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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Tassa sulla fortuna, scattano gli aumenti: lo Stato passa all'incasso

Scatta l’aumento della "tassa sulla fortuna", prevista dall’ultima Legge di Bilancio: finora si versava un prelievo del 12% sulle vincite superiori ai 500 euro, calcolato sulla parte eccedente; adesso verranno tassati tutti i premi sopra i 200 euro. Ma i meccanismi per disincentivare il gioco non sono legati alla tassazione: la ludopatia è una piaga sociale

Da ieri gli appassionati delle videolottery vinceranno di meno, per questo gioco scatta infatti l’aumento della "tassa sulla fortuna", previsto dall’ultima Legge di Bilancio per il 2020: finora si versava un prelievo del 12% sulle vincite superiori ai 500 euro, calcolato sulla parte eccedente; adesso verranno tassati tutti i premi sopra i 200 euro, con un’aliquota del 20%.

Tassa videolottery, previsti 355,7 milioni di gettito in più

Secondo le previsioni dello Stato, questo nuovo scaglione nel 2020 garantirà 355,7 milioni di gettito in più, e negli anni successivi 362 milioni. L’aumento della tassa sulla fortuna riguarderà comunque anche gli altri giochi – si applica sui premi di Gratta e Vinci e dei giochi numerici – ma in questo caso la nuova aliquota scatterà dal 1 marzo. Anche in questi casi salirà al 20%, invece dell’attuale del 12%, ma  - sottolinea Agimeg, - come in precedenza verranno tassati solo i premi oltre i 500 euro. Per Gratta e Vinci e giochi numerici, secondo le stime del Governo, il giro di vite garantirà un maggior gettito di 44 milioni nel primo anno, e 53 milioni negli anni successivi. 

Le videolottery generalmente sono considerate più aggressive delle normali slot machine: il motivo è che sono dei terminali multi gioco e quindi, in uno stesso apparecchio, il giocatore può andare a scegliere tra più tipi di gioco, mentre nelle slot machine è possibile giocare ad un solo gioco per apparecchio. Le Vlt accettano monete, banconote, ticket e carte prepagate e permettono puntate che variano da un minimo di 0,50 centesimi fino ad un massimo di 10,00 euro. Invece, le slot machine permettono di inserire "solo" monete e di effettuare puntate che variano da 0,50 a 2,00 euro.

Tassa sulla fortuna: servirà davvero?

L'aumento del prelievo sulle vincite, la cosiddetta "tassa sulla fortuna" è secondo la Cgil "un modo per abbassare il payout (la percentuale di vincita di un determinato gioco, ndr) e far pagare ulteriori tasse ai giocatori, aspetto che potrebbe essere positivo per disincentivare il gioco, anche se è noto che i meccanismi per disincentivare non sono legati alla tassazione". E' doveroso fare prevenzione contro la forte capacità additiva che hanno questi apparecchi, e va ricordato che i soldi investiti nel gioco d’azzardo aumentano nei periodi di crisi; giocano quelli che hanno perso il lavoro, i disoccupati, gli uomini e le donne poco scolarizzati, con basso reddito.

Sono tanti  i soggetti che entrano in un circolo vizioso e dopo aver perso molto denaro, credono di poter risolvere i problemi giocando ancora, illudendosi di poter gestire la situazione, rovinandosi l’esistenza e distruggendo intere famiglie. Serve più informzione sulla ludopatia: si tratta di una piaga sociale "silenziosa", che non viene forse percepita in tutta la sua gravità.

Dal primo gennaio in ogni caso la tessera sanitaria è obbligatoria per chi gioca alle slot: è necessario dimostrare - documento magnetico alla mano - di essere maggiorenne per accedere agli apparecchi. Una novità prevista da tempo, che non ha trovato impreparata l'industria dei giochi. Secondo fonti del settore interpellate da Agipronews, praticamente tutte le macchine - installate esclusivamente in sale dedicate il cui accesso è vietato ai minorenni - sono già state adattate alla novità di legge. Un minuscolo primo passo per una maggiore tutela delle fasce più deboli.

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