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Giovedì, 18 Aprile 2024
Diritti lgbt / Francia

Gli uomini gay potranno donare il sangue alle stesse condizioni degli eterosessuali

Gli omosessuali non dovranno più garantire quattro mesi di astinenza dai rapporti intimi. Le nuove regole, attese in Francia da quarant’anni, entreranno in vigore il 16 marzo

In Francia, gli uomini gay non dovranno più sopportare un periodo di quattro mesi di astinenza dai rapporti sessuali per poter donare il sangue. Lo ha annunciato il ministero della Salute stabilendo criteri di selezione identici per tutti i donatori, indipendentemente dal loro orientamento sessuale. Il nuovo questionario rilasciato ai potenziali donatori, che deve essere completato prima di ogni prelievo di sangue, si concentrerà solo sulle “pratiche individuali rischiose” come i rapporti con più partner o l’uso di droghe.

La parità di accesso alla donazione di sangue - ha ricordato il giornale Le Monde - è stata una lotta condotta per molti anni dalle associazioni francesi per i diritti delle persone Lgbt. Gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini sono stati esclusi dalla donazione nel 1983, all'inizio dell'epidemia di Aids. Solo dal 2016 gli omosessuali erano stati reinseriti nella platea dei donatori, ma a condizione che non avessero avuto rapporti sessuali nei dodici mesi precedenti la donazione. Quattro anni dopo, nel 2020, il periodo di astinenza era stato ridotto a quattro mesi, ma continuava ad essere applicato anche per le coppie che avevano una relazione stabile. Una vera discriminazione, secondo le associazioni Lgbt, dal momento che questo periodo di sicurezza si applica anche agli eterosessuali solo in caso di relazioni recenti con più partner. 

La differenza di trattamento veniva giustificata da un aumento del rischio legato all'infezione da Hiv negli uomini omosessuali. Tuttavia, negli ultimi decenni il numero di contagi è diminuito drasticamente, così come il rischio di trasmettere l'Hiv attraverso le trasfusioni. Nel 1990, si stimava che una donazione su 310 mila potesse risultare sieropositiva e non rilevata. Oggi, la probabilità è 40 volte inferiore, secondo le stime del governo francese.

Le nuove norme sono state definite come “un grande passo avanti sociale” dal Direttore generale della sanità francese, Jerome Salomon. Entusiasmo condiviso da Lucile Jomat, presidente dell'associazione SOS Homophobie, che però ha messo in guardia sui tempi di applicazione delle nuove norme. “Dobbiamo infatti aspettare altri due mesi prima che questo decreto entri in vigore”, ha dichiarato Jomat. “Un tempo necessario, secondo il ministero, per consentire a tutti gli attori di farsi carico delle nuove disposizioni e per evitare ogni discriminazione legata a un'incomprensione del testo”, ha aggiunto.

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