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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Quanto pesano le tasse sul nostro stipendio

Nel nostro Paese il peso di tasse e contributi raggiunge il 47,7%: cresce per i figli e diminuisce per le famiglie. Colpa del cosiddetto cuneo fiscale: di cosa si tratta?

Che cos'è il cuneo fiscale? Possiamo definirlo come la somma delle imposte - dirette, indirette o sotto forma di contributi previdenziali - che pesano sul costo del lavoro, sia per quanto riguarda i datori di lavoro, sia per quanto riguarda i dipendenti e i liberi professionisti. In altre parole, il cuneo fiscale è la differenza tra quanto un dipendente costa all'azienda e quanto lo stesso dipendente incassa, netto, in busta paga.

In Italia questa differenza è molto alta. Anzi, altissima, perché tasse, contributi e oneri vari pesano ancora come un macigno sulle buste paga degli italiani. Secondo l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, il nostro Paese è al terzo posto trai membri Ocse per peso del cuneo fiscale sul costo del lavoro. Secondo la classifica del rapporto 'Taxing Wages', nel 2017 le tasse e i contributi sociali a carico di lavoratore e datore di lavoro ammontavano nel nostro Paese al 47,7% nel caso di un lavoratore single (in calo di appena lo 0,09% rispetto al 2016) contro la media Ocse del 35,9%. Peggio dell'Italia fanno Belgio (53,7%) e Germania (poco sotto il 50%). Il cuneo scende però al 38,6% per le famiglie di 4 persone con un unico percettore di reddito, contro la media Ocse del 26,1%.

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Il cuneo fiscale cresce per i single e diminuisce per le famiglie

Dal 2000 al 2017 in Italia il cuneo fiscale è aumentato, seppur debolmente, per i lavoratori single e diminuito, altrettanto lievemente, per i nuclei familiari con due figli ed un unico percettore di reddito (che possono beneficiare delle agevolazioni per i figli a carico). Nei 17 anni di osservazione la forbice tra le due tipologie si è allargata anche in Grecia, Portogallo e Stati Uniti, mentre si è r istretta nei Paesi Passi, in Norgevia e in Lettonia.Per i lavoratori senza figli, quello dell'Italia è un andamento in controtendenza rispetto alla media Ocse, scesa dal 37% al 35,9%. L'Ocse sottolinea quindi che, oltre che in Italia, il cuneo fiscale è per i single senza figli superiore al 45% anche in Austria, Belgio (dove è in assoluto più alto), Francia, Germania e Ungheria, mentre è al 20% o anche più basso in Cile (minimo del 7%), Messico e Nuova Zelanda.

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In Italia la fetta più grande del costo del lavoro è rappresentata dai contributi complessivamente a carico del datore del lavoro, pari al 24%, contro il 7,2% a carico del lavoratore. La tassa sui redditi pesa invece per il 16,5%. Se come detto il cuneo fiscale ammonta in Italia al 47,7%, in Spagna è al 39,3% (al quindicesimo posto). A fare la differenza è soprattutto il peso sostenuto dal lavoratore. L'imposta personale sui redditi, l'Irpef e la sua equivalente, è pari in Italia al 16,5% del costo del lavoro e in Spagna all'11,3%. Gli oneri sociali e contributi a carico del lavoratore sono pari rispettivamente al 7,2% e al 4,9, mentre quelli a carico del datore di lavoro ammontano al 24% e al 23%.

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