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Mercoledì, 24 Aprile 2024
La battaglia

“Mina la libertà di stampa”, ricorso dei giornalisti olandesi contro il blocco dei canali russi

Il sindacato e diverse Ong hanno deciso di rivolgersi alla Corte di Giustizia Ue, secondo loro una decisione del genere al massimo avrebbe dovuto passare dai parlamenti

Il divieto di trasmissioni imposto dall'Unione europea contro RT e Sputnik deve essere eliminato, perché anche se sono canali di propaganda del Cremlino la loro chiusura è equiparabile a censura ed è un attacco contro la libertà di stampa. Dai Paesi Bassi partirà un ricorso alla Corte di giustizia europea allo scopo di annullare il divieto di accesso ai canali televisivi sostenuti dalla Russia di Vladimir Putin.

Come raccnta DutchNews.nl ha lanciare il ricorso saranno il sindacato dei giornalisti olandesi NVJ e organizzazioni come Bits of Freedom, secondo cui il blocco dei siti online di queste testate mina la democrazia e il principio della neutralità della rete. A marzo i governi dell'Ue hanno deciso di vietare i canali via cavo RT (un tempo Russia Today) e Sputnik in tutto il blocco in seguito all'invasione dell'Ucraina. I canali sono considerati una componente chiave degli sforzi di Mosca per diffondere la disinformazione e influenzare l'opinione pubblica occidentale. Nell'ubbidire all'ordine, la maggior parte dei provider internet olandesi ha rimosso RT dai propri pacchetti via cavo e bloccato l'accesso ai suoi siti web. Ma gli attivisti affermano che la decisione è stata "affrettata" e che i limiti alla libertà di informazione dovrebbero essere discussi e regolati dai Parlamenti e non dall'esecutivo comunitario.

La decisione “è sproporzionata e apre la porta ad altri blocchi di questo tipo", ha dichiarato Anco Scholte ter Horst di Freedom, uno dei provider internet che ha intentato la causa. Ter Horst ha affermato che la decisione di Bruxelles è in contrasto con l'obbligo dei fornitori di servizi di garantire la neutralità di internet, sancito dalla legge olandese sulla neutralità della rete del 2012, perché impone loro di limitare i siti sulla base dei loro contenuti. “Questo è un pericolo per la libertà di Internet", ha dichiarato a NOS. “Non siamo fan di RT e Sputnik", ha precisato Thomas Bruning, segretario della NVJ, secondo cui i due canali fanno propaganda di Stato, ma secondo cui comunque se i leader dei Paesi membri possono vietare l'informazione indipendente, ciò influisce sulla democrazia e sullo Stato di diritto in generale, e una decisione del genere spetterebbe al massimo ai parlamenti.

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