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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia Italia

Equitalia, Salvini lancia il "condono": pace fatta col 15% della cartella esattoriale

Intanto gli italiani hanno pagato 7 miliardi di tasse in più dello scorso anno. Lo indica il Ministero dell'economia e Finanza nel Rapporto sulle entrate tributarie e contributive di aprile

Ci sono cartelle esattoriali "che stanno togliendo il sonno a milioni di italiani, a chi non riesce a pagare 3-4 mila euro che sono diventati 10mila euro, quelle cartelle per me non esistono, mi dai il 15% ed è pace fatta". Lo dice Matteo Salvini, da Orbassano, nel Torinese, in diretta streaming, parlando del progetto di pace fiscale con Equitalia.

Nei primi quattro mesi del 2018 le entrate tributarie e contributive sono aumentate del 3,5% (+7.052 milioni di euro) rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente.

Lo indica il Ministero dell'economia e Finanza nel Rapporto sulle entrate tributarie e contributive di aprile 2018 spiegando che il dato comprende l'aumento del 3,9% (+4.865 milioni di euro) delle entrate tributarie, che hanno toccato i 130,22 miliardi di euro, e la crescita delle entrate contributive del 2,9% (+2.187 milioni di euro a quota 70,94 miliardi).

Prosegue anche nel 2017 il trend in diminuzione delle liti tributarie pendenti che si sono ridotte del 10,7% rispetto all’anno precedente (417.635 in cifra assoluta). Al risultato contribuisce la riduzione dell’8,8% rispetto al 2016, delle liti complessivamente pervenute alle Commissioni. In particolare, si registra un calo del 9,4% dei ricorsi presentati nel primo grado di giudizio e del 7,2% degli appelli presentati nel secondo grado di giudizio.

Gli italiani pagano più tasse rispetto al 2017

Il numero delle controversie definite risulta pari a 261.820, in diminuzione del 10,7% rispetto al 2016. La riduzione è determinata dal calo delle decisioni di primo grado pari al 12,6%, mentre nel secondo grado le pronunce si sono ridotte del 3,5%.

Al 31 dicembre 2017 le controversie ancora pendenti sono pari a 417.635 per un valore complessivo di circa 50,4 miliardi. Il 63% di esse (pari a 265.525 unità), è in giacenza da meno di 2 anni, il 27,4% (pari a 114.415 unità) è in giacenza da un periodo compreso tra 2 e 5 anni e solo il 9% (pari a 37.695 unità) è in giacenza da più di 5 anni.

Il valore complessivo delle controversie presentate nel 2017 è pari a 29 miliardi di euro e il valore medio della singola controversia tributaria è pari a circa 137 mila euro. Il 70,2% del totale dei ricorsi pervenuti alle Commissioni Tributarie Provinciali (CTP) ha ad oggetto controversie di valore inferiore o uguale a 20.000 euro (per un totale di circa 400 milioni di euro), mentre solo l’1,5% dei ricorsi riguarda controversie di valore superiore a 1 milione di euro (per un totale di 11,6 miliardi di euro). Il 56,8% degli appelli pervenuti alle Commissioni Tributarie Regionali (CTR) ha ad oggetto controversie con valore inferiore o uguale a 20.000 euro (per un totale di circa 188 milioni di euro), mentre il 2,5% degli appelli totali riguarda controversie di valore superiore a 1 milione di euro (per un totale di 9,5 miliardi di euro).

Il valore complessivo delle controversie definite nel 2017 è di circa 30,7 miliardi di euro, mentre il valore medio della singola controversia decisa è pari a circa 117 mila euro.

Nel primo grado di giudizio, il 72,7% dei ricorsi definiti riguarda controversie di valore inferiore o uguale a 20 mila euro (per un totale di circa 540 milioni di euro), mentre solo l’1,4% riguarda ricorsi di valore superiore a 1 milione di euro (per un totale di circa 14,8 miliardi di euro).

Per quanto attiene gli appelli definiti, il 55,8% del totale delle decisioni riguarda appelli di valore inferiore o uguale a 20 mila euro (per un totale di circa 180 milioni di euro), mentre il 2,4% riguarda appelli di valore superiore a 1 milione di euro (per un totale di circa 6,9 miliardi di euro).

Sia in primo che in secondo grado, gli esiti completamente favorevoli all’ente impositore sono maggiori rispetto agli esiti completamente favorevoli al contribuente e risultano rispettivamente il 45,2% nel primo grado di giudizio ed il 45,3% nel secondo grado di giudizio. Il giudizio intermedio si attesta all’11,7% in primo grado ed all’8,4% in secondo grado.

La durata media del processo tributario nel primo grado di giudizio definito nel 2017 è di 758 giorni (pari a 2 anni ed 1 mese), con un miglioramento di 24 giorni rispetto al 2016 e di 99 giorni rispetto al 2015; nel secondo grado di giudizio essa si attesta a 772 giorni, con un leggero miglioramento di 6 giorni rispetto al 2016 ma un peggioramento di 21 giorni rispetto al 2015.

La produttività su base nazionale dei giudici tributari in entrambi i gradi di giudizio nel corso del triennio 2015 – 2017 mostra mediamente un calo superiore all’8%: esaminando distintamente i due gradi di giudizio, la produttività delle CTR registra un incremento pari al 29%, mentre quella delle CTP si riduce di oltre il 16%.

Dal 15 luglio 2017, il processo tributario telematico è stato attivato su tutto il territorio nazionale, a conclusione di una graduale estensione a livello regionale iniziata il 1° dicembre 2015. Il deposito telematico degli atti è una facoltà (non un obbligo) che sta riscuotendo sempre maggiore apprezzamento tra gli operatori. Nei due gradi di giudizi, nel 2017, sono stati effettuati circa 241.000 depositi telematici pari al 20% del totale degli atti depositati. In particolare, in CTP sono stati effettuati 187.903 depositi telematici pari al 23% del totale degli atti presentati e 53.151 depositi telematici nelle CTR pari al 15% del totale degli atti presentati.

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