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Martedì, 16 Aprile 2024
ECONOMIA

Tasi, rinvio a settembre per i "ritardatari"

Pasticcio sulla nuova imposta sui servizi indivisibili: solo un Comune su dieci ha le aliquote (e paga entro il 16 giugno). Proroga per tutti gli altri. E in alcune città la Tasi costa più dell'Imu

ROMA - Quando si paga e quanto si paga? Sembra un vero pasticcio quello della Tasi, la nuova imposta sui servizi indivisibili che ha sostituito l'Imu. In aprile il governo ha varato le modalità di applicazione della nuova imposta, ma ad oggi sono in pochi a sapere quanto devono pagare e questo perché solo poco più del 10% dei Comuni ha deliberato su aliquote ed eventuali detrazioni.

Per "raffreddare" la polemica politica e cercare di mettere un po' di ordine in materia, ieri sera il governo ha deciso che nei Comuni che entro il 23 maggio non dovessero aver deliberato le aliquote, la scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi è prorogata da giugno a settembre. Lo ha affermato una nota del ministero dell'Economia. Per tutti gli altri Comuni la scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi resta il 16 giugno.

I Comuni hanno tempo fino a venerdì 23 maggio per le delibere: troppo poco. Inoltre ogni municipio può decidere le aliquote che vuole e declinare le svariate detrazioni a seconda di come intende calmierare l'imposizione tenendo conto dei diversi profili dei contribuenti. La maggioranza dei contribuenti, in particolare i proprietari di seconde case, vive nell'incertezza, e per questo è stato deciso di prorogare la scadenza dei pagamenti. A giustificare le lentezze dei Comuni sono le elezioni comunali, che riguardano oltre quattromila municipi. "Quei Consigli comunali - ha ricordato il presidente dell'Anci Piero Fassino - ad aprile erano già sciolti e quindi impossibilitati a deliberare". Anche per questo la legge ha previsto che, in caso di mancata delibera sulle aliquote, i proprietari di prima casa possano pagare tutto entro il 31 dicembre 2014.

Proprio Fassino, intervenuto stamattina al Gr1, si è detto soddisfatto sulla proroga della Tasi.  "Mi sembra la proposta più ragionevole che consente ai comuni che hanno già deliberato le aliquote di dare corso alla riscossione del tributo secondo il calendario previsto dalla legge e a chi invece non ha potuto deliberare le aliquote consente di farlo entro luglio per poi incassare successivamente entro ottobre". Sulle compensazioni che i comuni che non hanno deliberato le aliquote dovranno avere dal Tesoro, Fassino ha precisato: "Ci sarà l'anticipazione, da parte del Tesoro a questi comuni, delle cifre che avrebbero dovuto introiettare, salvo che poi i comuni restituiranno questa anticipazione al momento dell'incasso del tributo. Bisogna vedere ancora quanti sono i comuni che ancora non hanno deliberato e che quindi si avvarranno della proroga e questo si potrà sapere soltanto entro la fine di maggio".

Il presidente dell'Anci non ravvisa alcuna discriminazione per i cittadini che dovranno rispettare la scadenza senza proroga: "E' una proroga di qualche mese; è una soluzione che invece garantisce certezza per i comuni e anche per i contribuenti". Infine sulle stime della Uil per le quali il gettito della Tasi sarebbe uguale a quello dell'Imu prima casa, Fassino ha detto: "No, non è vero. L'Imu sulla prima casa aveva un'aliquota minima del 4x1000 e mediamente, in tutte le grandi città, era attestata tra il 5 e il 6 per mille; l'aliquota sulla prima casa della Tasi nella massima ipotesi è 3,3".

I COSTI - Intanto, dalle delibere delle 32 città capoluogo che hanno già deciso, emerge come in dodici di queste si pagherà più dell'Imu del 2012. Succede a Bergamo, Ferrara, Genova, La Spezia, Macerata, Mantova, Milano, Palermo, Pistoia, Sassari, Savona, Siracusa. In 23 si pagherà invece meno, da Roma ad Aosta, da Brescia a Vicenza. I risparmi maggiori si avranno a Caserta (con 168 euro in meno), Aosta (-163), Pordenone (-148), Livorno (-141) e Roma (-127). Considerando le città oggetto del campione, la media del costo della Tasi, secondo la Uil, è di 240 euro a famiglia, a fronte dei 267 euro pagati nel 2012 per assolvere l'Imu. In particolare a Torino, mediamente, la Tasi costerà 468 euro contro i 475 euro dell'Imu per l'anno 2012; a Genova 439 euro contro i 372 euro precedenti; a Milano 430 euro contro 396 euro; a Roma 410 euro contro 537; a Palermo 154 euro contro i 152 dell'Imu.

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