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Giovedì, 28 Marzo 2024
Ambiente

Più carbone e nucleare per dire addio a Putin

I funzionari Ue hanno ammesso che per fare a meno delle importazioni energetiche dalla Russia bisognerà aumentare anche la produzione da fonti inquinanti

Per rendere l’Europa indipendente dalle importazioni energetiche dalla Russia ci vorranno alcuni compromessi sugli obiettivi ambientali. Lo hanno ammesso questa mattina alcune fonti della Commissione europea in occasione della presentazione del piano RepowerEU, un pacchetto di proposte per far fronte alla doppia urgenza di porre fine alla dipendenza dell'Ue dai combustibili fossili russi ed affrontare i problemi ambientali alla base della crisi climatica. Ma questo secondo obiettivo fa a pugni con la presenza nel piano di due fonti non proprio ‘green’: il nucleare e il carbone. 

Il piano della Commissione europea ammette infatti che “alcune delle capacità di carbone esistenti potrebbero anche essere utilizzate più a lungo di quanto inizialmente previsto, con un ruolo anche per l'energia nucleare e le risorse nazionali di gas” sempre con l’obiettivo di rimpiazzare le importazioni dalla Russia. 

“Bisogna essere onesti - ha spiegato un alto funzionario Ue - e dire che parte della produzione di elettricità” oggi dipendente dalle importazioni russe “sarà rimpiazzata con più carbone e più nucleare, con circa 44 terawattora di nucleare e di 100 terawattora di carbone”, ha precisato la fonte Ue. “Mettendo assieme” le due stime di produzione extra di energia da carbone e nucleare “si raggiunge la produzione necessaria ai Paesi Bassi”, ha precisato il funzionario europeo. Un volume di produzione evidentemente irrinunciabile per l’Unione europea nel difficile contesto dello scontro con la Russia di Vladimir Putin, che ormai minaccia apertamente di lasciare il Vecchio Continente a secco di energia.

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