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Giovedì, 25 Aprile 2024
Vaccini e Trips

La sospensione dei brevetti sui vaccini poteva evitare la variante Omicron?

Cresce la pressione sull'Ue e il Regno Unito, contrari allo stop ai diritti di proprietà intellettuale sui farmaci anti-Covid. Richiesti invece da Sudafrica e India

La diffusione della variante Omicron poteva essere arrestata sul nascere se l'Ue e il Regno Unito non avessero bloccato la sospensione ai brevetti sui vaccini richiesta, tra gli altri, proprio dal Sudafrica? È la domanda che aleggia in queste ore all'Organizzazione mondiale del commercio, dove è tornata in auge la questione del Trips, ossia dell'accordo internazionale sulla protezione dei diritti di proprietà intellettuale. Secondo diverse organizzazioni, Parlamento europeo compreso, una sospensione del Trips sui vaccini anti-Covid potrebbe migliorare l'accesso dei Paesi a medio e basso reddito a questi farmaci. Impedendo, tra le altre cose, che si sviluppino nuove varianti come Omicron.

Il caso del Sudafrica sarebbe in tal senso emblematico: qui, meno del 25% della popolazione ha completato la vaccinazione. E parliamo di un Paese a medio reddito. Sarebbe stata proprio la bassa copertura vaccinale uno dei fattori chiave dello sviluppo e della rapida diffusione della variante Omicron. Che ormai è sbarcata anche nei Paesi più ricchi, compresi quelli Ue e il Regno Unito. Bruxelles e Londra, insiema a Svizzera, Singapore e Norvegia, restano però contrari a una lettura di questo tipo. 

Vaccini per tutti

Come riporta Politico, la pressione internazionale sull’Ue è aumentata in vista del summit dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc), che doveva tenersi a Ginevra dal 30 novembre al 3 dicembre ma è stato posticipato sine die a causa della variante Omicron del coronavirus. Per molti, quest’esplosione di contagi (così come le precedenti) era non solo prevedibile ma soprattutto evitabile. Il tema caldo è la sospensione dei diritti di proprietà intellettuale delle case farmaceutiche, che consentirebbe ai Paesi a reddito medio e basso di vaccinare a tappeto le proprie popolazioni.

Questo non solo limiterebbe il numero di decessi globalmente, ma porrebbe anche un freno al continuo svilupparsi di nuove varianti, dovuto alle mutazioni costanti del virus che si diffonde (soprattutto) tra le persone non vaccinate. La coalizione “The People’s Vaccine”, che riunisce diverse decine di organizzazioni per la rimozione dei brevetti, ha parlato senza mezzi termini dell’“apartheid di vaccini che i Paesi ricchi e l’Omc hanno rifiutato di affrontare”.

Deroghe mirate e Trips

Ma Bruxelles non ne vuole sapere: la Commissione europea tiene il punto sul fatto che i brevetti siano indispensabili per assicurare che le case farmaceutiche investano in ricerca, al fine di sviluppare risposte sempre migliori al virus e alle sue varianti. La soluzione proposta dall’esecutivo comunitario è quella di una “deroga mirata” alle licenze, che dovrebbe “facilitare la produzione di vaccini e altri prodotti medici essenziali e allo stesso tempo preservare gli incentivi all’innovazione e all’investimento”.

L’Ue resta ancorata alla difesa dei cosiddetti accordi Trips, siglati a livello dell’Omc nel 1995, che regolano la difesa della proprietà intellettuale tramite brevetti. Essi prevedono qualche grado di flessibilità nell’ambito delle concessioni di licenze obbligatorie, cioè in estrema sintesi consentono agli Stati di autorizzare le proprie industrie a produrre, per il mercato interno, dei prodotti brevettati (in questo caso farmaceutici) anche senza l’espresso consenso del brevettatore.

Strasburgo contro Bruxelles

Paesi come il Sudafrica e l’India chiedono a gran voce uno sforzo maggiore da parte delle economie avanzate per sostenere una campagna vaccinale realmente globale. E non sono soli: almeno a parole, anche gli Stati Uniti di Joe Biden si schierano a difesa dell’immunizzazione collettiva, indicata come l’unico mezzo per uscire, tutti insieme, dall’incubo della pandemia.

Ma l’approccio della Commissione viene contestato anche all’interno della stessa Ue.Il Parlamento europeo a giugno ha adottato una risoluzione in cui si chiede una deroga temporanea all'accordo Trips. L'Eurocamera ha proposto l'avvio dei negoziati in sede Omc, sostenendo che una deroga sui brevetti migliorerebbe l'accesso globale a prodotti medici correlati al Covid 19 a prezzi accessibili e per affrontare i vincoli di produzione globali e la carenza di approvvigionamento.

Per quanto riguarda la licenza volontaria, cioè quando lo sviluppatore del vaccino decide a chi e a quali condizioni può essere concesso in licenza il brevetto per consentire la produzione, secondo il Parlamento il trasferimento di know-how e tecnologia ai Paesi con industrie produttrici di vaccini è il modo più importante per accelerare la produzione a lungo termine. Per affrontare le strozzature della produzione, i deputati chiedono all'Ue "di eliminare rapidamente le barriere all'esportazione e di sostituire il proprio meccanismo di autorizzazione all'esportazione con requisiti di trasparenza delle esportazioni".

Sono necessari 11 miliardi di dosi per immunizzare il 70 per cento della popolazione mondiale e solo una frazione di quella quantità é stata prodotta. Poiché la stragrande maggioranza delle dosi di vaccino somministrate fino a oggi è andata ai Paesi industrializzati produttori di vaccini e solo meno dell'1 per cento ai Paesi più poveri, l'Ue deve sostenere la produzione in Africa, secondo il Parlamento. Per i deputati, infine, un altro importante veicolo per fornire vaccini alle economie a basso reddito è il meccanismo di distribuzione globale dei vaccini Covax. Infine, i deputati chiedono la piena divulgazione dei futuri accordi di acquisto anticipato, in particolare per i vaccini di prossima generazione, e che tali contratti includano requisiti di trasparenza per i fornitori. 

Tuttavia, come hanno notato diversi diplomatici e funzionari coinvolti nelle discussioni, i governi dei Paesi membri, compresi quelli con forze politiche che al Parlamento di Strasburgo hanno chiesto lo stop ai brevetti, rimangono contrari a qualsiasi deroga.

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