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Lunedì, 5 Giugno 2023
Economia

Xi Jinping, l’uomo che guida il Pcc nel nuovo viaggio

Pochi partiti politici al mondo possono vantare una storia così lunga e un periodo ininterrotto di governance statale come il Partito Comunista Cinese (Pcc), al comando della Cina da 72 anni e di cui, attualmente, Xi Jinping rappresenta il nucleo della leadership.

Prima di lui, si sono succedute tra i decenni  generazioni di leadership collettiva centrale con Mao Zedong, Deng Xiaoping, Jiang Zemin e Hu Jintao come i rappresentanti principali. Dalla sua elezione a segretario generale del Comitato Centrale Pcc, avvenuta nel novembre 2012,  Xi è stato considerato quale uomo di determinazione e azione, dai pensieri e sentimenti profondi, un uomo che ha ricevuto un'eredità ma con il coraggio di innovare, un uomo dalla visione lungimirante e impegnato a lavorare senza sosta. Secondo Channel News Asia, sotto la sua guida la Cina sta diventando un Paese potente e sta entrando in un'era di prosperità.

Camminare con il popolo

Nel 1974 a Liangjiahe, nello Shaanxi, Xi è entrato a far parte del Partito. Vi era arrivato all’età di soli 15 anni, nel 1969, come ‘giovane istruito’. Lui ha trascorso i successivi sette anni vivendo nel piccolo villaggio sull'altopiano rurale di Loess dove, alla fine di una giornata di lavoro, era solito fare ritorno nella sua casa-grotta rudimentale e addormentarsi su un semplice letto d'argilla. Ci sarebbero voluti 38 anni e diversi incarichi a vari livelli della gerarchia del Partito, prima di essere elevato alla massima carica.

Dopo il suo ingresso nel Pcc, Xi è diventato segretario del partito di Liangjiahe. Uno dei suoi colleghi nel villaggio racconta che Xi "lavorava coscienziosamente, aveva molte idee ed era in grado di unire la gente e i quadri". Nel ricordare il suo periodo nel povero villaggio, Xi ha affermato che il più grande obiettivo che desiderava raggiungere per gli abitanti del villaggio era far sì che questi ''avessero carne nei loro piatti''.

Il 1975 è stato per lui l’anno dell’ammissione alla prestigiosa Tsinghua University di Pechino. Poi, dopo la laurea, ha iniziato a lavorare all'ufficio generale della Commissione militare centrale prima di trasferirsi a Zhengding, una contea della provincia settentrionale di Hebei, nel 1982. Ricordando il trasferimento a Zhengding, Xi ha detto di essersi offerto volontario per lavorare a livello di base tra il popolo, affermando di voler "amare la gente come ama i propri genitori".

Dopo Zhengding, la carriera politica ha portato Xi nelle province costiere del Fujian e dello Zhejiang e nella metropoli di Shanghai; ovunque andasse, i suoi stretti legami con la gente erano notevoli. Secondo Liu Jingbei, un professore della China Executive Leadership Academy a Pudong, Shanghai, la filosofia di Xi, incentrata sul popolo, spiega gli sforzi incessanti da esso ordinati per salvare la vita delle persone a tutti i costi durante l'epidemia di Covid-19.

Nel 2007, Xi è tornato a Pechino per far parte del Comitato Permanente dell'Ufficio Politico del Comitato Centrale del Pcc e successivamente è diventato vice presidente della Cina, occupandosi della supervisione di aree quali la costruzione del Partito, il lavoro organizzativo, gli affari di Hong Kong e Macao, e i preparativi per le Olimpiadi di Pechino del 2008. All'età di 59 anni, nel novembre 2012, Xi è stato elevato alla carica più alta all’interno del Partito e circa un mese dopo, ha sfidato il freddo invernale per visitare gli abitanti dei villaggi poveri dell'Hebei. Sedendosi con loro, Xi ha chiesto informazioni sul reddito e se avessero cibo, coperte e carbone a sufficienza per affrontare l’inverno e stare al caldo. Xi ha raccontato di aver sentito il suo cuore sprofondare nel vedere che alcuni abitanti dei villaggi stavano ancora lottando per sbarcare il lunario.

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Xi Jinping visita gli abitanti poveri del villaggio di Luotuowan nel comune di Longquanguan, contea di Fuping, provincia di Hebei, Cina settentrionale, 30 dicembre 2012.  (Xinhua/Lan Hongguang)

Rafforzare il partito

Il 2021 è anche il nono anno della campagna anti-corruzione firmata da Xi, la più estesa della storia cinese e che non mostra segni di cedimento. Quest'anno infatti, più di 20 funzionari di alto livello nel settore finanziario sono stati puniti o indagati mentre negli ultimi 30 giorni circa un ex funzionario di livello ministeriale nell'apparato di polizia del governo centrale è stato indagato e un altro è stato punito.

