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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Tari, Imu, multe e bollo auto: cosa succede con il decreto Sostegni

Nella maggioranza si cerca un compromesso: Lega e MS5 spingono per la cancellazione delle cartelle fino a 5mila euro, nel Pd e Leu c’è qualche mal di pancia. Cosa deve aspettarsi chi ha maturato un debito con lo Stato

Lo stralcio delle cartelle si farà, ma il come è ancora tutto da decidere. Nel decreto Sostegni, sembra ormai scontato, troverà posto anche la norma che cancella i debiti pregressi con lo Stato, ma i dettagli del provvedimento sono ancora da definire. Secondo le ipotesi circolate con insistenza negli ultimi giorni - e confermate da diversi esponenti della maggioranza - il condono dovrebbe riguardare tutti i debiti dei contribuenti di importo pari o inferiore a cinque mila euro affidati all’agente di riscossione tra il 2000 e il 2015. Se la norma dovesse passare verrebbero mandate al macero 61,5 milioni di cartelle esattoriali. Il debito verrebbe cancellato automaticamente, senza la necessità da parte del contribuente di presentare alcuna domanda. 

Dalla Tari all'Imu non pagato: con lo stralcio delle cartelle via multe e sanzioni

Nello stralcio dovrebbero rientrare anche le multe per violazione del codice della strada, le sanzioni per chi non ha pagato Imu e Tari o non ha versato la quota del bollo auto. Si tratterebbe a tutti gli effetti di una maxi sanatoria fiscale con ben poche eccezioni.

A poche ore dal Consiglio dei ministri chiamato a varare il decreto sostegno, prende però sempre più quota l’ipotesi di abbassare la soglia a 3mila euro e al contempo ridurre il periodo temporale di riferimento agli anni che vanno dal 2000 al 2010. Un compromesso che tuttavia non piace alla Lega e anche a buona parte de M5s.

Per Laura Castelli, viceministro all'Economia in quota 5 Stelle, "sulla pulizia del magazzino fiscale dobbiamo fermare le fake news che qualcuno usa per dire che ha vinto, e altri per dire che si tratta di un condono". Il maxi stralcio delle cartelle servirà invece, a detta di Castelli, per "dare la possibilità all'agente della riscossione di concentrarsi sui crediti esigibili. Quelli inesigibili rappresentano il 91% del magazzino".  Ma all’interno del M5S non tutti ritengono la sanatoria utile e necessaria. Per il senatore pentastellato Primo Di Nicola, lo stralcio delle cartelle esattoriali previsto nelle bozze del Decreto Sostegni rappresenta invece un "condono mascherato, l’ennesimo premio agli evasori".

I dubbi di Leu e Pd sullo stralcio delle cartelle

A sinistra si ragiona sul modo per rendere la norma meno iniqua, un obiettivo forse impossibile. "Sarebbe un errore se la sanatoria delle cartelle esattoriali riguardasse tutti" scrive su Twitter il vicepresidente dei deputati del Partito democratico Michele Bordo. Che argomenta: "Una cosa è cancellare vecchi debiti a chi non ce la fa, un'altra è estendere questo beneficio anche ai furbetti che invece hanno i soldi per pagare tranquillamente".

"I pareri in maggioranza sono diversi" ammette Maria Cecilia Guerra, sottosegretaria all’economia in quota Leu. "Nelle prossime ore sarà trovata una sintesi, ma la nostra posizione è che le cartelle da cancellare sono solo quelle effettivamente inesigibili. Altrimenti il risultato è che si abbuonano imposta, interessi e sanzioni anche a chi potrebbe pagare". Per ora il giudizio di Guerra sulla bozza del dl Sostegni è impietoso. "È una cancellazione, quindi ancora peggio di un condono".  Nel governo si prova a mediare. Il Consiglio dei ministri chiamato a varare il decreto dovrebbe tenersi questo pomeriggio alle 15. Al  momento, però, nemmeno il pre-consiglio, ovvero la riunione preparatoria dei 'tecnici', è stato convocato, tant'è che non si esclude che il testo arrivi direttamente in Cdm. 

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