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Giovedì, 28 Marzo 2024
Scioperi

Shopping natalizio a rischio nei negozi Zara

In stato di agitazione i magazzinieri del polo logistico di Zara Castel Giubileo di Roma

Problemi in vista nei negozi Zara di Roma, proprio nel periodo clou per lo shopping natalizio. I magazzinieri del polo logistico di Zara Castel Giubileo sono attualmente in "stato di agitazione ad oltranza", segnala la Usb – Unione sindacale di base. Cosa sta succedendo?

Zara, magazzinieri di Castel Giubileo in stato di agitazione

Sale nuovamente la tensione nell’unico magazzino Zara rimasto operativo a Roma, quello di Castel Giubileo, a causa del licenziamento disciplinare di "uno dei lavoratori più attivi nella difesa dei diritti dei colleghi", si legge in un comunicato Usb. "Nonostante un cambio appalto che ha portato all’ennesimo nuovo fornitore nell’impianto, i referenti operativi sono rimasti gli stessi che, con la precedente gestione, hanno contribuito ad esasperare gli animi dei lavoratori, quasi tutti stranieri, che hanno più volte negli anni denunciato atteggiamenti vessatori nei loro confronti", lamenta il sindacato.

Secondo la Usb tali comportamenti, "rivolti principalmente contro quelli che erano stati individuati come i leader delle lotte dello scorso anno, hanno nuovamente innescato tensioni nel magazzino, tanto da portare al licenziamento disciplinare di uno dei lavoratori più attivi nella difesa dei diritti dei colleghi". Nel mese di agosto alcuni lavoratori avevano protestato contro la decisione del gruppo Inditex (il gruppo iberico a cui appartiene il noto brand di abbigliamento Zara, ndr) di chiudere i reparti logistica dei negozi e dei centri commerciali, per dislocare tutta la logistica sul sito di Castel Giubileo. "Una scelta - dichiara la Usb - dettata probabilmente più da motivi di immagine, che da vantaggi operativi. Numerose e frequenti erano diventate infatti le manifestazioni di dissenso dei lavoratori di fronte ai negozi, come quello centralissimo di via del Corso; il sito di Castel Giubileo è invece posizionato in una zona fantasma, lontano da centri abitati e da qualsiasi transito casuale, quindi ogni eventuale protesta costituisce un impatto minore sull’immagine per il colosso dell’abbigliamento".

Secondo il sindacato questa riorganizzazione, che ha comportato un investimento di circa 800mila euro, è stata fatta anche "per incentivare all’esodo larga parte dei lavoratori che operavano nel settore logistico dei negozi, in evidente continuità con il progetto aziendale di disfarsi dei lavoratori più combattivi e più costosi dal punto di vista contrattuale".

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