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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Arriva la "web tax": stop ai privilegi per i colossi della Rete

I ministri dellʼEconomia europei ne discuteranno allʼEcofin il 15 e 16 settembre

L'Unione europea sta studiando una "web tax" che superi l'attuale principio della "residenza fiscale" delle aziende, adattandolo alla caratteristica dell'economia digitale che produce redditi "virtuali" in molti Stati, pagando le tasse in uno soltanto.

Il progetto che punta a fare pagare la giusta proporzione di tasse a colossi come Google, Amazon e Facebook, è contenuto nel documento che l'Ecofin discuterà la prossima settimana a Tallin.

Ecco perché il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha sottoscritto una dichiarazione politica congiunta con gli omologhi colleghi di Germania, Francia e Spagna a sostegno dell’iniziativa per la tassazione delle imprese dell’economia digitale. La dichiarazione è stata inviata a Toomas Toeniste, ministro delle Finanze dell’Estonia – Stato che ricopre la presidenza di turno dell’Unione europea – e per conoscenza al Commissario europeo Pierre Moscovici.

I quattro ministri delle finanze dei paesi più grandi dell’Eurozona, informa il Tesoro, intendono presentare l’iniziativa per la tassazione della web economy nel corso della prossima riunione informale del consiglio dei ministri delle finanze dell’Ue (Ecofin), in programma a Tallinn il prossimo 15 e 16 settembre, e in particolare nella II sessione di lavoro, dedicata alle sfide della tassazione d’impresa nell’epoca dell’economia digitale.

L’iniziativa ha lo scopo di sollecitare un'imposizione delle imprese che svolgono attività economica in Europa senza corrispondere un livello di tassazione adeguata, mettendo a repentaglio i principi di equità fiscale e la sostenibilità del modello economico e sociale del continente.
 

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