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Martedì, 19 Marzo 2024
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"Non controllate il Green pass ai passeggeri", i sindacati delle ferrovie in rivolta contro Macron

L'appello di Sud-Rail ai suoi iscritti: "Pronti a sciopero se lavoratori costretti ad avere certificato"

Una parte dei lavoratori della società delle ferrovie nazionali francesi, la Sncf, non controllerà i certificati digitali Covid dei passeggeri. E preannuncia uno sciopero se verrà confermato lo stop ai lavoratori che non sono muniti del pass sanitario. Lo ha annunciato il sindacato Sud-Rail, che ha lanciato un appello ai suoi iscritti affinché si limitino a effettuare solo "le missioni di sicurezza e di controllo dei titoli di trasporto". Escluso il green pass. 

Un atto di disobbedienza rispetto alla misura varata dal presidente Emmanuel Macron e confermata dal Parlamento francese, che prevede, tra le altre cose, l'obbligo del certificato sanitario a partire da agosto per chi intenda viaggiare su Tgv, treni Intercity e internazionali in partenza dalla Francia. La misura non convince anche altri sindacati di categoria, che hanno evidenziato come i controlli sul pass potrebbero complicare i trasporti e provocare ritardi e disservizi. 

Secondo Daniel Ferte del sindacato Fo-Cheminots, un controllo sistematico dei certificati Covid prima dell'accesso al treno è "irrealistico" visti gli oltre "500mila passeggeri al giorno sulle linee principali" della Sncf. "In tempi normali sulla linea Parigi-Lille che dura un'ora si possono a malapena controllare tutti i biglietti", spiega. Estendere i controlli anche ai pass "richiede molti cambiamenti nelle nostre pratiche da fare in breve tempo e con risorse tecniche difficili da mobilitare", aggiunge Sebastien Mariani del sindacato Cfdt.

La Sncf dal canto suo ha assicurato che, almeno per i primi tempi, i controlli saranno "casuali e non sistematici". Ma per Sud-Rail la questione non riguarda solo i controlli: il decreto francese, infatti, prevede che, a partire dal 30 agosto, anche tutti i i dipendenti delle ferrovie siano muniti di un green pass per poter lavorare a bordo dei treni a lunga percorrenza. Se tale previsione dovesse venire confermata, Sud-Rail "non esiterà a non indire uno sciopero". Il sindacato, in una nota, spiega di essere d'accordo sul fatto che una "vaccinazione generale su scala globale" sia il "modo migliore per fermare la pandemia", ma "rifiuta la coercizione e gli attacchi alle libertà" e ritiene l'obbligo del certificato per i lavoratori una norma "antisociale” e “discriminatoria”. Questa tessera sanitaria, si legge sempre nella nota, "si sta costruendo contro i lavoratori, soprattutto quelli" che hanno lavorato "senza alcuna protezione durante la prima ondata e che questa volta saranno i primi a essere puniti", conclude il sindacato.

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