rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Economia Italia

Whirlpool, che grana per Di Maio: lo sviluppo si è fermato a Napoli

La multinazionale statunitense che produce elettrodomestici chiude e mette in vendita lo stabilimento di Napoli sconfessando gli accordi presi appena un anno fa con la garanzia del ministro dello sviluppo economico: futuro incerto per 430 famiglie

Sono passati appena sette mesi da quando lo scorso 26 ottobre 2018 il vicepremier Luigi Di Maio esultava sui social per aver chiuso un accordo che assicurava il posto di lavoro a centinaia di lavoratori: ora quell'accordo è carta per incartare i pesci. Lo si evince dall'incontro ad alta tensione che si è tenuto oggi al Ministero dello sviluppo economico tra Whirlpool e i sindacati: dopo l'accordo dello scorso ottobre infatti oggi l'inattesa chiusura dello stabilimento di Napoli che profila per i 430 lavoratori un futuro incerto. Immediata la solidarietà del sito di Varese che ha annunciato lo sciopero spontaneo.

I sindacati criticano duramente il gruppo ricordando come l'accordo dello scorso anno prevedesse la garanzia di investimenti mirati per tutti i siti Whirlpool per tre anno fino al 2021.

Whirlpool presentando l'aggiornamento del suo Piano industriale per Italia ha confermato gli investimenti pari a 250 milioni di euro per il triennio 2019-2021 "in attività di innovazione, prodotto, processo e ricerca e sviluppo nei suoi siti industriali in Italia".

"Nei primi mesi del 2019 sono già stati allocati oltre 80 milioni di euro" rende noto il gruppo in un comunicato.

Whirlpool rassicura sulla conferma dei siti produttivi di Cassinetta di Biandronno di Varese (dove vengono prodotti elementi per cucine da incasso per le categorie freddo e cottura), Melano in provincia di Ancona (hub regionale per i piani cottura ad alta gamma) e Siena (dedicato alla produzione di congelatori orizzontali).

Whirlpool conferma inoltre il trasferimento a Comunanza (Ascoli Piceno) della produzione delle lavatrici e lavasciuga da incasso dalla Polonia. "Il sito beneficerà quindi di un incremento dei volumi che porterà la produzione totale a oltre 800 mila unità".

Confermato quindi l'abbandono del polo campano dove a San Giovanni a Teduccio la multinazionale statunitense intende procedere con la riconversione del sito e la cessione del ramo d'azienda a una società terza.

"Per garantire la continuità industriale allo stabilimento e massimi livelli occupazionali, al fine di creare le condizioni per un futuro sostenibile del sito napoletano" spiegano da Whirlpool.

"Una scelta inaccettabile" per il leader Cgil, Maurizio Landini sopratutto alla luce di quando concordato appena un anno fa al Mise in cui si dava per acquisito il mantenimento di tutti i siti produttivi.

"Serve risposta immediata Napoli e il Mezzogiorno hanno già pagato abbastanza ed è necessario che governo intervenga per far cambiare idea alla multinazionale e far rispettare gli accordi". 

Nel frattempo, il Ministero dello Sviluppo Economico ha affermato, in una nota, di aver già provveduto a convocare un tavolo di crisi proprio sulla vertenza relativa al futuro dello stabilimento napoletano dell'azienda. L'incontro è previsto per il prossimo martedì4 giugno.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Whirlpool, che grana per Di Maio: lo sviluppo si è fermato a Napoli

Today è in caricamento