rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Manovra, e ora che succede?

Dopo la letterina inviata al governo da Moscovici e Dombrovskis, la bocciatura della bozza di bilancio è quasi una certezza. I veri timori però sono per un possibile declassamento da parte delle agenzie di rating: in quel caso lo spread potrebbe schizzare alle stelle

La Commissione Europea, "aspettando il documento programmatico di bilancio", ha preso "nota dell'intenzione del governo" italiano, indicata "nel Def aggiornato di rivedere gli obiettivi di bilancio per il 2019-21". Obiettivi che ora "appaiono a prima vista indicare una deviazione significativa dal percorso di bilancio raccomandato dal Consiglio. Ciò è motivo di seria preoccupazione". E' questo il passaggio saliente della letterina arrivata a Roma e firmata dai commissari europei Pierre Moscovici e Vladis Dombrovskis.

Una missiva a cui Di Maio ha replicato a muso duro. "Ci aspettavamo che questa manovra non piacesse a Bruxelles adesso inizia la fase di interlocuzione con la Commissione europea ma deve essere chiaro che indietro non si torna", ha detto il vicepremier. "Non sono venuto qui per alzare i toni con l'Europa perché, diciamolo chiaro, questa Europa è finita", sopravvivrà ancora "pochi mesi". In ogni caso "per noi il contratto di governo è sacro e va oltre a qualsiasi altro provvedimento, norma o decreto dell'Unione europea"

Ma che cosa succede adesso, fra Roma e Bruxelles, nella polemica ad alta tensione sui conti pubblici italiani? Quali sono i prossimi passaggi in questa partita che non è soltanto tecnica ma anche politica?

La partita tra l'Italia e l'Ue: le prossime tappe

Innanzitutto, le date: come ricorda Askanews i governi hanno tempo fino al 15 ottobre per presentare alla Commissione le loro bozze di bilancio ('draft budgetary plan'); la Commissione quindi invia, in genere entro fine novembre, le sue opinioni sui bilanci per i quali non ci sono problemi sostanziali; nei casi più problematici, la Commissione ha una settimana (la terza di ottobre) per inviare delle richieste di chiarimenti urgenti a un governo, se stima che i conti presentati non siano convincenti o siano a rischio di bocciatura; se poi non ha risposte adeguate, entro due settimane (fine ottobre-inizio novembre), l’Esecutivo comunitario può decidere di "respingere" una bozza di bilancio, e chiedere allo Stato membro che gliel’ha comunicato di ripresentarlo ex novo; entro tre settimane dall’eventuale "bocciatura", poi, il governo che l’ha ricevuta deve rispondere a Bruxelles, presentando una nuova bozza di bilancio.

Non solo Quota 100 e reddito: cosa c'è nella manovra Lega-M5s

Oltre alla bocciatura immediata della bozza di bilancio, che non è mai avvenuta finora per nessun paese, la Commissione può continuare a mantenere sotto pressione gli Stati membri a seguito della pubblicazione degli aggiornamenti e dei dati macroeconomici, a partire dalle previsioni economiche d’autunno (quest’anno attese attorno all’8 o 9 novembre).

Il momento della verità

Per l’Italia, che scommette su una crescita del Pil oltre l’1,6%, stimolata proprio dalla manovra e dai suoi "moltiplicatori", potrebbe essere questo il momento della verità, se Bruxelles non avrà respinto al mittente già a novembre la sua manovra. La stima di crescita oltre l’1,6%, cioè circa grossomodo almeno mezzo punto percentuale sopra alla media delle previsioni degli altri istituti, potrebbe risultare poco credibile o non abbastanza fondata, e dunque aggravare le previsioni italiane sui rapporti deficit/Pil e debito/Pil.

La procedura per deficit eccessivo

A febbraio poi, quando arrivano i consuntivi che corroborano o modificano i dati macroeconomici del 2018, la Commissione potrebbe sempre ricorrere alla procedura d’infrazione per deficit eccessivo, se si conferma che i tassi di crescita previsti dal governo erano sovrastimati, con tutte le conseguenze del caso su deficit e debito. Se il governo dovesse tirrare dritto per la sua strada le sanzioni non sono così leggere: l'ammenda può raggiungere infatti lo 0,2% del Pil, circa 3,4 miliardi.

Resta sempre, inoltre, la spada di Damocle dell’altra procedura, quella legata alla mancata riduzione del debito pubblico, sulla quale la Commissione è stata sempre piuttosto indulgente con l’Italia, che a questo punto potrebbe essere attivata, probabilmente a in primavera.

Ma i veri timori sono per il declassamento 

Molti economisti però sostengono che il vero test per capire se la manovra potrà andare in porto arriverà a fine ottobre, quando due importanti agenzie di rating avranno emesso i loro verdetti sul progetto di Bilancio che per allora il governo M5S-Lega avrà già trasmesso alla Commissione europea. Che cosa potrà avvenire in caso di declassamento? Il commentatore economico Mario Seminerio dipinge un quadro fosco

"Personalmente, prevedo un singolo notch di declassamento ma il mantenimento del negative outlook, che potrebbe tuttavia diventare negative watch, preliminare cioè ad un declassamento a scadenza molto ravvicinata. In quel caso, finiremmo junk, cioè spazzatura, come amano dire alcuni giornalisti per farsi capire; da quel momento, la fuga dal nostro debito pubblico diverrà disordinata e lo spread assumerà un andamento esplosivo. Però tranquilli, vi difenderà il vostro governo populista". 

Reddito di cittadinanza tutto via bancomat: come verrà erogato

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Manovra, e ora che succede?

Today è in caricamento