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Giovedì, 25 Aprile 2024
Emergenza criminalità

Contro la violenza delle gang l’Ue vuole facilitare l’acquisto legale di armi

Bruxelles lancia l’allarme su 35 milioni di pistole e fucili detenuti illegalmente in Europa e propone di semplificare il commercio regolamentare

Facilitare il commercio di armi da fuoco come strategia per combattere l’uso illecito di pistole e fucili. La nuova strategia Ue per mettere un freno alla violenza delle organizzazioni criminali è stata annunciata dalla commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, il cui Paese, la Svezia, di recente ha assistito a un preoccupante aumento delle morti da arma da fuoco. “La violenza delle gang sta aumentando nell’Ue e le possibilità di questi gruppi di reperire le armi stanno incrementando”. Inoltre “c’è una grave assenza di cifre esatte sulle armi da fuoco illegali in circolazione”. Secondo le stime “ce ne sono 35 milioni in tutta l’Ue, mentre nel sistema informativo dello spazio Schengen risultano 630mila armi rubate”, è stato l’allarme della commissaria. 

Ma anziché ridurre il numero di armi in circolazione, la Commissione ha deciso di “facilitare il commercio legale di armi da fuoco per uso civile e ridurre l'onere amministrativo per i fabbricanti, i commercianti e gli utilizzatori di armi da fuoco”, ha annunciato l’esecutivo europeo. Nello specifico la proposta mira a introdurre “procedure di importazione ed esportazione semplificate per cacciatori, tiratori sportivi ed espositori”. Una delle novità è che “non sarà richiesta alcuna autorizzazione preventiva all'importazione o all'esportazione per i cacciatori con un pass europeo per le armi da fuoco”.

La Commissione vuole anche "procedure chiare e comuni per l'importazione, l'esportazione e il transito di armi da fuoco per uso civile, le loro componenti essenziali, le munizioni e le armi di segnalazione e allarme". Ad esempio, si vogliono esonerare "i produttori, i rivenditori e gli utilizzatori di armi da fuoco dalla tassa per ottenere un'autorizzazione all'importazione o all’esportazione". 

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Il provvedimento presentato, si legge ancora, introduce un nuovo sistema di licenza elettronica dell'Ue per i produttori e i rivenditori di armi per richiedere l'autorizzazione all'importazione e all’esportazione. Uno strumento elettronico che sostituirà “i diversi sistemi nazionali, per lo più cartacei”. "Questo nuovo sistema paperless farà risparmiare tempo ai candidati e semplificherà il processo”, si sottolinea nel provvedimento.

Il giro di vite contro le armi illegali andrà a colpire anzitutto le pistole fai da te. La Commissione vuole infatti standard tecnici più rigorosi per le armi di allarme e di segnalazione, “che sono dispositivi fabbricati per essere in grado di sparare solo a salve, gas lacrimogeni o munizioni irritanti”. Le nuove norme sono pensate per “evitare che vengano convertite in armi da fuoco letali”.

Bruxelles vuole inoltre introdurre “un certificato di utilizzatore finale per le armi da fuoco più pericolose” che “certificherà che l'acquirente è il destinatario finale della merce e non prevede di trasferirla a qualcun altro”. Una misure che, a detta dell’esecutivo europeo, “ridurrà il rischio di diversione delle armi da fuoco dal mercato legale al mercato nero durante o dopo l’esportazione”. Le norme proposte passeranno ora al vaglio del Consiglio e del Parlamento europeo.

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