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Martedì, 16 Aprile 2024
Asset congelati

Come la finanza sta guadagnando grazie alle sanzioni alla Russia

Gli interessi sui fondi congelati a Mosca fanno gola: una società belga ha registrato incassi per 734 milioni solo nei primi tre mesi del 2023. E ora la Commissione Ue vuole mettere le mani sul bottino

L'Unione europea potrebbe guadagnare una media 3 miliardi euro all'anno grazie alle riserve estere della Banca centrale russa che sono state congelate nei depositi in giro per i Paesi Ue. Ma per il momento, a registrare lauti incassi grazie alle sanzioni comminate a Mosca come punizioni per l'invasione dell'Ucraina, sono i big del settore finanziario. Un paradosso a cui Bruxelles vorrebbe porre fine introducendo una tassa sugli extra profitti, un po' come fatto con le società che hanno ingigantito i loro guadagni grazie alla crisi energetica. 

La proposta è sul tavolo da mesi, ma a quanto pare più di uno Stato membro ha frenato le ambizioni della Commissione di mettere le mani non tanto sugli asset russi bloccati in Europa (misura proposta dall'Ucraina, ma ritenuta contraria al diritto internazionale dagli esperti legali di Bruxelles), quanto sugli interessi che queste riserve generano stando ferme nei conti (o meglio, venendo reinvestite). 

Non è chiara l'entità precisa di tale tesoretto. Secondo una stima ribadita da documenti ufficiali e autorevoli media come il Financial times, ci sarebbero 280 miliardi di euro di riserve russe congelate nei Paesi del G7 e dell'Unione. Di queste, almeno due terzi si trovano nell'Ue. Di sicuro, ci sono i 180 miliardi detenuti in Belgio da Euroclear, uno dei principali depositi centrali di titoli al mondo, se non il principale. 

Stando a quanto comunicato dalla stessa Euroclear, solo nel primo trimestre del 2023, la società ha registrato un incasso per interessi pari a 734 milioni di euro grazie ai fondi congelati della Banca centrale russa. Tra gli azionisti di Euroclear ci sono banche e assicurazioni, ma anche lo Stato belga, che ha promesso di girare all'Ucraina la sua quota di incasso da interessi (intorno ai 600 milioni, stando alle previsioni del governo).

La Commissione vorrebbe però introdurre una sorta di tassa su questi profitti. Secondo un calcolo del gruppo di lavoro istituito dall'Ue per valutare la gestione degli asset russi congelati, investire i fondi congelati della Banca centrale russa in "attività liquide e di alto rating" con una scadenza relativamente breve potrebbe generare fino a 3,6 miliardi di euro di incassi all'anno (nell'ipotesi che tali fondi restino bloccati per due-tre anni).  Un bottino che potrebbe essere ancora più ampio se lo stesso metodo fosse applicato a tutti i beni congelati con le sanzioni alla Russia, come quelli detenuti da Clearstream, società lussemburghese controllata dalla tedesca Deutsche boerse. 

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