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Giovedì, 28 Marzo 2024
La protesta / Francia

Come il caos pensioni in Francia complica le vacanze degli italiani

La denuncia di Ryanair: solo nel 2023, oltre 100mila passeggeri del nostro Paese sono stati colpiti dagli scioperi dei controllori di volo transalpini. La compagnia irlandese lancia una petizione all'Ue

La protesta contro la riforma delle pensioni in Francia è destinata a proseguire a lungo, nonostante l'approvazione da parte del Parlamento sia ormai cosa fatta. Tra chi ha incrociato le braccia, e promette di farlo ancora, ci sono i controllori di volo transalpini. Uno sciopero, il loro, che avrebbe già colpito milioni di passeggeri (fuori dalla Francia). E che, nel caso in cui proseguisse, potrebbe mettere a rischio i viaggi di decine di migliaia di italiani in Europa. È la denuncia di Ryanair, che ha lanciato una petizione online per chiedere alla Commissione di risolvere il "buco nero" della Francia.

Secondo la compagnia irlandese, dall'inizio dell'anno, gli scioperi dei controllori di volo transalpini hanno causato circa 300 cancellazioni di voli e 6.000 viaggi ritardati, colpendo 1 milione di passeggeri, l'80% dei quali non volava da o verso la Francia, ma semplicemente l'attraversava. Il problema è che, quando i controllori incrociano le braccia, Parigi non autorizza i vettori a sorvolare il suo spazio aereo (a differenza di quanto avviene in Italia, Spagna o Grecia). Di conseguenza, chi viaggia, per esempio, da Valencia a Milano, o da Roma a Londra, rischia ore di ritardi o, peggio, di restare a terra quando gli scioperi vengono proclamati. Sempre secondo i dati snocciolati dai vertici di Ryanair, l'Italia è stato finora il terzo Paese europeo a essere più colpito dalle proteste francesi, con 600 voli e 115.000 clienti interessati da ritardi e cancellazioni. Peggio è andata ai clienti di Spagna e Regno Unito. "Se non cancellati - prosegue Ryanair - i voli dovevano effettuare lunghe deviazioni per aggirare lo spazio aereo francese invece di prendere la rotta diretta e più breve. Ciò è costato 1,1 milioni di chilogrammi di carburante extra e ha provocato 4.000 tonnellate di emissioni di anidride carbonica".

La paura di Ryanair è che, con la mobilitazione sindacale che non intende arrestarsi, i disagi proseguiranno nei prossimi mesi, colpendo le vacanze di Pasqua e, forse, anche i primi viaggi estivi. “Se sono in sciopero in Francia per le riforme delle pensioni, perché questo dovrebbe interessare le persone in Germania, Italia o Spagna? Hanno il diritto di scioperare, ma non il diritto di interrompere inutilmente gli affari o le vacanze delle persone - attacca il ceo di Ryanair, Eddie Wilson - Ciò nega alle persone la libertà di movimento, una delle quattro libertà all'interno dell'Unione europea, ma la Commissione non ha fatto nulla al riguardo. Se fosse successo nei porti o sulle strade, il problema sarebbe risolto immediatamente", ha aggiunto Wilson.

La soluzione al "buco nero" francese proposta da Ryanair è semplice: quando i controllori transalpini sciopero, il loro posto viene preso dai colleghi di Eurocontrol, il network europeo di gestione del traffico aereo: “Gli spagnoli, gli italiani e i greci hanno concordato che quando i loro controllori di volo entrano in sciopero, consentono comunque il traffico di sorvolo - continua Wilson - È successo venerdì scorso in Grecia e si può fare anche in Francia. Abbiamo bisogno di Eurocontrol per gestire i controlli quando i francesi scioperano. È importante che la Francia dia il mandato di sorvolo in modo che Eurocontrol possa subentrare". 

La richiesta di Ryanair sarebbe stata formalizzata più volte alla Commissione europea attraverso canali diretti, ma Bruxelles "non ha fatto nulla al riguardo", lamenta Wilson. Da qui, la decisione di lanciare una petizione pubblica alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. La petizione ha già superato le 45mila firme. Se una petizione dovesse ricevere 1 milione di firme da sette diversi Paesi dell'Ue, la Commissione è tenuta a prenderla ufficialmente in considerazione

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