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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Whirlpool conferma, il 31 ottobre chiude Napoli: sciopero in tutti i siti

L'amministratore delegato La Morgia ha ribadito al Mise l'intenzione di cessare l'attività il prossimo 31 ottobre. Sindacati sul piede di guerra: ''Una decisione grave e inaccettabile''

Niente da fare per gli operai napoletani della Whirlpool. L'amministratore delegato dell'azienda, Luigi La Morgia, ha confermato durante l'incontro al Mise lo stop alla produzione: "Dopo 18 mesi, sebbene gli sforzi messi in campo sono stati importanti e unici, il mercato su Napoli non è cambiato. Quindi confermo quanto abbiamo già detto un anno fa. Il 31 di ottobre la produzione su Napoli cesserà". L'ad della multinazionale ha ribadito quindi l'intenzione di dismettere il sito di via Argine a Napoli che impiega circa 350 lavoratori: ''Sottolineo che Whirlpool non ha mai abbandonato nessuno, abbiamo sempre fatto la nostra parte" e "resta l'impegno" nei confronti di tutti gli altri siti nel 2021.

Whirlpool, il 31 ottobre Napoli chiude

Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, informerà il governo nel Consiglio dei ministri di questa sera "e sentirò anche il presidente del Consiglio sulle iniziative da mettere in campo. Dal governo c'è un impegno massimo su questa vertenza. Il lavoro che stiamo facendo da mesi su Napoli è serio e lo continueremo a fare" ha detto Patuanelli, secondo quanto ricostruito dai sindacati presenti al tavolo.

Il sito campano produce al momento 200mila lavatrici l'anno contro le 900mila di capacità massima e la soglia di 500mila perché la produzione sia sostenibile, ha elencato l'ad Whirlpool La Morgia replicando in chiusura di confronto. Dati che non hanno convinto il ministro: "La prima possibilità è che la scelta di chiudere Napoli sia stata fatta da molto tempo in modo strategica, la seconda è che avete sbagliato prodotto per Napoli. Avrei voluto sentire una di queste cose, perché se si ammette di fare un errore si può rimediare all'errore. Io non credo nell'errore, ma credo che sia una scelta presa molto tempo prima", ha scandito.

La sottosegretaria al Mise, Alessandra Todde, ha annunciato che "da oggi verrà convocato un tavolo permanente su Whirlpool in cui parteciperanno tutte le parti. Questo tavolo operativo si pone come obiettivo quello di discutere con tutti gli attori, visto che le relazioni industriali con l’azienda si sono deteriorate nel tempo".

"Dal governo, e lo ha confermato anche l’azienda, sono stati portati avanti - ha sottolineato - sforzi unici, ma non possiamo più sottostare ai desiderata e alle pretese della multinazionale. Dobbiamo lavorare in prospettiva e in resilienza, con operazioni robuste dal punto di vista industriale. Abbiamo lavorato incessantemente, e lo stiamo continuando a fare, per la piena occupazione per i lavoratori di Napoli con delle prospettive importanti e non per un futuro di sussistenza".

Whirlpool, sciopero di otto ore in tutti i siti

Uno sciopero di 8 ore in tutti e 6 gli stabilimenti Whirlpool in Italia scandisce l'incontro al Mise e i sindacati sono sul piede di guerra. “Di fronte alla conferma della chiusura dello stabilimento di Napoli risponderemo con lo scontro sociale" ha detto Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil per la quale "la dichiarazione dell’azienda di oggi è una dichiarazione di guerra, ancora più grave nel momento in cui l’Italia vive una crisi pandemica senza precedenti".

Il leader Uilm, Rocco Palombella, ha rigettato la palla nel campo dell'esecutivo che, nel luglio scorso, aveva annunciato la presenza di due proposte di acquisizione del sito di via Argine a Napoli profilando tempi brevi per la due diligence. "Patuanelli deve prendersi le sue responsabilità - ha affermato Palombella - Whirlpool non se ne può andare. Altrimenti diventa la vergogna italiana. Diamo indicazioni precise di quello che si vuole fare. Dove stanno i progetti di Invitalia? La multinazionale aveva già deciso di andarsene. Altrimenti è aria fritta. Io non li prendo in giro i lavoratori. Una volta per tutte chiariamo cosa vogliamo fare".

Per Massimiliano Nobis, segretario nazionale Fim, "il tavolo deve rimanere aperto con incontri anche settimanali per trovare una soluzione domani e dare speranza ai lavoratori. A questa partita di ping-pong tra governo e azienda non vogliamo più partecipare".

Quella di Whirlpool è "una decisione grave anche dopo che il governo e la regione hanno messo in campo diverse misure per supportare l’azienda e che ancora oggi vengono spedite al mittente. Ci auguriamo che il governo intervenga per scongiurare l’ennesimo schiaffo al sud: la vertenza non è chiusa e metteremo in campo tutte le iniziative possibili" ha detto Antonio Spera, segretario generale Ugl metalmeccanici.

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