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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il bilaterale / Spagna

Dopo lo strappo con Meloni (e Scholz), adesso Macron fa asse con la Spagna

I due leader si incontrano a Barcellona per sottoscrivere un trattato di amicizia che riscriverà gli equilibri geopolitici ed economici del continente

La Spagna e la Francia hanno deciso di rafforzare le loro relazioni politiche e diplomatiche in maniera significativa. Il presidente francese Emmanuel Macron si è recato a Barcellona, dove ha incontrato il premier spagnolo, Pedro Sánchez, e dove si c'è stato anche un contestuale vertice bilaterale tra diversi ministri di entrambi i governi. Per l'occasione Parigi ha mobilitato i suoi esponenti del governo più importanti: da Bruno Le Maire, ministro dell'Economia e delle Finanze, a Catherine Colonna, ministro degli Affari esteri e dell'Europa, e Gérald Darmanin, ministro dell'Interno, per incontrare i loro omologhi spagnoli. Madrid 'schiererà' 10 ministri.

Il piatto principale del summit è la firma di un nuovo "trattato di amicizia" tra Francia e Spagna, un testo che si aggiunge allo storico Trattato dell'Eliseo tra Francia e Germania, di cui domenica si commemora il 60esimo anniversario, e al più recente Trattato del Quirinale tra Francia e Italia, del 2021. In questo modo Parigi avrà suggellato e codificato l'amicizia con i suoi maggiori vicini, in un contesto politico però molto mutato.

L'elezione di Giorgia Meloni, con un governo di destra guidato dai suoi Fratelli d'Italia, ha cambiato gli equilibri politici del continente e i primi screzi ci sono già stati tra Parigi e Roma sulla gestione dei flussi migratori. E con la partenza di Angela Merkel anche i rapporti tra Francia e Germania non sembrano più idilliaci come un tempo, con Macron che non ha con Olaf Scholz la stessa intesa che aveva con la sua predecessora. Dal canto suo la Spagna ha sempre guardato di più all'Italia, ma al momento la distanza politica tra il socialista Sánchez e la conservatrice Meloni è enorme e un'alleanza tra i due è impensabile.

Ecco perché il salto di qualità delle relazioni tra Francia e Spagna al livello di quello che un tempo era l'asse franco-tedesco è così politicamente rilevante. Macron e Sánchez sono piuttosto distanti politicamente e dal punto di vista biografico: il primo è un liberale mentre il secondo un socialdemocratico, il francese proviene dal mondo della finanza e ha lasciato i socialisti per formare la propria formazione politica, lo spagnolo stato un uomo di partito fin da giovanissimo.

I due non sono diventati amici ma nel tempo sono stati capaci di rafforzare le relazioni negli ultimi anni fino a raggiungere il traguardo del vertice di Barcellona. La scelta del luogo non è stata casuale, la capitale della Catalogna è la città con la maggiore immigrazione francese della nazione e soprattutto è il luogo da cui partirà il nuovo gasdotto sottomarino che unirà Spagna e Francia, un progetto che proprio i due leader sono riusciti finalmente a concordare dopo anni di titubanze.

L'anno scorso, il gasdotto MidCat attraverso i Pirenei era stato bloccato dalla Francia che si era opposta per motivi ambientali, e questo ha ostacolato gli sforzi spagnoli per vendere più energia all'Europa. In cambio si è trovato però un accordo sul condotto sottomarino BarMar, ora ribattezzato H2Med, per trasportare idrogeno verde e altri gas rinnovabili da Barcellona a Marsiglia che dovrebbe essere completato entro il 2030. I legami commerciali tra le due nazioni anche sono molto forti e dopo oggi si rafforzeranno ancora di più. Le esportazioni francesi verso la Spagna sono maggiori di quelle verso la Cina, mentre le esportazioni spagnole verso la Francia sono maggiori della somma di tutte le sue esportazioni verso il Nord e il Sud America.

Per Sánchez il rafforzamento dei legami con Macron è importantissimo anche in vista del fatto che a luglio Madrid assumerà la presidenza semestrale dell'Unione europea. La Spagna proverà a portare avanti due priorità della sua politica estera: ridurre la dipendenza europea dall'energia russa (e vendere più elettricità al resto del blocco) e ridurre la pressione inflazionistica su cibo ed energia con interventi comunitari. Avere la Francia dalla sua parte darebbe maggiore peso alle sue manovre e maggiori probabilità di portare a casa i risultati sperati.

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