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Giovedì, 28 Marzo 2024
La proposta

La tassa rifiuti nella bolletta elettrica (come il canone Rai) 

La proposta che arriva da Italia Viva, ma che ricalca un emendamento alla legge di Bilancio del 2018 suggerito dalla Lega. Già tre anni fa le associazioni dei consumatori avevano bollato l'idea come ''un sopruso bello e buono''

Inserire la tassa sui rifiuti nella bolletta elettrica, un po' come avviene per il canone Rai che, come previsto dalla Legge di Stabilità del 2016, viene addebitato in 10 rate mensili, per un totale di 90 euro. Un'idea che servirebbe soprattutto per i Comuni in situazioni di dissesto finanziario che potrebbero sfruttare questo escamotage per ''costringere'' i contribuenti a pagare la Tari.

Tari nella bolletta elettrica: la proposta di Italia Viva

La proposta, che in passato era stata presentata anche dalla Lega, arriva questa volta da Italia Viva, in particolare dal presidente della Commissione Finanze della Camera, Luigi Marattin e dai deputati Gennaro Migliore e Ciro Buonajuto:  "Compito della politica non è continuare a mettere la polvere sotto il tappeto, ma avere il coraggio di pulirla e evitare che si continui ad accumulare. Sui comuni a rischio dissesto, la politica ci pensi bene prima di violare per la terza volta una sentenza della Corte Costituzionale, che impone di non spalmare i disavanzi in 30 anni, condizionando così le future amministrazioni e spostando il problema sempre un po` più in avanti senza mai risolverlo".

Da qui il suggerimento di dirottare la Tari nella bolletta elettrica "Noi abbiamo una proposta concreta. Paghi lo Stato, ma – spiegano gli esponenti di Italia Viva - in cambio della risoluzione una volta e per tutte del problema della riscossione: inseriamo la tassa rifiuti nella bolletta elettrica (come fu fatto per il canone Rai) e rendiamo obbligatorio l'invio del bollettino Imu pre-compilato a domicilio. Sono scelte forti e non senza controindicazioni: ma sono l'unico modo per risolvere alla radice il problema".

L'emendamento della Lega del 2018

Ma la proposta che arriva da Italia Viva non è proprio una novità. Infatti, nel dicembre del 2018, era stata la Lega ad inserire un emendamento alla legge di Bilancio, in cui veniva inserita la possibilità di inserire il prelievo per il servizio rifiuti direttamente nella bolletta della luce. Come sappiamo, l'emendamento non trovò spazio e questa proposta rimase nel ''cassetto, anche perché, già tre anni fa, le associazioni dei consumatori avevano giudicato come dannosa e ingiusta questa misura.

Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, aveva definito questo emendamento ''un sopruso bello e buono'':  "La bolletta elettrica è già un mistero irrisolto di questo Paese, ci manca solo che ci aggiungano la Tari! Diventerebbe quasi impossibile riuscire a far valere i propri diritti, in caso di importi della tassa sui rifiuti sbagliati, per non parlare dell'impresa titanica che dovrebbero compiere i consumatori per pagare la luce, scorporando la Tari''. La misura avrebbe rischiato di danneggiare le famiglie con basso reddito, una conseguenza ''impensabile'' secondo Federconsumatori: ''La soluzione non è certo quella di aggravare la spesa bimestrale dei cittadini, che già a fatica arrivano a fine mese". Questo succedeva soltanto tre anni fa, quando ancora la pandemia non c'era e la situazione economica delle famiglie italiane era senza dubbio migliore: visto lo status attuale, la posizione delle associazioni dei consumatori non dovrebbe essersi ''spostata'' di molto.

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