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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Chi guadagna sulle fake news sui vaccini

Gli account di disinformazione continuano a crescere. La negligenza e la mancanza di controllo da parte dei social è parte del problema

Il vaccino uccide i bambini, modifica il codice genetico, è velenoso e presenta rischi “infiniti e sconosciuti”. Sono queste alcune delle false accuse lanciate da gruppi e account di Facebook e Instagram che propagano fake news sul Covid-19 e che nell’ultimo anno hanno guadagnato oltre 370mila followers. Del “successo” di queste pagine sarebbe complice anche la negligenza di cui sono accusati i social, che hanno permesso che questi profili crescessero e con loro anche gli introiti dei gestori.

Sono queste le conclusioni dell’ultimo report pubblicato da NewsGuard, un'organizzazione che monitora la disinformazione online e che dal settembre del 2020 collabora con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per scovare e monitorare questi account. Le analisi condotte dall’azienda servono all’Oms per cooperare con le piattaforme social allo scopo di mitigare i danni provocati dalla diffusione di tali informazioni. Ma per il momento, questi ultimi sembrano non collaborare e sono accusati di compiere azioni di controllo modeste o inesistenti per bloccare la propagazione di fake news.

Tra gli account presi in esame vi sono alcuni diffusori di disinformazione di alto profilo, associati a siti che NewsGuard ha valutato come ‘rossi’, cioè che nel complesso non soddisfano alcune norme fondamentali di credibilità e trasparenza. Tra questi vi è Children’s Health Defense (con 175mila follower su Facebook e 272mila su Instagram) il cui fondatore, Robert F. Kennedy Jr, nipote dell’ex-presidente John F Kennedy, continua ad avere oltre 330mila follower su Facebook nonostante sia stato bannato da Instagram per aver diffuso notizie false sui vaccini. Un altro esempio è quello del dottor Joseph Mercola, sostenitore della medicina alternativa, che secondo NewsGuard è una “assidua e popolare fonte di disinformazione sul Covid”. I profili dell’uomo presentano la famosa spunta blu, e sono dunque stati verificati dai social. Il medico ha perso circa 15mila followers su Facebook da febbraio 2021, ma ha compensato la perdita guadagnandone 112mila su Instagram. Mercola ha ricevuto lettere di avvertimento dalla Food and Drug Administration (il corrispondente americano dell’Agenzia europea per i medicinali) nel 2005, 2006 e 2011 per aver veduto medicinali non approvati dall’ente.

Alcuni dei post presi in esame riportano che i bambini vengono “uccisi dal vaccino sperimentale al quale sono spinti a sottoporsi”, secondo altri l’inoculazione presenta rischi “infiniti e sconosciuti” e modifica il codice genetico. Nessuno di questi post è stato verificato dalle piattaforme che sono accusate di non fornire ai propri utenti strumenti di valutazione dell’attendibilità̀ delle fonti di notizie e informazioni. Alcuni di questi profili presentano dei banner nel quale si legge “questa pagina pubblica informazioni sul Covid-19” oppure “vedi le ultime informazioni sul coronavirus”, ma che non chiariscono agli utenti se la fonte di tali informazioni sia generalmente affidabile o meno, in quanto questi banner sono generati automaticamente dagli algoritmi non appena rilevano parole correlate alla pandemia. Sebbene alcuni dei post comparsi sui gruppi o pubblicati da tali pagine siano stati verificati dai fact-checkers indipendenti di Facebook, tali contenuti verificati rimangono una piccola parte di quelli diffusi da questi account.

Alex Cardier, l'amministratore delegato del Regno Unito per NewsGuard, ha detto al Guardian che Facebook e Instagram non sono riusciti a proteggere i loro utenti da Covid-19 e dalle fake news sui vaccini, nonostante siano stati avvertiti "ripetutamente". Aggiungendo poi che “il mantra dell'impegno della società a tutti i costi significa che le fonti virali e divisive di disinformazione continuano a prosperare, nonostante gli avvertimenti di NewsGuard e il chiaro pericolo per gli utenti. Facebook si è dato un nuovo nome, ma la loro promozione della disinformazione rimane la stessa”. Un portavoce di Meta (nome con cui Zuckerberg ha recentemente rinominato il gruppo Facebook) ha detto che l’azienda stava cercando di fare la sua parte incoraggiando i propri utenti a vaccinarsi e contrastando la diffusione di notizie false. “Durante la pandemia abbiamo rimosso più di 20 milioni di pezzi di disinformazione dannosa e abbiamo eliminato i contenuti identificati in questo rapporto che violano le nostre regole”, ha detto. “In totale abbiamo ora bannato più di 3mila account, pagine e gruppi per aver ripetutamente violato le nostre regole. Stiamo anche etichettando tutti i post sui vaccini con informazioni accurate e abbiamo lavorato con factcheckers indipendenti per contrassegnare 190 milioni di post come falsi".

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