Negli ultimi nove anni, più di 400 funzionari di livello ministeriale o superiore sono stati puniti o posti sotto indagine e tra questi spiccano un ex membro del Comitato permanente dell'Ufficio politico del Comitato centrale del Pcc e due ex vice presidenti della Commissione militare centrale. Dal 2014 al 2020 inoltre, oltre 8.300 fuggitivi sono stati rimpatriati da più di 120 Paesi e regioni. "In un momento critico, Xi ha cambiato la situazione", si legge in un editoriale dei media stranieri.

In qualità di segretario generale del Comitato centrale del Pcc, Xi ha guidato gli sforzi per formulare e rivedere circa 200 regolamenti interni al Partito, lanciando inoltre cinque campagne formative all’interno dello stesso per consolidare gli ideali e le convinzioni dei membri e assicurare che agiscano efficacemente e all'unisono. Nel giugno di quest'anno, il numero dei membri del Pcc è aumentato raggiungendo quota 95 milioni, 10 milioni in più della popolazione della Germania. Secondo gli esperti di affari cinesi il Partito è diventato più disciplinato, puro e potente.

Nel 2016, la sesta sessione plenaria del 18esimo Comitato centrale del Pcc ha stabilito lo status di Xi come nucleo del Comitato centrale del Pcc e dell’intero Partito. Nell'ottobre 2017, il ‘Pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era’ è stato ufficialmente istituito in occasione del 19esimo Congresso nazionale del Partito. Questo è stato inserito nello Statuto del Partito e nella Costituzione della Cina. Come Mao Zedong e Deng Xiaoping, Xi ha portato avanti l'adattamento del marxismo al contesto cinese e ne ha mantenuto la rilevanza, afferma Xin Ming, professore presso la Scuola del Partito del Comitato Centrale del Pcc (National Academy of Governance).

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Xi Jinping si rivolge alla quinta sessione plenaria della XIX Commissione Centrale per l'ispezione disciplinare del Partito comunista cinese a Pechino, capitale della Cina, 22 gennaio 2021. (Xinhua/Li Xueren)

Rendere la Cina forte

Dopo la guerra dell'oppio del 1840, la Cina è stata gradualmente ridotta ad una società semi-coloniale e semi-feudale, vessata dalle potenze straniere e sofferente a causa di povertà e debolezza. La fondazione del Pcc risale al 1921 con l’intento di cambiare la situazione.

Due settimane dopo l'elevazione di Xi al vertice del Partito, il leader ha proposto il ‘sogno cinese’ del rinnovamento nazionale. Questo ottobre, ad un evento commemorativo per il 110mo anniversario della Rivoluzione del 1911, Xi ha menzionato il ‘rinnovamento’ 25 volte nei suoi 35 minuti di discorso, ponendo grande enfasi su tale messaggio. Xi crede che il rinnovamento richieda sia un disegno strategico che un duro lavoro ed essendo un uomo d’azione, ha preso tale iniziativa. Basti pensare che solo nel 2019  il leader ha partecipato a più di 500 eventi importanti con un itinerario di lavoro che includeva circa 30 fine settimana e  ha rivisto tutte le bozze dei principali piani di riforma.

"La felicità si ottiene lavorando sodo", ha detto Xi, che è solito recarsi in visita presso fattorie, villaggi di pescatori, case di contadini, piccoli ristoranti, supermercati, workshop nelle fabbriche, laboratori, ospedali, scuole, arrivando a visitare persino stalle destinate a suini e aree di servizi igienici per ottenere informazioni in prima linea. Negli ultimi nove anni, il leader ha superato la prova posta da numerosi ostacoli e crisi. All'inizio del 2015, quando lo Yemen è piombato nel caos, Xi ha diretto la marina per evacuare centinaia di cittadini cinesi bloccati.

Quando gli Stati Uniti hanno iniziato la guerra commerciale contro la Cina, il leader ha elaborato la strategia secondo la quale la Cina non vuole una guerra commerciale, ma non la teme ed è disposta a combatterla se necessario. Secondo Xi inoltre, rafforzare il dialogo e la cooperazione è l'unica scelta giusta per le due parti: "il vasto Oceano Pacifico ha abbastanza spazio per due grandi Paesi come Cina e Stati Uniti".

