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Giovedì, 28 Marzo 2024
Guerra Russia-Ucraina

Il gas russo non si tocca: le sanzioni Ue si fermano al petrolio (per ora)

La chiusura dei gasdotti non solo metterebbe a rischio l’unità europea, ma potrebbe avere anche gravi conseguenze per cittadini e imprese

Il duro braccio di ferro sullo stop Ue alle importazioni di petrolio russo, che si è concluso ieri a notte fonda con l’accordo tra i leader, ha convinto Bruxelles a non bloccare gli acquisti di gas che alimentano la guerra in Ucraina. La presenza di misure sul gas nell’eventuale settimo pacchetto di sanzioni alla Russia dall’inizio della guerra viene infatti esclusa da diversi leader, compresi quelli più ostili al Cremlino. Troppo alto il rischio non solo di spaccare il Consiglio europeo, la cui unità è già stata messa a dura prova dall’embargo sul petrolio di Mosca, ma soprattutto di provocare ripercussioni per le famiglie e le imprese europee che potrebbero far venir meno il sostegno popolare alla causa ucraina.

“Penso che il gas dovrebbe essere nel settimo pacchetto di sanzioni, ma devo essere realista e non credo che ci sarà”, ha detto questa mattina la premier estone Kaja Kallas, una delle leader più ostili a Putin tra i Ventisette capi di Stato e di governo. “Ieri abbiamo discusso in breve" di un eventuale embargo sul gas russo, ha aggiunto la prima ministra, “ma ovviamente il tema del gas è molto più difficile di quanto sia quello del petrolio e tutte le prossime sanzioni saranno più dure da approvare perché inizieranno ad avere un impatto sugli europei", ha aggiunto Kallas. 

Un’impostazione confermata dal cancelliere austriaco, Karl Nehammer, secondo il quale “l'embargo sul gas russo non sarà nemmeno un tema in discussione” dal momento che “il gas naturale ha un ruolo diverso nell'approvvigionamento energetico rispetto al petrolio”. Mentre per quest’ultimo "si può trovare un’alternativa a quello russo molto più facilmente, il gas è una storia diversa", ha sottolineato il cancelliere.

Dalle istituzioni di Bruxelles sono arrivate chiusure meno nette, ma la sostanza rimane la stessa. “Attraverso due pacchetti di sanzioni e il piano RepowerEu abbiamo chiaramente affrontato i tre temi del carbone, del petrolio e del gas che alimentano la guerra della Russia”, ha detto la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, al termine del vertice Ue. “Per me - ha aggiunto - è ora importante guardare più al settore finanziario ed economico della Russia per vedere se ci sono tentativi di eludere le sanzioni”. Ma “la gran parte del lavoro sull'energia è già stato messo in moto”. In altre parole, le importazioni di gas dalla Russia, almeno per il momento, sono al riparo dalle sanzioni Ue.

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