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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il gesto / Russia

Diplomatico russo si dimette dall'Onu: "Non mi sono mai vergognato tanto del mio Paese"

Boris Bondarev lavorava come consigliere per Mosca alle Nazioni Unite: "Questa guerra è un crimine contro l'Occidente ma anche contro il nostro popolo"

Un diplomatico russo, che lavorava come consigliere alle Nazioni Unite per il Cremlino, si è dimesso dicendo di non essersi "mai vergognato così tanto del mio Paese". Nell'annunciare la sua decisione l'uomo, Boris Bondarev, che identifica su LinkedIn come consigliere presso la missione permanente di Mosca all'Onu che ha lavorato sul controllo degli armamenti, ha scritto nella lettera di dimissioni di "non poter semplicemente più condividere questa ignominia sanguinosa, insensata e assolutamente inutile".

Nella lettera, che è stata pubblicata con un tweet da Hillel Neuer, il direttore esecutivo di UN Watch, una Ong per i diritti umani con sede a Ginevra, in Svizzera, il diplomatico ha definito il ministro degli Esteri russo Sergey Lavor come "un buon esempio della gradazione di questo sistema". L'uomo, che al dicastero guidato da Lavrov ha anche lavorato, ha aggiunto: "Mi dispiace ammettere che in tutti questi 20 anni il livello di bugie e mancanza di professionalità nel lavoro del ministero degli Esteri è aumentato continuamente", e che il suo lavoro "non riguarda la diplomazia", ma si tratta solo di "guerrafondai, bugie e odio". Bondarev ha anche affermato che la guerra di Vladimir Putin contro l'Ucraina “e anche contro l'intero Occidente”, è "il crimine più grave contro il popolo russo".

Gli aggiornamenti in diretta dal conflitto

A suo avviso “quelli che hanno concepito questa guerra vogliono solo una cosa: restare per sempre al potere, vivere in sfarzosi palazzi privi di gusto, navigare su yacht comparabili per grandezza e costi all'intera flotta della marina russa, e godere di un potere illimitato e della ocmpleta impunità”. E per ottenere questo risultato “sono disposti a sacrificare tutte le vite necessarie e migliaia di ucraini e russi sono già morti per questa ragione”.

Bondarev non è il primo funzionario ad essersi dimesso per la guerra in Ucraina. Anatoly Chubais, collaboratore di lunga data di Putin, ha asciato a marzo. Questo mese il capo del consolato russo a Edimburgo sembrava intenzionato a dimettersi quando ha pubblicato un messaggio critico del governo su Instagram, ma i diplomatici in seguito hanno insistito sul fatto che il post sarebbe stato un "falso".

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