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Venerdì, 19 Aprile 2024
La sentenza / Regno Unito

Uccise il bimbo che voleva adottare perché piangeva troppo, condannata all'ergastolo

È accaduto in Inghilterra. Il piccolo aveva solo 13 mesi quando la donna, che non riusciva a calmarlo, gli ha sbattuto la testa contro un muro

Aveva deciso di provare ad adottare un bambino, ma quando un piccolo di soli otto mesi le era stato dato in affidamento provvisorio, si era accorta di non essere capace di gestirlo. Anzi, ha cominciato da subito quasi a provare un fastidio verso di lui, al punto tale che un giorno, dopo alcuni mesi, non riuscendo a farlo smettere di piangere, si è irritata talmente tanto che ha iniziato a scuoterlo con tutta la sua forza al punto tale da spaccargli la testa probabilmente contro un muro, uccidendolo.

È stata condannata all'ergastolo in Inghilterra, con una pena che non potrà mai essere ridotta a meno di 18 anni, Laura Castle, ritenuta colpevole dell'omicidio del piccolo Leiland-James Corkill, di 13 mesi, avvenuto nella sua casa di Barrow, in Cumbria, nel gennaio 2021. La donna, che ha ammesso il fatto, ma sostenendo che non era sua intenzione uccidere, è stata dichiarata anche colpevole di crudeltà su minori, mentre suo marito Scott Castle è stato scagionato dall'accusa di aver causato o permesso la morte del bambino.

L'uomo, vestito completamente di nero, ha pianto durante l'udienza finale, soprattutto quando sono state lette le dichiarazioni della madre naturale del piccolo Leiland-James, Laura Corkill, che definiva sua moglie un "mostro". Nel pronunciare la sentenza il giudice Jeremy Baker ha detto che Castle aveva un "desiderio egoistico" di tenere il bambino, anche se stava lottando per legare con lui, ed è stata una "tragedia" che la coppia non avesse deciso di rinunciare all'adozione quando ha cominciato a rendersi conto dei problemi.

I segnali però c'erano tutti, e sono stati trovati diversi messaggi della donna, inviati al marito, in cui si riferiva al bambino con nomi volgari o come una "borsa lamentosa" e aggiungendo che la "sfiniva totalmente". Come riporta la Bbc Castle , il giorno dell'apertura del processo, ha ammesso l'omicidio ma ha detto di "aver perso la testa", di averlo scosso per cercare di zittirlo, facendogli sbattere accidentalmente la testa contro il bracciolo del divano. Ma i medici che hanno compiuto l'autopsia hanno affermato che sarebbe stata necessaria una forza "severa" per causare le lesioni cerebrali mortali che hanno trovato sul piccolo, e che quindi era possibile che la sua testa fosse stata sbattuta volontariamente contro una superficie dura.

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