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Venerdì, 29 Marzo 2024
Indagini in corso / Russia

Due esplosioni nel Nord Stream poi i geyser nel Mar Baltico: "Un attacco"

Si fa sempre più forte il sospetto che i danni al gasdotto che unisce la Russia alla Germania siano stati causati da un sabotaggio. L'Ucraina accusa Mosca e parla di "atto terroristico pianificato"

Aumentano i sospetti sul fatto che le falle scoperte nelle condutture del Nord Stream nel Mar Baltico siano state causate da un sabotaggio. Tra ieri ed oggi sono stati rilevati dei danni “senza precedenti” in tre punti differenti delle linee 1 e 2 del gasdotto che unisce la Russia alla Germania, una circostanza piuttosto sospetta. Le condutture al momento non sono in funzione, ma al loro interno sono ancora presenti ingenti quantità di idrocarburi, che si stanno riversando pericolosamente in mare. Le forze armate danesi hanno diffuso un video che mostra le bolle che salgono sulla superficie dell'acqua, che avrebbe causato la sua alterazione per oltre un chilometro di diametro.

Sabotaggio al Nord Stream, quali sono le ipotesi sull'accaduto

 Le perdite sono talmente forti che potrebbe essere necessaria una settimana perché il gas smetta di defluire, ha dichiarato il capo dell'Agenzia danese per l'energia, Kristoffer Bottzauw, e le navi potrebbero perdere galleggiabilità se entrassero nell'area. "La superficie del mare è piena di metano, il che significa che c'è un rischio maggiore di esplosioni nell'area", ha avvertito Bottzauw. Il Centro sismologico nazionale svedese (Snsn) dell'Università di Uppsala ha spiegato all'emittente pubblica Svt di aver registrato ieri potenti esplosioni nelle aree in cui si sono verificate le fughe di gas del Nord Stream. "Non c'è dubbio che si tratti di esplosioni", ha assicurato il sismologo Bjorn Lund. La prima esplosione è stata registrata alle 2.03 della notte di lunedì e la seconda alle 19.04 di sera dello stesso giorno. "Si vede chiaramente come le onde rimbalzano dal fondo alla superficie. Non c'è dubbio che sia stata un'esplosione. C'era anche una stazione a Gnosjo che ha ripreso il fenomeno", ha dichiarato Lund.

Il mare ribolle di gas GUARDA IL VIDEO

"La fuga di gas su larga scala dal Nord Stream non è altro che un attacco terroristico pianificato dalla Russia e un atto di aggressione contro l'Unione Europea", ha accusato il consigliere presidenziale ucraino Mikhailo Podolyak. Anche il premier polacco si è detto sicuro che si tratti di un sabotaggio, senza citare però prove. "Oggi abbiamo affrontato un atto di sabotaggio, non conosciamo tutti i dettagli di ciò che è accaduto, ma vediamo chiaramente che si tratta di un atto di sabotaggio, legato al prossimo passo dell'escalation della situazione in Ucraina", ha dichiarato Mateusz Morawieck.

La premier danese Mette Frederiksen pure ha detto che un sabotaggio non si può escludere. "Stiamo parlando di tre fughe avvenute a una certa distanza tra loro, e per questo è difficile pensare che si tratti di una coincidenza", ha dichiarato. "Le fughe di gas dal Nord Stream sono sotto indagine, i primi report indicano che siano state causate da un attacco ma sono solo le prime notizie", ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, aggiungendo che se il sabotaggio venisse "confermato, questo chiaramente non sarebbe nell'interesse di nessuno"..

Lo stesso Cremlino questa mattina ha affermato che l'ipotesi del sabotaggio non si può escludere. Il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha definito la notizia "molto preoccupante. In effetti, stiamo parlando di alcuni danni di natura non chiara al gasdotto nella zona economica della Danimarca". Ma al di là dei sospetti tutt'altro che chiaro chi potrebbe essere dietro questa eventuale azioni che mette a rischio i gasdotti che la Russia e i partner europei hanno impiegato anni a costruire al costo di svariati miliardi, e che sarebbe un attacco alle infrastrutture critiche di un Paese della Nato. 

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Ogni linea del gasdotto è costituita da circa 100mila tubi in acciaio rivestiti di cemento da 24 tonnellate, posati sul fondo marino, le condotte hanno un diametro interno costante di 1,153 metri e le sezioni si trovano a una profondità di circa 80-110 metri. Al momento le condutture non sono in funzione, in quanto la Russia ha ridotto le forniture attraverso il Nord Stream 1 prima di sospendere del tutto i flussi ad agosto, dando la colpa a difficoltà tecniche causate dalle sanzioni occidentali, che impediscono di comprare alcuni pezzi di ricambio. Ma l'Unione europea sostiene che si tratti di un pretesto per interrompere la fornitura di gas, come forma di ritorsione contro le sanzioni stesse. Il nuovo gasdotto Nord Stream 2 non è invece mai entrato in funzione, in quanto nonostante fosse da poco terminato la Germania ha sospeso la sua inaugurazione pochi giorni prima che la Russia inviasse truppe in Ucraina a febbraio, con forma di ritorsione.

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