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Martedì, 23 Aprile 2024
Le conseguenze della guerra

Allarme vino: "Manca il vetro per le bottiglie, produzione a rischio"

La guerra tra Russia e Ucraina ha avuto diverse conseguenze commerciali ed industriali per le cantine. La denuncia del direttore del Gruppo Caviro: "Sono dei fornitori fondamentali, c'è il pericolo di un forte calo del fatturato"

Il conflitto in Ucraina ha avuto (e sta avend) ripercussioni su diversi settori, mettendo a rischio anche quello vinicolo: a causa della carenza di vetro per le bottiglie, c'è il pericolo di una perdita importante di fatturato. Conseguenze drammatiche denunciate da SimonPietro Felice, direttore generale Gruppo Caviro, colosso cooperativo da 390 milioni di euro di fatturato, di fatto la più grande cantina in Italia: "Il conflitto tra Russia e Ucraina ha avuto diverse conseguenze di natura commerciale, industriale e operativa. Una problematica forte è stata a livello industriale perché la Russia è da sempre uno dei principali fornitori di soda che è fondamentale nella produzione del vetro e l'Ucraina ha due importanti stabilimenti di vetro che sono stati abbandonati perché i lavoratori sono andati in guerra".

"Questa carenza di produzione di vetro si sta ribaltando sulle attività produttive di vendita del resto del gruppo, - ha spiegato- a  noi mancano bottiglie di vetro per vendere anche negli altri Paesi, soprattutto negli Stati Uniti, in Giappone e Cina". "A livello commerciale ha significato l'interruzione delle esportazioni verso la Russia, perché se è vero che non c'è un embargo sui vini che hanno un valore sotto ai 300 euro venduti in Russia - ha detto - è altrettanto vero che i flussi finanziari da e per la Russia si sono interrotti. Quindi non potendo i clienti pagare o assicurare il pagamento non è possibile spedire il vino in Russia". "La logistica e i trasporti sono problematici, per cui noi come azienda abbiamo stoppato le vendite in Russia". "Questo per noi vuol dire rinunciare a metà dei 4 milioni di fatturato che tutti gli anni facciamo in Russia. Inoltre, il nostro principale cliente in Ucraina - ha concluso - ha un deposito di vino che è stato bombardato e quindi abbiamo dovuto interrompere i flussi commerciali, non ultimo anche per motivi etici".

Coldiretti: "Oltre 100 milioni di costi in più per le cantine"

Oltre 100 milioni di euro di rincari nelle cantine toscane per effetto della guerra in Ucraina a causa degli aumenti dei costi di bottiglie, tappi, etichette e più in generale imballaggi e trasporti. È la stima di Coldiretti Toscana in occasione del Vinitaly in corso a Verona dove la principale organizzazione agricola è presente con lo stand "Casa Coldiretti" situato all'ingresso della struttura fieristica (Ingresso Cangrande). Gli incrementi in termini assoluti per le oltre 15 mila imprese del vino sono in media di 6.886 euro secondo l'analisi Coldiretti su dati Crea. "Per difendere il patrimonio vitivinicolo della nostra regione è necessario intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro - rilancia Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana - Tutelare il vino significa tutelare il principale elemento di traino per l'intero sistema agroalimentare della nostra regione non solo all'estero dove le esportazioni sono aumentate del 16,7% nel 2021 ma anche sul mercato interno, a partire dal settore turistico e dal profondo legame con i territori e la ristorazione''.

Una bottiglia di vetro costa più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell'ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45% secondo l'analisi Coldiretti. Ma i prezzi degli ordini cambiano - aggiunge Coldiretti Toscana - ormai di settimana in settimana, rendendo peraltro impossibile una normale programmazione economica nei costi aziendali. Problemi anche per l'acquisto di macchinari, soprattutto quelli in acciaio, prevalenti nelle cantine, per i quali è diventato impossibile persino avere dei preventivi. Rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale si aggiunge - continua Coldiretti Toscana - la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%. In generale, secondo il global index Freightos, importante indice nel mercato delle spedizioni, l'attuale quotazione di un container è pari a 9.700 dollari contro 1.400 dollari di un anno fa. La situazione di difficoltà si evidenzia anche dall'andamento delle vendite che - rileva Coldiretti Toscana - per il 55% delle cantine sono diminuite nel 2022, mentre per il 42% sono rimaste invariate e solo un 3% dichiara di averle aumentate secondo un'indagine a livello nazionale. Gli effetti delle tensioni commerciali legate al conflitto si ripercuotono anche sull'export dove oltre quattro cantine su dieci (43%) affermano di aver ridotto le spedizioni. Occorre comunque ricordare che sino ad oggi l'incremento dei costi è stato scaricato esclusivamente sulle spalle dei viticoltori, come dimostra il fatto che il prezzo del vino, secondo l'analisi Coldiretti su dati Istat, è addirittura diminuito dell'1,2% e dello 0,4% nei primi due mesi del 2022, per poi crescere appena dello 0,5% a marzo, in netta controtendenza con i rincari, spesso a doppia cifra, di tutti gli altri prodotti alimentari.

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