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Mercoledì, 29 Marzo 2023
Economia

Usura, così la mafia offre sostegno a famiglie e imprese in crisi a causa della pandemia

L’allarme sull’espansione del cosiddetto “welfare mafioso di prossimità” lanciato durante la presentazione della Relazione annuale 2020 su racket e usura nell’emergenza legata al Covid-19

Cresce il cosiddetto “welfare mafioso di prossimità”, ovvero il sostegno attivo a commercianti e imprenditori in difficoltà messo in campo dalle organizzazioni criminali approfittando dell’emergenza legata al covid. Una merce di scambio in vista di “future connivenze”.  È l'allarme lanciato dal prefetto Annapaola Porzio, commissario straordinario del governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, presentando oggi la relazione annuale 2020.

"La fotografia di quello che è accaduto dallo scorso mese di marzo, un vero e proprio evento tragico e portatore di immani conseguenze negative, ci impone di richiamare l’attenzione di tutti sull’espansione del cosiddetto 'welfare mafioso di prossimità', ovvero quel sostegno attivo alle famiglie degli esercenti attività commerciali e imprenditoriali in difficoltà o in crisi di liquidità”, spiega Porzio, oggi al suo ultimo giorno a capo dell’ufficio antiracket e antiusura del ministero dell’Interno. “Tutto ciò in cambio di 'future connivenze', con la non remota possibilità di infiltrarsi ulteriormente nel tessuto economico”, ha aggiunto. “Penso, in particolare, a ciò che sarà fatto in esecuzione del 'Recovery Plan' e delle altre misure pubbliche di sostegno”. 

Piccole e medie imprese, lavoratori autonomi, liberi professionisti con partita Iva: sono queste le categorie più esposte a intimidazioni, usura e estorsione. Sono infatti il comparto economico maggiormente in difficoltà in questo periodo, dice Porzio, a causa prima della sospensione e poi del rallentamento delle loro attività dovute alla crisi covid. “A ciò è da aggiungere lo stato dei nostri conti pubblici, che risulta certamente peggiorato rispetto a quanto originariamente previsto nel Documento di Economia e Finanza dell’aprile scorso. Inoltre, i dati Istat, con riferimento al secondo semestre del 2020, rilevano flessioni ulteriori del Pil, che contribuiranno ad impoverire i ceti produttivi del nostro Paese".

"Effetti pervesi sui cicli produttivi"

"Non è da sottovalutare anche il blocco temporaneo delle attività giudiziarie che ne ha accresciuto l’arretrato e comporterà inevitabilmente, anch’esso, un rallentamento anche delle istruttorie relative alle concessioni dei benefici economici alle vittime, fondate sulle inchieste della magistratura e sui loro esiti processuali”, ha sottolineato Porzio. “I provvedimenti adottati fin qui dal Governo per favorire i settori produttivi, la forza vitale del nostro Paese, hanno evidenziato la urgente necessità di evitare appesantimenti burocratici", ha spiegato il prefetto. Tali provvedimenti "stanno finalizzando strumenti per attenuare le distorsioni operative che rendono particolarmente critica l’erogazione del denaro da parte degli Istituti di credito", mentre "va sottolineato come la possibilità che hanno avuto i clan di poter dispensare la smisurata liquidità di cui dispongono alle persone in difficoltà con immediatezza e senza, al momento, chiedere una contropartita, ha determinato un’impennata del livello reputazionale delle conventicole criminali foriera di gravi conseguenze per il futuro".

"Dopo aver arginato l’ala militare delle associazioni mafiose, occorre sempre più concentrarci sulle convergenze di interessi tra queste ultime e le opacità del sistema economico e creditizio”, ha detto il prefetto. Le organizzazioni criminali infatti “lucrano sui fondi pubblici o non garantiscono a molti settori imprenditoriali, artigianali e commerciali quell’aiuto economico di cui questi hanno grande bisogno, soprattutto, in questo momento così difficile. Il potere di erogazione economica, spesso condotto con modalità oblique e poco chiare, rischia di drogare importanti circuiti economico–finanziari, di provocare effetti perversi sui cicli produttivi, ed incidere negativamente sui sani processi di sviluppo economico e sui livelli di coesione sociale, impoverendo, in tal modo, gli imprenditori e i commercianti onesti".

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