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Martedì, 23 Aprile 2024
La proposta / Germania

La Germania potrebbe diventare l'hub mondiale della cannabis legale

Il governo sta mettendo a punto una proposta per consentire l'uso ricreativo. E che potrebbe scatenare un effetto a catena anche nel resto d'Europa

La Germania potrebbe presto diventare il più grande mercato al mondo per la cannabis legale. Il governo di Olaf Scholz, composto da socialdemocratici, verdi e liberali, sta lavorando a una proposta di legge che dovrebbe essere presentata entro l'autunno. E che potrebbe aprire la porta a un incasso annuale per lo Stato pari a quasi 5 miliardi di euro. Ma al di là dei risvolti prettamente tedeschi, l'eventuale legalizzazione delle droghe leggere per uso ricreativo nel più popoloso e ricco Paese europeo potrebbe scatenare un effetto a catena anche nel resto dell'Ue. 

"La più grande economia europea che si unisce al Canada e alla California nella legalizzazione della cannabis per uso ricreativo potrebbe creare slancio per cambiare la convenzione delle Nazioni Unite che limita la coltivazione della marijuana e fare anche pressione sui vicini stati europei affinché seguano l'esempio della Germania", scrive il Guardian.

"Ci sarà sicuramente un effetto domino", dice Justus Haucap, direttore dell'Istituto per l'economia della concorrenza di Dusseldorf . "I Paesi europei che hanno un problema molto più grande con l'uso illegale di cannabis, come la Francia, stanno osservando molto da vicino ciò che la Germania sta facendo in questo momento", aggiunge Haucap, uno degli esperti che ha partecipato alle cinque consultazioni pubbliche con medici, economisti e coltivatori di cannabis che il governo ha organizzato per perfezionare la proposta di legge.

I nodi da sciogliere

La motivazione ufficiale del governo per la legalizzazione è di interrompere il commercio illegale, con benefici per la salute dei consumatori, che spesso trovano sul mercato nero sostanze contaminate, soprattutto per i minori. L'accordo di coalizione prevede che la cannabis non sia venduta a bambini o adolescenti, quindi agli under 18. Ma diversi esperti sanitari chiedono che sia fissato un limite di età più alto: "Dal punto di vista medico, un limite di età di almeno 21 anni (preferibilmente anche di 25 anni) ha senso", si legge in una dichiarazione dell'Associazione medica tedesca.

Anche il ministro della Salute, Karl Lauterbach, ha messo in guardia dai rischi di una legalizzazione non regolamentata a dovere: "L'uso di cannabis non è cosa da poco per i giovani, e soprattutto per i bambini, e può distruggere una vita prima che sia davvero iniziata", ha affermato il ministro. Tuttavia, Lauterbach ritiene che sia necessario un accesso ben protetto e di qualità alla droga senza criminalizzazione: "La repressione ha fallito, la legalizzazione deve essere accettata e fa parte di una società moderna", ha sottolineato.  

Colpire il mercato nero

C'è poi il nodo delle regole per il commercio: in tal senso, ha detto il commissario tedesco per la lotta alle droghe, Burkhard Blienert, quello "olandese non è un modello per la Germania". I Paesi Bassi hanno autorizzato la vendita di cannabis nei coffee shop nel 1976, ma non hanno consentito l'approvvigionamento legale e controllato. "Dobbiamo tenere d'occhio l'intera catena di approvvigionamento, dalla coltivazione al commercio alla vendita", ha affermato Blienert. Una posizione che trova d'accordo le associazioni per la protezione dei giovani e dell'infanzia, che chiedono anche di vietare le vendite online, affidando a personale addestrato e autorizzato il commercio nei punti vendita.

Altro punto critico è come contrastare il mercato nero, uno dei fallimenti imputati al metodo olandese. Da quando la Germania, nel 2017, ha autorizzato la coltivazione di canapa per fini medici, la produzione non è decollata più di tanto, e l'85% del fabbisogno di cannabis terapeutica è ancora coperto dalle importazioni da Canada, Spagna e Paesi Bassi. I produttori tedeschi di canapa ritengono che contrasto all'illegalità e spinta a una maggiore produzione interna vadano di pari passo, e pertanto hanno chiesto al governo di prevedere meccanismi e incentivi fiscali per far aumentare e crescere le aziende sul territorio nazionale. 

Cambiare la Convenzione Onu

Attualmente, circa 4 milioni di adulti in Germania usano cannabis, secondo i dati ufficiali del ministero. La domanda interna annua stimata con una eventuale legalizzazione è di 400 tonnellate, per un guadagno per le casse pubbliche stimati in 4,7 miliardi di euro all'anno grazie a entrate fiscali aggiuntive e risparmi sui costi delle spese di contrasto al consumo ricreativo. Ma come dicevamo, la legalizzazione tedesca potrebbe non essere solo una questione prettamente nazionale: i riflettori internazionali sono puntati su quello che accadrà in Germania nei prossimi mesi. 

Entrare nel business del commercio e della vendita di cannabis, infatti, porrebbe il Paese in violazione della Convenzione unica delle Nazioni Unite del 1961 sugli stupefacenti. "Berlino potrebbe seguire l'esempio del Canada e dell'Uruguay e cercare di ignorare la Convenzione o trovare un modo per aggirarla", scrive il Guardian. Per Haucap, è più probabile che il peso di Canada, California e Germania possa farsi sentire in sede Onu e portare "a una riforma della convenzione per quanto riguarda il commercio di cannabis".

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