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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Barista accusato di drogare e violentare le clienti mette in crisi polizia e governo a Bruxelles

Il ragazzo avrebbe già 17 denunce a suo carico, ma continua a lavorare indisturbato. E sempre più giovani hanno trovato il coraggio di raccontare di essere state molestate grazie a una campagna sui social

Uno scandalo sta travolgendo uno dei centri della movida di Bruxelles dove un barista è accusato di aver drogato e violentato decine di ragazze. I fatti hanno scatenato un’ondata di indignazione e di proteste talmente grande che si è addirittura mobilitato Governo nazionale che ha convocato oggi una riunione d’urgenza per discutere della vicenda.

Il terremoto è partito la settimana scorsa su Instagram dopo che il profilo del gruppo "Femminismo Libertario Bruxelles" ha postato una storia nella quale invitava a boicottare due bar molto conosciuti del quartiere universitario del 'Cimètiere d'Ixelles' sostenendo che il giorno prima due ragazze sarebbero state drogate e violentate da un barista che avrebbe già a suo carico 17 denunce di molestie e sostenendo che i gestori dei due locali non avrebbero fatto niente nonostante fossero a conoscenza dei procedimenti contro il giovane. Questo post è diventato rapidamente virale, grazie all’aiuto degli hashtag #BalanceTonBar (denuncia il tuo bar) e #JeTeCrois (io ti credo), e ha scatenato tutta una serie di denunce di altre presunte vittime che hanno testimoniato anonimamente nell’account dell’associazione femminista e sui diversi social.

Come riporta 7sur7 la maggior parte delle testimonianze si assomigliano estremamente. Le vittime raccontano di essersi sentite estremamente ubriache, nonostante avessero bevuto magari soltanto un bicchiere di qualcosa, di avere perso conoscenza poco dopo, o comunque di non ricordare i particolari di quanto accaduto da quel momento, e di essersi svegliate il giorno dopo nel proprio letto ma confuse e seminude. "Mi sono sentita improvvisamente molto ubriaco e ho avuto un blackout completo", ha scritto una delle giovani, che dice di ricordare “solo un breve momento in cui ero in macchina con due sconosciuti. E niente più”. Anche lei si è svegliata con solo una maglietta addosso e un pacchetto di preservativi vuoto sul pavimento. “La porta del mio appartamento era aperta. È stato il giorno più brutto della mia vita. Ho fatto la doccia per due ore per sbarazzarmi di quella sensazione di sporco". I racconti fanno sospettare che le ragazze potrebbero essere state drogate con il Ghb, comunemente conosciuta come la droga dello stupro.

Ma le denuncie non sono arrivate solo sui social, ma in passato anche alla polizia, ma finora nessuna di queste ha portato a una condanna. Le prime risalgono a circa cinque anni fa, ma, tranne le ultime su cui si starebbe ancora indagando, sono state tutte archiviate per “mancanza di prove”.

La scorsa settimana è stata organizzata una marcia in sostegno delle vittime di violenza sessuale alla quale hanno partecipato quasi 1.500 persone, con i dimostranti che accusavano il sistema giudiziario di non essere capace di svolgere il proprio ruolo. In Belgio, secondo Amnesty International, il 53 per cento dei casi di stupro non hanno seguito. Un’attivista femminista intervistata da LaLibre ha denunciato: "Ci sentiamo sempre deboli, nei bar, al lavoro, per strada. Diciassette denunce presentate è un numero enorme, soprattutto visto che si sa che molte vittime non presentano denunce. Sappiamo che dobbiamo già stare attenti ai nostri drink di notte, quindi se dobbiamo stare attenti anche quello che ci serve il cameriere, non ce la caveremo mai".

Al termine della manifestazione una delegazione è stata ricevuta dal sindaco di Ixelles, Christos Doulkeridis, dalla presidentessa del Consiglio comunale ed ex europarlamentare italiana, Monica Frassoni, e dal consigliere socialista Bea Diallo, responsabile delle politiche di prevenzione. Il sindaco ha riportato in un post su Facebook le decisioni che sono state prese durante la riunione e ha spiegato il nuovo piano d'azione per far fronte alle violenze. Con la competenza di associazioni specializzate il Comune cercherà di raccogliere il maggior numero di testimonianze da parte di giovani donne per fare un quadro della situazione basato sulle lore esperienze del quartiere di notte e dei pericoli che incontrano. Sulla base dei risultati ottenuti l'amministrazione ha promesso che coinvolgerà il settore della ristorazione per stabilire collettivamente un protocollo vincolante di misure da mettere in atto per evitare futuri casi e nel processo intende coinvolgere anche le università e una rappresentanza dei circoli studenteschi.

Oltre al sindaco, anche il governo federale ha deciso di reagire organizzando una riunione d’urgenza che ha come obbiettivo, spiega Sarah Schiltz, la ministra per l’Uguaglianza di genere e per le Pari opportunità, quello di "di analizzare la situazione a Ixelles (uno dei 19 comuni della capitale) per vedere la portata del problema, e di ampliarlo da un punto di vista federale nella lotta contro le aggressioni sessuali, in particolare nei luoghi di festa”. LeSoir riporta che durante la riunione la Schiltz avrebbe ammesso che durante queste ultime settimane ci sarebbe stato un aumento del numero di vittime e che il Centro di assistenza per le vittime di violenza sessuale (Cpvs) di Bruxelles è al limite della saturazione.

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