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Venerdì, 29 Marzo 2024
La polemica / Francia

Meloni allo scontro con Macron: "Inopportuno l'invito a Zelensky"

Il premier critica il presidente francese che ieri ha ricevuto quello ucraino prima del Vertice Ue: "Rompe l'unità e fa male alla causa comune". Lui risponde: "Noi e Germania abbiamo un ruolo particolare"

Giorgia Meloni non intende abbassare i toni dello scontro con Emmanuel Macron, anzi, oggi al suo arrivo a Bruxelles ha subito fatto capire di essere pronta allo scontro. Questa volta l'oggetto del contendere non è l'accoglienza dei migrati che vengono salvati i mare dalle Ong, ma l'Ucraina. Al premier non è andato giù che ieri Volodymmyr Zelensky abbia incontrato il presidente francese e il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, a Parigi, nonostante oggi sia atteso al Consiglio europeo per incontrare tutti i leader Ue.

"Mi è sembrato più inopportuni l'invito a Zelensky di ieri", ha detto ai giornalisti al suo arrivo al Vertice Ue. "Credo che la nostra forza in questa vicenda sia l'unità e la compattezza. Io capisco che ci sono questioni di politica interna" e che si tende a "privilegiare l'opinione pubblica interna", ma "ci sono momenti nei quali privilegiare la politica interna va a discapito della causa e questo mi pare uno di quei casi", ha dichiarato.

Arrivando al Vertice Macron ha detto di non avere "commenti da fare" sulle dichiarazioni del premier Meloni, ma ha spiegato di pensare che ricevere il presidente Zelensky con il cancelliere Scholz, "fosse nel nostro ruolo", ribadendo che "la Germania e la Francia, come sapete, hanno un ruolo particolare da otto anni sulla questione", dell'Ucraina, "perché abbiamo anche condotto insieme questo processo". Durante la guerra in Donbass scoppiata nel 2014, le tratattive per arrivare a un cessate il fuoco, e che poi portarono agli accordi di Minsk, furon condotte tra Russia e Ucraina proprio con la mediazione di Francia e Germania. Inoltre, ha aggiunto ancora Macron, "penso che stia anche a Zelensky scegliere il formato che vuole" per i colloqui diplomatici.

Per quanto riguarda il sostegno a Kiev, di cui oggi si parlerà quando per per la prima volta il presidente ucraino sarà presente in carne e ossa alla riunione dei Ventisette, dopo essere intervenuto per ben 6 volte in video conferenza lo scorso anno, Meloni ha ribadito che l'Italia continuerà a fare la sua parte. "L'Italia continua a essere pienamente impegnata a una contribuzione a 360 gradi", non solo perché "oltre ovviamente per il tema del rispetto del diritto internazionale e del valore della sovranità e della libertà di una nazione", anche perché "il conflitto ucraino ci coinvolge tutti direttamente".

Il premier ha ribadito di appoggiare quella che è la tesi dell'Occidente e della Nato, e cioè che "il modo migliore per costruire un'opzione di pace e dialogo sia mantenere le forze in capo su un piano di equilibrio", il che significa armare l'Ucraina affinché possa difendersi e lanciare una efficace controffensiva contro la Russia di Vladimir Putin. Per Meloni quindi "il sostegno all'Ucraina è anche il modo migliore per arrivare a una possibile trattativa".

Zelenskiy, che sta cercando di migliorare la potenza di fuoco aerea per rovesciare le sorti della guerra contro la Russia, ha ottenuto la promessa britannica di addestrare i piloti ucraini su avanzati jet da combattimento della Nato, e oggi ai leader Ue chiederà proprio che oltre ai carri armati al Paese siano forniti aerei da combattimento.

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