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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Tari 2018: chi ha diritto a esenzioni e riduzioni 

Da chi produce rifiuti speciali alle case disabitate, fino agli immobili delle Onlus: ecco i casi in cui si può pagare meno (o non pagare) la tassa sui rifiuti

La tassa sui rifiuti o Tari, come viene chiamata di consueto, è una delle imposte che 'abbracciano' il più largo bacino di utenti, ma esistono dei casi in cui si può pagare meno o non pagare. Ad esempio, può chiedere la riduzione o l'esenzione dal pagamento della Tari il proprietario di un immobile che non produce rifiuti o oppure + vuoto e inabitabile. Questi sono soltanto alcuni dei casi in cui può essere richiesta l'esenzione o la riduzione della tassa sui rifiuti. Entrambi i provvedimenti non avvengono mai in automatico, ma soltanto su richiesta del contribuente, che deve dimostrare al Comune di presupposti per non pagare o pagare meno. Per maggiori informazioni sulla tempistica è sempre meglio consultare il regolamento del Comune di appartenenza, ma di solito le domande per riduzione o esenzione della Tari vanno inviati entro il 31 gennaio e con l'apposito modulo fornito dal Comune.

Tari, quando si paga

La Tari, tassa sui rifiuti, è il tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Devono pagarla tutte le persone che possiedono o detengono a qualsiasi titolo di locali o di aree urbane, in grado di produrre rifiuti.

Tari, quando non si paga

Sono escluse dal pagamento della Tari, le le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, e le aree comuni condominiali che non siano detenute o occupate in via esclusiva. Va ricordato che i regolamenti comunali possono contenere anche delle diverse ipotesi di esenzione, spesso legati alla presenza di disabili o minori all'interno dell'immobile.

Tari, chi la deve pagare

Come detto in precedenza, la tassa sui rifiuti deve essere pagata dai possessori di locali o di aree suscettibili all produzione di rifiuti. Nel caso di detenzione temporanea dell'immobile (ad esempio, affitti brevi o vacanze) di durata non superiore a sei mesi, la tassa deve essere pagata dal possessore del o dei locali.Nel caso di multiproprietà, come in centri commerciali, il responsabile del versamento è l'individuo che gestisce i servizi comuni.

Tari sui rifiuti speciali

Per quanto riguarda i rifiuti speciali, lo smaltimento è a carico di chi li ha prodotti, che deve anche dimostrare attraverso l'opportuna documentazione, che il trattamento sia avvenuto in linea con la norma vigente. Chi produce rifiuti speciali può chiedere, sempre in base al regolamento comunale, una riduzione sulla Tari, proporzionale alla quantità di rifiuti smaltita.

Tari, le riduzioni

Esiste la possibilità di avere uno 'sconto' sulla tassa sui rifiuti? Ebbene sì. Ecco in quali casi è possibile ottenere una riduzione:

  • Sconto compostaggio: in alcuni Comuni italiani è prevista una riduzione fino al 10% della Tari per chi ricicla i rifiuti organici attraverso l'uso di contenitori per la creazione del compost.
  • Mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti: se per un determinato periodo, il Comune, non si occupa del ritiro dei rifiuti, il cittadino ha diritto ad uno sconto fino all'80% dell'imposta.
  • Eventuale violazione della disciplina di riferimento: anche nei casi in cui vengono commesse delle violazioni durante l'effettuazione del servizio di ritiro dei rifiuti, il contribuente ha diritto ad una riduzione fino alll'80% della tariffa Tari.
  • Interruzione del servizio per motivi sindacali o impedimenti organizzativi: nei casi di proteste sindacali, o eventi imprevedibili che possano causare situazioni dannose o pericolose per l'ambiente o per le persone, il contribuente avrà diritto sempre ad uno sconto dell'80%.
  • Punto di raccolta lontano: se il cassonetto è posizionato in un'area lontana e quindi non agevole per una zona, il contribuente ha diritto ad uno sconto sulla Tari fino al 40%.

Inoltre, in base ai diversi regolamenti comunali, esistono altre situazioni in cui è prevista una riduzione della tassa sui rifiuti, come le abitazioni occupate da una sola persona, le case vacanza inutilizzate, gli immobili disabitati per più di sei mesi all'anno, gli immobili detenuti da Onlus, i luoghi di culto e le abitazioni di famiglie che vivono in condizioni disagiate. Va ricordato che per maggiori chiarimenti è sempre consigliabile consultare il regolamento comunale e che per beneficiare alla riduzione è necessario presentare domanda al proprio Comune di residenza entro il limiti di scadenza.

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