rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Italia

Tasse, i commercialisti verso lo sciopero: "Niente dati allo Stato"

"La proroga dei pagamenti è una necessità dei lavoratori". Così i commercialisti che chiedono al governo di rinviare il pagamento delle tasse al 30 settembre. "E se non toglie multe e sanzioni, siamo pronti allo sciopero fiscale e a non trasmettere i dati allo Stato"

Se non ci sarà la proroga delle scadenze fiscali al 30 settembre ''siamo pronti ad assumere azioni forti, tipo quella di non inviare i dati fiscali''.  Lo annunciano le associazioni sindacali dei commercialisti (Adc - Aidc- Anc- Andoc - Fiddoc- Sic- Unagraco - Ungdcec - Unico).

''In mancanza di comunicazioni da parte del governo il 16 settembre i dichiarativi non si inviano''.

La richiesta di proroga, spiegano le associazioni, ''non è un capriccio dei commercialisti o delle imprese'' ma una necessità di lavoratori che ''sono sfiniti da un'infinità di adempimenti''. Dal 16 al 30 luglio sono circa 260 gli adempimenti previsti ricordano i professionisti. "Considerando che il paese sta attraversando un 'momento in cui l'economia del paese è allo stremo il rinvio al 30 settembre che ''avevamo chiesto ci sembrava un atto dovuto''.

I commercialisti lamentano anche il carico di lavoro a cui sono stati sottoposti gli studi in questo periodo a causa dei decreti legge covid e i correlati bonus, crediti d'imposta, affitti e sanificazioni. 

"Finché non ci saranno provvedimenti sarà sciopero, se necessario a oltranza - annunciano - deve interrompersi questa legislazione dall'alto e gli interventi in materia fiscale ed economica devono essere fatti ''con il consenso e il contributo dei dottori commercialisti".


 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tasse, i commercialisti verso lo sciopero: "Niente dati allo Stato"

Today è in caricamento