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Venerdì, 19 Aprile 2024
Un settore in ginocchio

Disdette e paura dei contagi: così la variante Delta minaccia l'estate

È l'effetto del ceppo super contagioso descritto all’Osservatorio Confturismo-Confcommercio e Swg sulla fiducia dei viaggiatori: il 34% dei turisti ha già disdetto le proprie vacanze

Nonostante le speranze degli addetti ai lavori, l'estate 2021 non sarà ricordata certo come quella della ripartenza dopo la pandemia di Covid 19. Infatti, continua l'assenza dei turisti stranieri, soprattutto i flussi intercontinentali, ma anche pochi europei; gli italiani riprogrammano al ribasso, posticipano le scelte di vacanza e, quel che è peggio, tendono a disdire le prenotazioni. È l’effetto della variante Delta sul turismo descritto dall’Osservatorio Confturismo-Confcommercio e Swg sulla fiducia dei viaggiatori italiani relativo al mese di luglio.

Il 34% dei turisti ha già disdetto

Infatti se gli italiani pronti a partire sono 17 milioni, il 34% di questi, pari a 5,8 milioni, dichiara di avere già disdetto almeno una delle prenotazioni di servizi turistici fatte in precedenza e, del restante 66%, quasi un terzo è pronto a disdire quanto prenotato, se gli indici epidemiologici peggiorassero. In sintesi, se già quest’anno mancavano all’appello 8 milioni di vacanzieri estivi rispetto ai numeri degli italiani ante pandemia, se ne aggiungono potenzialmente altri 8 milioni in meno.

L'effetto della variante Delta

Dopo un giugno “flop” quindi, luglio si chiude ben al di sotto delle aspettative, con il 9% degli intervistati che ha scelto questo mese per vacanze di 3-7 giorni e il 13% per vacanze di oltre 1 settimana. Ma nelle previsioni dei connazionali scende anche agosto, soprattutto come mese per le ferie di oltre 7 giorni, passando dal 33% al 28% delle preferenze; mentre resta per ora in auge settembre, soprattutto per short break di 1 o 2 notti al massimo. Quindi gli italiani, rispetto a quanto emergeva a maggio, stanno posticipando le previsioni di partenza ed accorciando la lunghezza dei viaggi.

Si tratta dell’effetto della “variante delta”, che fa paura, più che delle nuove regole sull’adozione del certificato verde digitale sulle quali gli intervistati si dichiarano d’accordo nel 79% dei casi, anche se la rilevazione si è chiusa il 20 luglio, quindi 3 giorni prima dell’uscita del relativo decreto.

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