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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il caso

Perché WhatsApp dovrà pagare una maxi multa da 225 milioni di euro

Le accuse di aver violato le leggi sulla privacy. L'autorità irlandese per la protezione dei dati contro la società di proprietà di Facebook, che replica: "Faremo appello"

Guai seri per WhatsApp. L'Irlanda, sede europea di Facebook, ha imposto una multa di 225 milioni di euro alla società dell'app di messaggistica istantanea per aver violato le leggi sulla privacy dei dati dell'Ue. In sostanza, WhatsApp non avrebbe "assolto ai suoi obblighi di trasparenza" per quanto riguarda la comunicazione agli utenti sull'utilizzo dei dati. "Non siamo d'accordo con la decisione odierna sulla trasparenza che abbiamo fornito alle persone nel 2018, le sanzioni sono del tutto sproporzionate. Faremo appello", ha commentato un portavoce di WhatsApp. L'azienda di proprietà di Facebook ha fatto inoltre sapere di essersi sempre impegnata "a fornire un servizio sicuro e privato. Abbiamo lavorato per garantire che le informazioni fornite siano trasparenti e complete e continueremo a farlo".

WhatsApp e la maxi multa da 225 milioni di euro

L'indagine avviata nel dicembre 2018 ha esaminato se WhatsApp ha assolto i suoi obblighi di trasparenza del Gdpr (il regolamento generale sulla protezione dei dati in Europa) per quanto riguarda la fornitura di informazioni e la trasparenza di tali informazioni sia agli utenti che ai non utenti del servizio di WhatsApp. Ciò include le informazioni fornite agli interessati sul trattamento delle informazioni tra WhatsApp e altre società di Facebook.

La sanzione inizialmente decisa dall'Irlanda è stata rivista al rialzo su richiesta degli enti regolatori europei. La Commissione per la protezione dei dati irlandese è in gran parte responsabile del controllo dell'adesione alla carta dei diritti dei dati Gdpr dell'Ue. I regolatori hanno concesso tre mesi a WhatsApp per conformare la sua comunicazione agli utenti alle diverse disposizioni della legge europea sulla privacy del 2018.

WhatsApp ha fatto sapere che ricorrerà alla Corte europea. È la seconda multa più onerosa comminata dall'Ue contro un'azienda tecnologica statunitense per violazione delle norme sulla privacy, dopo quella data ad Amazon. La sanzione di 225 milioni di euro rappresenta circa lo 0,8% del profitto di Facebook nel 2020.

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