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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Preti donne e nozze gay, vescovo lascia per protesta la Chiesa d'Inghilterra e aderisce a quella cattolica

Negli anni sono stati vari i prelati che sono passati alla Chiesa romana in protesta contro il sacerdozio alle donne e altre aperture ritenute sbagliate. Per loro papa Benedetto XVI ha creato un ordine apposito

Era stanco di vedere la chiesa abbracciare sempre più cause ritenute troppo progressiste e contrarie al Vangelo. Prima il sacerdozio alle donne, poi l'apertura ai matrimoni omosessuali e ai trans, poi ancora le critiche al passato colonialista del Regno Unito. E così un vescovo anglicano, in protesta contro le sortite troppo improntate a quello che ritiene un 'politically correct' eccessivo e in contrasto con i principi sanciti dalla Bibbia, ha deciso di convertirsi al cattolicesimo.

Il 72enne reverendo di origini pakistane, Michael Nazir-Ali, che è stato alla guida della diocesi di Rochester dal 1994 al 2009, è stato un critico frequente delle politiche della Chiesa d'Inghilterra. Lo scorso febbraio l'aveva accusata, in un editoriale sul Telegraph, di "saltare su ogni bizzarro carrozzone sulla politica dell'identità di genere, sulla correttezza culturale e sui mea culpa sul passato imperiale della Gran Bretagna", e criticando il fatto che alle parrocchie era stato chiesto addirittura di esaminare lapidi, memoriali, statue e vetrate per vedere se avevano legami con la tratta degli schiavi o il colonialismo, in seguito alle proteste scatenate dal movimento del Black Lives Matters.

Il prelato ha detto ora, sempre al quotidiano conservatore britannico, di sentirsi "triste" per aver lasciato l'anglicanesimo alle spalle, ma spiegando che erano “alcuni anni” che prendeva in considerazione la mossa dettata dalla voglia di "appartenere a una chiesa dove c'è un insegnamento chiaro per i fedeli". A suo avviso in quella anglicana c'è una "mancanza di autorità di insegnamento” e “una mancanza di senso di appartenenza a una chiesa mondiale in cui tutti devono fare le cose a piccoli passi, piuttosto che lasciare fare a tutti quello che vogliono".

Rispetto a quella cattolica la chiesa anglicana ha da sempre posizioni più progressiste. I preti possono sposarsi e avere figli, le donne sono ammesse al sacerdozio, c'è stata un'apertura ai matrimoni omosessuali e addirittura ai transessuali è stato concesso una sorta di secondo battesimo, per accoglierli con il loro nuovo sesso. Ma non tutti sono d'accordo con queste scelte e in passato sono stati diversi i casi di religiosi, anche di alto rango, che hanno deciso di cambiare chiesa. Il mese scorso il vescovo di Ebbsfleet, il reverendo Jonathan Goodall, che si oppone alla consacrazione delle donne come vescovi, era stato l'ultimo ad annunciare la sua conversione. Nel 2010 altri cinque vescovi avevano abbandonato la fede anglicana per lo stesso motivo. Anche il reverendo Gavin Ashenden, ex cappellano onorario della regina, si è convertito al cattolicesimo nel 2019.

La regina è formalmente il capo della chiesa anglicana, anche se la massima autorità religiosa è l'arcivescovo di Canterbury, il reverendo Justin Welby. Nazir-Ali, come chi lo ha preceduto in questa scelta, entrerà adesso a far parte dell'Ordinariato personale di Nostra Signora di Walsingham, gruppo istituito da papa Benedetto XVI nel 2009 per gli esuli anglicani, e sarà ordinato sacerdote cattolico. Si tratta di un ordine particolare creato proprio per riaccoglierli nella chiesa da cui si erano scissi nel Sedicesimo secolo. Anche se il Vaticano non permette ai suoi preti di sposarsi, accetta comunque quelli anglicani che lo sono già.

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