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Domenica, 1 Ottobre 2023
Le proposte

Licenze, incentivi e tariffe: il piano del governo per i taxi 

Svolta in arrivo per il settore: tra le proposte sul tavolo dell'esecutivo c'è l'ipotesi di avere in circolazione più licenze provvisorie, in cambio di incentivi e garanzie sulle tariffe. I sindacati dopo l'incontro al ministero delle Imprese e quello delle Infrastrutture: "Non siamo soddisfatti"

Rivoluzione taxi. Il governo sta mettendo a punto un piano che prevede da subito più licenze in circolazione, in cambio di incentivi garanzie precise da parte degli operatori del settore in merito alle tariffe. Una svolta per la categoria che sta prendendo forma con le proposte che i ministri delle Imprese e quello delle Infrastrutture, Adolfo Urso e Matteo Salvini, hanno messo sul tavolo di confronto con le organizzazioni di categoria. 

Taxi, il piano del governo: più licenze, ma provvisorie

Quali sono le novità su cui sta lavorando l'esecutivo? Il punto principale riguarda il rilascio da parte dei Comuni, entro un termine predeterminato, di una licenza aggiuntiva a ciascun titolare che ne faccia richiesta e che abbia i requisiti previsti a legislazione vigente; misure per affrontare i picchi della domanda legati a grandi eventi o a flussi di presenze turistiche superiori alla media stagionale, con la possibilità per i Comuni di rilasciare licenze aggiuntive provvisorie, per chi già titolare di licenza, per l’esercizio del servizio di taxi; misure volte a semplificare il meccanismo preesistente delle doppie guide. Queste alcune delle proposte, si spiega in una nota congiunta Mimit-Mit, sottolineando che si tratta di "misure di sistema" volte, in un'ottica di massima condivisione, "all’identificazione di una soluzione organica improntata all’efficienza e trasparenza nei confronti del cittadino, all’equità per i tassisti e al rispetto delle regole del mercato". L'obiettivo, si legge ancora nella nota è quello di "trovare soluzioni ragionevoli e pienamente soddisfacenti"

Nell’ambito della generale revisione dell’ecobonus, inoltre, anche in un’ottica di transizione green, i ministri hanno annunciato, prosegue la nota Mimit-Mit, "di voler prevedere agevolazioni maggiorate per l’acquisto di vetture elettriche o ibride da destinare alle nuove licenze o a chi intende sostituire il proprio taxi. "Su alcuni punti la necessità di accelerare mi pare condivisa", mentre sull’ipotizzato raddoppio della licenza "è evidentemente necessario un supplemento di riflessione", ha poi chiarito, secondo quanto riferito da fonti Mit, il vicepremier e ministro Salvini al tavolo con i rappresentanti dei tassisti. "I decreti attuativi che riguardano taxi e ncc, attesi da anni, diventeranno realtà al più presto", ha assicurato il ministro confermando "la determinazione a rendere più efficiente il servizio, soprattutto alla luce dell’incremento turistico anche per eventi eccezionali come Olimpiadi o Giubileo".

"Negare che ci siano aspetti da migliorare è inutile, l’intenzione è studiare insieme soluzioni. Mi auguro ci sia disponibilità da parte di tutti", prosegue anticipando, proseguono fonti Mit, che continuerà il dialogo con gli enti locali a partire da comuni e regioni. "Noi vogliamo valorizzare chi agisce nel nostro Paese e semmai frenare e contrastare le grandi multinazionali. Certamente anche Uber", ha detto il ministro delle Imprese Urso a margine del tavolo.

La reazione dei sindacati: "Nessuna proposta vera"

Poco soddisfatti i sindacati di categoria dopo l'incontro con il governo, come sottolineato da Nicola Di Giacobbe, di Unica Taxi Cgil: "Siamo usciti dall'incontro con il governo senza niente e senza nessuna proposta vera. Avevamo davanti il vicepremier Salvini e ministro delle Imprese Urso, con posizioni non condivise. È stato un incontro imbarazzante. Il governo si è presentato senza una proposta concreta, mentre la proposta di Urso della cosiddetta 'licenza gemella' non era condivisa da Salvini. Con la licenza gemella in Italia si raddoppierebbe il numero dei taxi - spiega Di Giacobbe - anche in Comuni dove non serve. Questo è un palese tentativo di aprire il settore alle multinazionali, con un dimezzamento del valore delle licenze. Già oggi le multinazionali hanno in mano circa il 40% del mercato e muovono le loro auto con un algoritmo solo sulle corse redditizie, non fanno un servizio pubblico e non raggiungono le periferie''.

Sulla stessa linea il commento di Riccardo Carboni, presidente di Cna-Fita: "Non siamo particolarmente soddisfatti. Le proposte che vengono fuori ciclicamente sono molto simili. Crediamo che non siano proposte che tengano insieme il comparto e che portino efficienza nei confronti degli utenti. Poteva andare meglio. La categoria non è contraria al potenziamento del servizio. Ci vuole un potenziamento che sia equilibrato, quindi l’emissione dei titoli se serve o l’attivazione di strumenti di flessibilità che permettano ai tassisti di operare di più o di usare in più soggetti lo stesso veicolo laddove questa è la risposta migliore. Loro hanno aperto il tavolo. Si incontreranno a breve con l’Anci e sono disponibili ad ascoltare. Si sta cercando una soluzione che tenga in piedi il sistema nel breve periodo. Abbiamo chiesto i documenti per fare una valutazione e ci hanno detto che sono assolutamente aperti a qualunque tipo di intervento e anche ad accogliere delle proposte. Il tavolo rimane aperto".

"Riteniamo, per esempio - conclude - che il raddoppio dei titoli senza tenere conto delle esigenze dei territori non serva a nulla. Bisogna trovare una formula più equilibrata. Si è fatta la valutazione sulla possibilità di semplificazione nell’emissione dei titoli temporanei, visto che l’Italia nei prossimi anni sarà piena di eventi straordinari che porteranno milioni di persone. E poi una valutazione sulla possibilità di utilizzo delle seconde guide, ossia più soggetti che possono operare su una stessa licenza, senza vincoli parentali. Su questo ci sono delle difficoltà di attivazione perché va semplificata la procedura. Sulle turnazioni, non è competenza dei ministeri ma delle amministrazioni locali, in ogni caso abbiamo chiesto di rendere più semplice, lato tassista, la possibilità di intervenire con un minimo di autonomia che oggi non c’è".

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