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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Vertenza Tim, c'è l'accordo: evitata la cassa integrazione per 30mila lavoratori

Al ministero del Lavoro è stato raggiunto l'accordo tra azienda e sindacati: cigs trasformate in solidarietà difensiva, mentre gli esuberi verranno assorbiti dall'utilizzo di strumenti volontari di uscita

Possono tirare un sospiro di sollievo i 29.736 lavoratori della Tim a rischio cassa integrazione e gli altri 4.500 esuberi strutturali della compagnia: nella notte è stato raggiunta al ministero del Lavoro l'intesa sulla vertenza Tim, che è stata sottoscritta unitariamente da Uilcom, Fistel-Cisl, Slc-Cgil e Ugl congiuntamente con i rispettivi Coordinamenti nazionali Rsu. Nelle prossime ore l'accordo verrà sottoposto alla valutazione di lavoratori e lavoratrici che si riuniranno in apposite assemblee.

Tim: cosa prevede l'accordo

Niente cassa integrazione straordinaria: la misura a rotazione di 12 mesi che doveva coinvolgere  29.736 dipendenti della Tim è stata 'trasformata' in solidarietà difensiva, che prevede una minore riduzione delle ore lavorative, con una conseguente perdita minima della retribuzione in busta paga. Invece, i 4.500 esuberi  verranno coperti da strumenti di uscita volontaria come i prepensionamenti previsti dalla legge Fornero. I 4.500 esuberi strutturali, che quindi sarebbero rimasti anche al termine della cigs, sono completamente assorbiti dall'utilizzo di strumenti volontari di uscita (uso massiccio dello strumento dello strumento isopensione).

Tim: il comunicato ufficiale dei sindacati

Le uscite volontarie

Nell'ipotesi di accordo sono calcolate circa 5mila uscite in questo modo: per l'anno 2018, possono uscire coloro che entro il prossimo 31 dicembre maturano nei successivi 4 anni il diritto a pensione cioè al 31 dicembre 2022 (circa mille lavoratori); nel biennio - 2019 / 2020 - è stata individuata una base esodabile di massimo 4mila unità. I sindacati hanno inoltre ricevuto la disponibilità ad aprire un tavolo sulla contrattazione di secondo livello che si aprirà a settembre.

DI Maio esulta

Il primo a festeggiare questo importante risultato è stato Luigi Di Maio. L'attuale  ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico ha commentato l'esito della trattativa appena uscito dal ministero: “Sto uscendo adesso dalla sede del Ministero. È tardi, ma sono felice perché oggi abbiamo raggiunto un accordo importante per la vita di migliaia di persone. Abbiamo chiuso poco fa l’accordo sulla trattativa Tim che sarebbe scaduto questa notte, lasciando in cassa integrazione circa 30 mila lavoratori e senza dare loro risposte concrete. La trattativa è stata portata avanti dai sindacati che hanno poi coinvolto il Ministero del Lavoro. Questa crisi aziendale ci fa capire perché è importante che Ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico lavorino all’unisono. Così come è importante le delega alle telecomunicazioni, che ho deciso di tenere”.

“Siamo entrati nei ministeri una settimana fa e abbiamo ereditato un problema che era già avviato ad una conclusione, per questo voglio dire che seguirò le prossime fasi con la massima attenzione. L'accordo dovrà essere approvato anche dai lavoratori con un referendum interno, un principio che è alla base dei valori del Movimento 5 Stelle”. 

“È importante – ha concluso Di Maio - avere accolto le richieste dei sindacati e che l’azienda si sia resa disponibile ad accettare un compromesso. Il fatto che ci sia la disponibilità a trovare un modo per azzerare gli esuberi e utilizzare strumenti non traumatici, per evitare di far piombare i lavoratori in situazioni difficili, è qualcosa che mi rende felice. Creeremo anche dei tavoli per controllare che questo accordo venga attuato bene. Oggi abbiamo affrontato e risolto solo uno degli aspetti del nuovo piano industriale dell’azienda. Adesso il prossimo passo è continuare a collaborare con tutti per verificare se questo piano industriale è sostenibile”.

Conti (Ugl): “Ora contratto di solidarietà”

Soddisfazione anche da parte dei sindacati, come testimoniano le parole di Stefano Conti, Segretario Nazionale Ugl Telecomunicazioni, rilasciate attraverso una nota ufficiale: “L’accordo che abbiamo sottoscritto questa notte al ministero del Lavoro ha evitato la messa in cigs di circa 29mila lavoratori, al suo posto ora abbiamo il contratto di solidarietà che durerà un anno. Gli esuberi dichiarati dall’azienda saranno gestiti attraverso i prepensionamenti volontari nel corso del triennio 2018/2020; sono state modificate le soglie di accesso al premio di risultato per facilitarne l’accesso ad un numero maggiore di lavoratori e a  settembre si avvierà il confronto per il contratto aziendale di secondo livello”.

“Al ministro Di Maio, presente al tavolo, abbiamo potuto illustrare tutta una serie di criticità del settore da affrontare, anche al fine di provare a risolvere una volta per tutte il fenomeno delle delocalizzazioni”.

“Chiusa la vertenza – sostiene Conti – sarà necessario aprire un confronto di lunga durata, sia interno sia esterno a Tim, per riportare uno dei Gruppi più grandi ed importanti d’Italia insieme a tutto il sistema delle telecomunicazioni al centro del processo di sviluppo economico, tecnologico e digitale del Paese”.


Vitale (Fistel Cisl): “Disponibilità totale”

“Abbiamo ancora una volta trasformata una negatività in una positività: dalla cigs siamo arrivati al contratto di solidarietà che ci ha messo in condizione di usufruire dell'art. 4 della legge Fornero”: così ha commentato l'esito positivo della vertenza Tim Vito Vitale, segretario generale della Fistel Cisl.

“Ma quel che più conta – ha concluso Vitale - è che i sindacati hanno incassato la disponibilità del ministro ad aprire tavoli che riguardano Tim più nel complesso: sulla questione della separazione della rete, sui temi della delocalizzazione e quello degli appalti. Abbiamo anche portato a casa l'apertura del tavolo sulla contrattazione di secondo livello che si aprirà a settembre”.

Una parte importante della partita è stata giocata e vinta, adesso la palla passa ai lavoratori.

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