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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Cosa fare in caso di truffe online e come usare con sicurezza le carte di credito

I consigli utili su come evitare truffe e frodi

La maggior parte delle transazioni per acquisti online sono sicure perché vengono impiegati sistemi di pagamento affidabili che non mostrano i dati della carta di credito o debito al venditore. Truffe e frodi possono però succedere ed allora ecco cosa è possibile fare. In caso di truffa online occorre anzitutto presentare denuncia tempestiva di frode su carta di credito, dichiarando tutte le operazioni sospette.

Truffe online: cosa fare

È importante che la denuncia venga fatta il prima possibile in modo da circoscrivere al massimo l’entità degli esborsi: la denuncia è spesso condizione per il blocco della carta mentre in caso di denuncia tardiva la banca potrebbe decidere di non rimborsare le somme sottratte. Una volta fatta la denuncia, bisogna recarsi all’ufficio postale o presso la banca di competenza per effettuare il disconoscimento delle operazioni improprie e dar corso al blocco immediato della carta.

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Denuncia e blocco della carta

Denuncia e blocco della carta consentono di ottenere il rimborso delle spese non riconosciute, ma i tempi possono cambiare a seconda della banca: alcuni istituti effettuano il rimborso in tempi brevi, soprattutto se si tratta di frodi effettuate su carta di credito e non su prepagata. Se invece il proprio istituto non risponde entro 1-2 mesi, si può attivare una procedura di reclamo (presso lo sportello oppure on-line), allegando tutti i documenti a supporto (denuncia, disconoscimento, ecc.). Alcune banche prevedono una franchigia in caso di clonazione o di uso fraudolento della carta di credito (che a volte può essere rimossa aumentando la sicurezza della carta, ad esempio attivando servizi di avviso tramite email o SMS oppure attivando un’apposita copertura assicurativa), ed alcune oltre al rimborso offrono ai clienti un indennizzo nel caso in cui la truffa abbia causato dei danni al correntista.

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La richiesta di rimborso

Se il rimborso viene rifiutato si può ricorrere all’Arbitro Bancario e Finanziario (ABF), il sistema di risoluzione delle controversie della Banca d’Italia. Il ricorso all’ABF costa 20 euro, ma la somma viene restituita se il ricorrente vede riconosciute le proprie ragioni. In alternativa, o se questa via non funziona, si può ricorrere alla normale giustizia tramite avvocato.

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Attenzione alle truffe: ecco quelle più frequenti

Il repertorio delle truffe è molto vasto e non privo di ingegno, di seguito le metodologie più frequenti:

  • skimming: si attua attraverso un dispositivo (skimmer) che viene montato nella fessura di inserimento della carta nello sportello bancomat: serve a leggere ed immagazzinare le bande magnetiche delle carte che passano;
  • trashing: consiste nel recupero di ricevute o scontrini di acquisti che possono consentire di risalire al codice della carta di credito;
  • manomissione del POS: può essere attuato installando nel POS (ovviamente a insaputa del commerciante) un microprocessore che registra i codici delle carte di credito;
  • sniffing: è tra i metodi più utilizzati, soprattutto su carte prepagate, e consiste nell’intercettazione delle coordinate bancarie dei pagamenti on-line;
  • phishing: consiste nell’invio di e-mail che simulano una comunicazione ufficiale di Poste o banche, che invitano i clienti ad inserire i dati della propria carta (sono state segnalate anche frodi via sms che rimandano a pagine web fasulle di istituti di credito);
  • boxing: è la pratica di frugare nelle cassette della posta per prendere le carte di credito che le banche inviano ai clienti.

Dal blog "Asso di denari" di Carlo Sala

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