Dai pattugliamenti regolari nelle acque delle isole Diaoyu al respingere il cosiddetto arbitrato del Mar Cinese Meridionale, dal trovare soluzioni ai conflitti di confine Cina-India al facilitare il ritorno dei cittadini cinesi detenuti illegalmente all'estero, Xi ha guidato la pianificazione strategica e tattica e, quando necessario, è intervenuto personalmente. Nel 2019, quando i disordini sociali hanno attanagliato Hong Kong, il leader cinese ha diretto gli sforzi per salvaguardare il principio di ‘un Paese, due sistemi’ e schiacciare i tentativi di istigare una ‘rivoluzione dei colori’.

Alla vigilia del Capodanno Lunare del 2020, con l'epidemia di Covid-19 ad offuscare i festeggiamenti, Xi ha trascorso una notte insonne e il giorno dopo, ha convocato una riunione della direzione del Partito per discutere la risposta del Paese. Prima della riunione, il leader aveva preso la decisione di inasprire le restrizioni sugli spostamenti e sui canali di uscita nell’Hubei e a Wuhan. Il tempo ha dimostrato che questo approccio rigoroso era l'unica opzione possibile. "È davvero un'enorme responsabilità e un compito arduo governare un Paese così grande", ha detto Xi rispondendo alla domanda di un politico straniero. "Sono disposto ad essere altruista e a dedicarmi allo sviluppo della Cina. Non deluderò il popolo".

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Xi Jinping ispeziona una scuola elementare di Laoxian, contea di Pingli della città di Ankang, provincia dello Shaanxi della Cina nordoccidentale, 21 aprile 2020. (Xinhua/Xie Huanchi)

Portare innovazione alla riforma

Xi ha progettato un modello cinese di modernizzazione caratterizzato da un percorso di sviluppo innovativo, coordinato, verde e aperto a tutti. A detta degli osservatori, tale visione dello sviluppo ha lo scopo di condurre la Cina socialista fuori da una ‘trappola’ basata su una crescita estesa e inefficiente a costo di danni ecologici, spostando invece il Paese verso uno sviluppo di alta qualità ed evitando situazioni in cui i ricchi si arricchiscono e i poveri si impoveriscono.

Guidata da Xi, la riforma si è estesa a diversi campi, tra cui le politiche di utilizzo del territorio, la costruzione del Partito nelle imprese statali, la procedura giudiziaria, la pianificazione familiare, le politiche fiscali e tributarie, il mercato immobiliare, la scienza e la tecnologia e l'antitrust. Tra le varie misure, ne spicca una in particolare: quella della modernizzazione delle istituzioni, che ha un impatto diretto sullo sviluppo e la stabilità a lungo termine della Cina. La sua essenza è sostenere e migliorare il socialismo con caratteristiche cinesi nonché modernizzare il sistema e la capacità di governance del Paese.

Ci sono state occasioni in cui le riforme hanno incontrato grandi difficoltà e per affrontare le controversie ed eliminare gli ostacoli, è stata necessaria l’ultima parola dello stesso Xi. Si tratta di riforme che hanno reso la Cina più aperta. Nel 2013 è stata istituita la prima zona pilota di libero scambio a Shanghai. Ad oggi il numero di tali zone è arrivato a 21, compresa l'intera isola di Hainan, che ha più o meno le dimensioni di un piccolo Paese europeo. Inoltre, la lista negativa della Cina per gli investimenti esteri è stata ulteriormente ridotta.

Mentre alcuni Stati hanno scelto di erigere barriere commerciali, la nazione asiatica ha ospitato una serie di fiere mondiali del commercio e degli investimenti. Xi ha dato il via personalmente alla China International Import Expo, una delle molteplici esposizioni a livello nazionale in tutto il Paese. Dal 2013 al 2020, il Pil della Cina è cresciuto in media di circa il 6,4% ogni anno, contribuendo mediamente a più del 30% della crescita economica mondiale per molti anni consecutivi e superando la soglia dei 100.000 miliardi di yuan nel 2020, pari a circa sette decimi di quello degli Stati Uniti.

Nel 2021, la Cina si è classificata al 12esimo posto nell'indice di innovazione globale, più in alto di Giappone, Israele e Canada e rappresenta il primo destinatario di investimenti esteri diretti nonché il primo mercato di consumo al mondo. Finora, il risultato più notevole della nuova era è stata la realizzazione dell’obiettivo del primo centenario, ovvero la costruzione di una società moderatamente prospera sotto tutti gli aspetti, come spiega Liu Ronggang, ricercatore presso l’Institute of Party History and Literature del Comitato Centrale Pcc.

