ordinanza. "Tutti i segnali che ormai arrivano dallo stabilimento siderurgico evidenziano uno scadimento di controlli e manutenzioni e destano una rinnovata preoccupazione circa la salute di lavoratori e residenti"
"Oltre l'urgenza determinata da questa situazione, l'ordinanza introduce il concetto di precauzione perché i dati che arrivano dagli organismi tecnici indipendenti non scagionano mai queste emissioni da un impatto negativo sulla salute, specie dei più piccoli"