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Giovedì, 28 Marzo 2024
Spazio

Il fallimento del razzo italiano scelto dall'Ue per liberarsi di Elon Musk

Vega-C doveva offrire un'alternativa ai lanciatori Usa di SpaceX dopo che l'Europa ha smesso di usare i Soyuz di fabbricazione russa. Ma il sogno spaziale europeo ha dovuto fare i conti con una missione fallita

Missione fallita. Doveva servire a liberare l'Europa dalla dipendenza dai razzi di SpaceX, il colosso aerospaziale guidato da Elon Musk. Invece il lanciatore spaziale europeo Vega-C, costruito in Italia, ha subito un'anomalia due minuti e 27 secondi dopo essersi staccato dalla Guyana francese. Uscito dalla traiettoria prevista, il suo volo è terminato con la perdita dei due satelliti Airbus che avrebbe dovuto portare in orbita. Il primo a prendersi le colpe del fallimento è stato Stephane Israel, amministratore delegato di Arianespace, la società responsabile del lancio.

"Purtroppo possiamo dire che la missione è fallita e voglio scusarmi profondamente", ha detto il numero uno della società al termine della diretta su YouTube che ha riportato in tempo reale tutte le fasi del breve volo del lanciatore. Più tardi è arrivata anche la reazione di Musk. "Mi dispiace", ha commentato su Twitter il tycoon definendo la triste sorte di Vega-C "un promemoria che fa riflettere sulla difficoltà del volo spaziale in orbita".

Proprio il moltiplicarsi dei lanci spaziali negli ultimi anni, in particolare su spinta dei razzi costruiti da SpaceX, hanno portato a una certa preoccupazione da parte delle altre superpotenze mondiali, inclusa l'Europa, che temono un'eccessiva sudditanza dagli Stati Uniti sugli svariati usi delle tecnologie satellitari. Sulla scelta di unire le forze per contrastare lo stra-potere Usa nello spazio si era anche arrivati a un accordo tra i governi francese di Macron e italiano di Meloni che, nonostante le tensioni su altri argomenti, hanno preferito collaborare per evitare di accumulare troppo ritardi in un settore europeo gravemente danneggiano anche dalla guerra in Ucraina. 

L'invasione intrapresa dall'esercito russo del Paese vicino ha infatti spinto Bruxelles a tagliare tutti i ponti di collaborazione con Mosca. Tra questi c'era l'utilizzo dei lanciatori russi Soyuz per la messa in orbita dei satelliti europei. Di qui la necessità di sviluppare alternative europee alle tecnologie straniere per consentire al Vecchio Continente di restare al passo con i competitor in fatto di tecnologie satellitari.  

Meloni e Macron fanno pace (ma solo sulla corsa allo spazio)

Arianespace e l'Esa, l'Agenzia spaziale europea, hanno intanto deciso di nominare una commissione indipendente per indagare su quali siano state le cause del fallimento. La commissione avrà "la responsabilità di evidenziare le cause del guasto e di proporre azioni correttive solide e sostenibili per garantire un ritorno in volo sicuro e affidabile di Vega-C", ha assicurato Giulio Ranzo, numero uno di Avio, la società italiana che ha costruito il lanciatore. 

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