Il Paese ha il sistema di previdenza sociale più esteso del mondo in scala e il più grande gruppo a reddito medio mentre ha posto fine, una volta per tutte, alla povertà estrema. Negli ultimi nove anni infatti, circa 100 milioni di persone sono state sollevate da condizioni di assoluta indigenza e Xi ha ordinato ai membri del Partito e ai funzionari di stazionare nei villaggi impoveriti per portare avanti in prima linea misure mirate alla riduzione della povertà.

Xi stesso ha visitato tutte le 14 aree contigue più povere del Paese. L’eliminazione dell’indigenza estrema è stata paragonata al combattere una guerra; e in effetti, la campagna ha visto cadere alcuni eroi dato che più di 1.800 persone sono morte in servizio. Xi ha anche portato avanti la riforma completa delle forze armate. Ribadendo il principio stabilito da Mao Zedong secondo il quale "il Partito comanda i fucili", Xi ha introdotto una serie di riforme nel sistema di leadership e di comando dell'esercito, nelle dimensioni, nella struttura e nella composizione delle forze, esigendo che i militari fossero pronti al combattimento.

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Xi Jinping sale a bordo della portaerei Shandong e passa in rassegna la guardia d'onore in un porto navale a Sanya, nella provincia di Hainan, nel sud della Cina, il 17 dicembre 2019. (Xinhua/Li Gang)

Contribuire alla comunità globale

Xi è stato in prima linea negli sforzi della Cina volti ad impegnarsi e a contribuire alla comunità globale. Prima dell’insorgere della pandemia di Covid-19, si era recato in visita in 69 Paesi nel corso di 41 tour ed è stato il primo capo di Stato cinese a partecipare al World Economic Forum di Davos. Xi ha affermato che sebbene trascorrere così tanto tempo in visite all'estero potrebbe essere visto come un ‘lusso’, lui lo considera come qualcosa che vale la pena fare.

Il suo programma durante le visite all'estero è di solito molto stretto e le giornate si estendono fino a tarda ora. È successo persino che si trovasse in un tour all’estero nel giorno del suo compleanno. Altay Atli, uno studioso che si trova a Istanbul, in Turchia, nota che sotto la leadership di Xi c'è una trasformazione della partecipazione della Cina agli affari internazionali, sia economici che diplomatici, e che il mondo sta assistendo all'emergere di un grande Paese con influenza globale.

Nel 2013, Xi ha sollevato il concetto di "costruire una comunità dal futuro condiviso per l'umanità". Nell'elaborare i dettagli specifici della sua visione, Xi ha proposto che la comunità internazionale promuova il partenariato, la sicurezza, la crescita, gli scambi tra civiltà e la costruzione di un ecosistema sano, citando un detto secondo il quale ‘gli interessi da considerare dovrebbero essere quelli di tutti’. In base a questo concetto, Xi ha proposto un nuovo approccio alle relazioni internazionali basato sulla cooperazione reciprocamente vantaggiosa e sul principio di raggiungere una crescita condivisa attraverso la discussione e la collaborazione all’interno della governance globale.

"Quale tipo di ordine internazionale e di sistema di governance si adatta meglio al mondo e ai popoli di tutti i Paesi? Si tratta di qualcosa che dovrebbe essere stabilito da tutte le nazioni attraverso la consultazione e non da un singolo o da pochi Stati", ha asserito. Lo stesso principio attraversa il quadro delle relazioni dei grandi Paesi, come sostenuto da Xi, che si caratterizza per la stabilità generale e lo sviluppo equilibrato. In molte occasioni, Xi ha sottolineato che se le nazioni mantengono la comunicazione e si trattano con sincerità, la cosiddetta ‘trappola di Tucidide’ può essere evitata.

Lo stesso anno in cui Xi ha invitato per la prima volta il mondo a costruire insieme una comunità dal futuro condiviso per l'umanità, ha proposto anche l’Iniziativa Belt and Road (Bri). Ad agosto 2021, circa 172 Paesi e organizzazioni internazionali avevano sottoscritto oltre 200 documenti di cooperazione con la Cina in questo quadro. Secondo un rapporto della Banca Mondiale, i progetti della Bri potrebbero aiutare a sollevare 7,6 milioni di persone dalla povertà estrema e 32 milioni di persone dalla povertà moderata a livello globale.

