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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Italia

Whirlpool, sciopero scaccia crisi: la protesta che unisce Campania, Lombardia e Marche

Il 31 luglio al Mise il confronto decisivo per chiedere alla multinazionale di assicurare un futuro a tutti gli stabilimenti italiani: a Napoli i colleghi provenienti da tutti i siti Whirlpool proclamano lo sciopero

Quattro ore di sciopero, da tenere da qui al 31 luglio, e il blocco degli straordinari a tempo indeterminato da parte dei lavoratori Whirlpool. Sono le iniziative decise dai sindacati, Fim, Fiom, Uilm, che oggi a Napoli hanno manifestato presso il consolato americano per chiedere di recedere dalla decisione di chiudere il sito partenopeo, di rispettare l'accordo del 2018 e di assicurare un futuro a tutti gli stabilimenti e gli enti di ricerca e di staff italiani. Hanno partecipato, accanto ai lavoratori campani, colleghi provenienti da tutti i siti italiani della Whirpool, dalla Lombardia alle Marche, nonché da molte altre imprese del territorio e da Embraco.

I sindacati osservano che ''dopo le prime parole di solidarietà'' da parte del governo, il ministero dello Sviluppo economico ''sembra purtroppo avallare la linea aziendale''. Le associazioni, all'incontro del 31 luglio al Mise, chiederà al ministero dello Sviluppo economico ''di schierarsi al fianco dei lavoratori e di varare provvedimenti concreti in grado di influenzare la multinazionale''.

''Abbiamo già suggerito alcune misure che in passato potrebbero essere prese, ma più in generale chiediamo norme che incentivino gli investimenti, in caso di rilancio, e penalizzino le chiusure, in caso di delocalizzazione'', spiegano Fim, Fiom, Uilm.

Oltre a Napoli, minacciata di chiusura, denunciamo ''una situazione grave più generale, a iniziare da Caserta e dalle sedi impiegatizie di Marche e Lombardia''. Al termine della manifestazione una delegazione di Fim, Fiom, Uilm nazionale in rappresentanza dei lavoratori e lavoratrici di Whirlpool è stata ricevuta dal console americano Patrick C. Horne.

''Abbiamo presentato la richiesta di intervento e sensibilizzazione nei confronti della multinazionale americana, affinché ritorni sui suoi passi e ritiri l'idea folle di chiudere lo stabilimento di Napoli'', spiegano i sindacalisti. Il console, affermano Fim, Fiom, Uilm, si è dimostrato ''molto attento e ha dichiarato che trasferirà all'ambasciatore americano le nostre richieste invitandoci anche a inviargliele per iscritto''.

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