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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Svezia inizia a 'pagare il debito' per l'ingresso nella Nato, estradato primo uomo in Turchia

Nel Paese è stato condannato per frodi bancarie, ma lui aveva chiesto asilo sostenendo che si tratta di accuse false e di essere perseguitato per la sua religione e le origini curde

La Svezia ha autorizzato la prima estradizione in Turchia di un cittadino turco condannato per frode con carte di credito. Si tratta del primo caso da quando il governo di Recep Tayyip Erdogan ha chiesto l'estradizione di un certo numero di persone, per lo più membri del bandito Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk), in cambio del permesso concesso a Stoccolma di richiedere formalmente l'adesione alla Nato. L'uomo da sempre nega le accuse e aveva chiesto asilo sostenendo di essere stato condannato ingiustamente perché si è convertito al cristianesimo, si è rifiutato di prestare il servizio militare e perché ha origini curde.

"Si tratta di una normale questione di routine. La persona in questione è un cittadino turco ed è stato condannato per reati di frode in Turchia nel 2013 e nel 2016", ha assicurato il ministro della Giustizia Morgan Johansson alla Reuters in un messaggio di testo. "La Corte Suprema ha esaminato la questione come di consueto e ha concluso che non ci sono ostacoli all'estradizione", ha detto. Ma un portavoce del ministero ha rifiutato di dire se l'uomo fosse nella lista delle persone di cui Ankara ha chiesto l'estradizione o di fornire ulteriori commenti sulla questione. In una dichiarazione, il tribunale afferma che non è emerso nulla che indichi che l'uomo rischi di essere perseguitato in Turchia.

L'emittente svedese Svt, che per prima ha dato notizia dell'estradizione, ha detto che l'uomo è stato condannato in Turchia a 14 anni di carcere per diversi casi di frode con carte bancarie. L'uomo, che secondo quanto riferito avrebbe 30 anni, ha chiesto asilo in Svezia nel 2011 e poi lo status di protezione nel 2022, ma l'Agenzia svedese per la migrazione ha respinto entrambe le domande. Dalla fine dello scorso anno è detenuto nel Paese baltico a causa della richiesta di estradizione. Nel 2014 avrebbe ottenuto lo status di rifugiato in Italia, secondo i documenti del tribunale, nonostante questo il 25 luglio la Corte Suprema ha annunciato di non vedere ostacoli al suo trasferimento in Turchia.

In un accordo firmato da Svezia e Finlandia in occasione di un vertice Nato a Madrid a fine giugno, i due Paesi hanno concordato di esaminare le richieste di estradizione turche "in modo rapido e approfondito". Secondo quanto riportato dal quotidiano turco Daily Sabah per ora entrambi i Paesi nordici avrebbero respinto l'estradizione di 19 persone e non hanno risposto alla richiesta della Turchia per altre cinque, aggiungendo che i processi di estradizione per altre nove persone, tra cui due in Finlandia e sette in Svezia, sono ancora in corso.

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