Lo sviluppo globale, tuttavia, non dovrebbe avvenire a spese dell'ambiente; nel 2020 Xi ha offerto un chiaro segnale di impegno, dicendo al mondo che la Cina avrebbe raggiunto il picco delle emissioni di anidride carbonica prima del 2030 e la neutralità carbonica prima del 2060. "Il mondo dovrebbe ringraziare la Cina per il suo contributo alle risposte al cambiamento climatico", afferma l'ex primo ministro australiano Kevin Rudd.

All’insorgere della pandemia di Covid-19, Xi ha chiesto solidarietà e cooperazione globale. Secondo le sue istruzioni, la Cina ha fornito materiale per combattere il virus a più di 150 Paesi e 14 organizzazioni internazionali e ha inviato 37 equipe mediche in 34 Stati. Xi si è impegnato a rendere i vaccini cinesi anti Covid-19 un bene pubblico globale e ha promesso che quest’anno la Cina fornirà 2 miliardi di dosi di vaccini al mondo.

Negli ultimi 100 anni, il Paese più popoloso del mondo ha vissuto un viaggio quasi incredibile passando dall’essere una nazione colpita dalla povertà a una in cui le necessità di base sono soddisfatte, fino al suo attuale stato di moderata prosperità. Secondo Xi, questo risultato è un contributo all'umanità. Descrivendo le sue impressioni su Xi, Maria Fernanda Espinosa Garces, presidente della 73esima sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, lo ha definito “un capitano esperto" i cui contributi, come la promozione del multilateralismo, la Bri e il concetto di una comunità dal futuro condiviso per l'umanità, sono stati significativi.

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Xi Jinping presiede il vertice straordinario Cina-Africa sulla solidarietà contro il COVID-19 e tiene un discorso programmatico al vertice di Pechino, capitale della Cina, il 17 giugno 2020. (Xinhua/Ding Haitao)

Portare a termine nuove missioni 

Il Pcc prevede di realizzare il rinnovamento nazionale attraverso un duplice obiettivo, noto come i ‘due centenari’. Negli ultimi nove anni, in qualità di leader di livello più elevato del Partito, Xi ha guidato il Paese nel completamento del primo passo e ha diretto la progettazione della seconda tappa di questo piano storico.

In primo luogo, la modernizzazione socialista dovrebbe essere "fondamentalmente realizzata" entro il 2035, e in secondo luogo, la Cina dovrebbe tramutarsi in un grande Paese socialista moderno che sia prospero, forte, democratico, culturalmente avanzato, armonioso e bello entro la metà del 21esimo secolo, in corrispondenza del centenario della Repubblica Popolare Cinese. E le tabelle di marcia aggiuntive sostengono questi obiettivi generali. In particolare, Xi ha guidato la stesura delle proposte della leadership del Partito per il 14esimo Piano quinquennale (2021-2025) e gli obiettivi a lungo termine fino all'anno 2035, adottati nell'ottobre 2020.

"Realizzare questo grande sogno richiede una grande lotta", ha affermato. Pertanto, la sesta sessione plenaria del 19esimo Comitato Centrale del Pcc di novembre giunge in un momento significativo, in quanto sarà discussa una risoluzione sui principali risultati ed esperienze storiche nei 100 anni di vita del Partito. "Nel corso dei suoi 100 anni di lotta, il Pcc ha accumulato ricche esperienze, compreso importanti regole, sviluppato teorie di governance e guadagnato saggezza. Questo grande tesoro dovrebbe essere riassunto per ispirare meglio la governance del Partito", afferma Han Qingxiang, professore alla Scuola del Partito del Comitato Centrale del Pcc (National Academy of Governance).

E quest’anno ‘storia’ è ormai una sorta di termine in voga tra tutti i membri del Pcc. Una vasta campagna educativa ha infatti aiutato i quadri a conoscere la storia del Partito ed è stato inaugurato un nuovo Museo del Pcc. Il 18 giugno, Xi e i suoi colleghi si sono recati in visita presso il museo, ammirando i reperti che mostrano in modo limpido il modo in cui il Partito ha guidato la Cina.

Dopo aver concluso il tour espositivo, Xi e i suoi colleghi hanno fatto un voto davanti alla bandiera del Partito, rievocando un rituale intrapreso da tutti i nuovi membri del Pcc. "Combatterò per il comunismo per il resto della mia vita", ha affermato Xi, guidando il giuramento.

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Xi Jinping guida altri leader del PCC e dello Stato Li Keqiang, Li Zhanshu, Wang Yang, Wang Huning, Zhao Leji, Han Zheng e Wang Qishan a rinnovare il giuramento di ammissione al Partito dopo aver visitato una mostra sulla storia del PCC al Museo del PCC a Pechino, capitale della Cina, 18 giugno 2021. (Xinhua/Li Xueren)

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