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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Non solo bitcoin

Come l'euro digitale sostituirà il cash: il piano Ue già nel 2023

L'annuncio di Commissione e Bce: "Contante in declino, rischiamo dipendenza dalle tecnologie di pagamento estere"

Il cash è "in declino". E dinanzi all'avanzata di monete virtuali come i bitcoin, l'Unione europea intende rispondere con l'introduzione dell'euro digitale. Una prima proposta legislativa sarà presentata dalla Commissione Ue già nei mesi prossimi, "entro la prima metà del 2023", ha assicurato il vicepresidente Valdis Dombrovskis, nel suo intervento alla conferenza congiunta con la Bce sulla nuova moneta digitale.

Il piano di Bruxelles

"Il denaro contante è ancora molto importante nella vita delle persone. Ma il suo utilizzo è in declino in molte parti del mondo. Un euro digitale integrerebbe i contanti", ha dichiarato Dombrovskis. "La Bce stima che i pagamenti non in contanti effettuati nell'Eurozona nel 2021 siano aumentati del 12,5% a 114 miliardi di transazioni per un valore totale di 197 mila miliardi di euro", ha precisato Dombrovskis. "I pagamenti con carta - ha aggiunto - hanno rappresentato quasi la metà di queste transazioni". Un euro digitale, secondo il vicepresidente della Commissione, "ha il potenziale per apportare numerosi vantaggi ai consumatori e alle imprese" poiché "fornirebbe un'alternativa di denaro pubblico ai mezzi di pagamento digitali privati. Sarebbe un mezzo di pagamento digitale sicuro, istantaneo ed efficiente che tutti potrebbero utilizzare". "Ma porrebbe anche molte sfide al sistema finanziario", ha avvertito.

Sfide che però non possono rappresentare un motivo per rallentare l'adattamento a un "futuro digitalizzato" del "nostro sistema monetario", ha spiegato sempre Dombrovskis. L'Eurozona deve evitare di restare indietro, è il monito lanciato dalla presidente della Bce Christine Lagarde: "L'ingresso" nel mondo dei pagamenti e delle criptovalute delle Big Tech "potrebbe aumentare il rischio di dominio del mercato e di dipendenza dalle tecnologie di pagamento estere, con conseguenze per l'autonomia strategica dell'Europa", ha spiegato. "Già oggi più di due terzi delle transazioni con carta sono gestite da società con sede al di fuori dell'Ue", aggiunge Lagarde, sottolineando che il progetto dell'euro digitale può proprio "prevenire questi sviluppi e garantire che la fiducia nel sistema monetario e l'innovazione siano mantenute".

La fine del cash?

Al momento, come spiegato da Europa Today, il contante è l'unica moneta legale nell'Eurozona e le transazioni digitali tra cittadini devono essere fatte sempre attraverso un istituto finanziario o attraverso un Pos, un terminale di pagamento che comporta il pagamento di una commissione da parte del commerciante. Non possiamo trasferire euro direttamente nel conto di un'altra persona come potremmo fare dandogli del contante che passerebbe dalla nostra alla sua tasca, e dobbiamo chiedere alla nostra banca di trasferire il denaro per noi. Questo però potrebbe cambiare con l'euro digitale.

Poiché basata su unità di valore virtuali, la moneta digitale si muove su internet senza bisogno di banche che facciano da intermediari. Questo denaro può essere memorizzato su un dispositivo mobile o su un computer e trasferito istantaneamente, proprio come si fa con una email, su un altro computer. In questo modo può essere usato per pagare da persona a persona (peer-to-peer). Per i nostri sistemi economici sarebbe un cambiamento epocale.

La moneta tradizionale è emessa dalle banche centrali sotto forma di contanti e riserve detenute dalle banche commerciali, in questo modo è l'ancora del sistema monetario e preserva la sovranità monetaria, che può essere definita come la capacità dei governi di controllare l'unità di conto di base, almeno nella loro giurisdizione, al fine di gestire la macroeconomia. Prima questa sovranità era nazionale, ora con l'euro per noi è diventata sovranazionale. Per Francoforte "un euro digitale emesso dall’Eurosistema manterrebbe la disponibilità di un'ancora monetaria nell’era digitale, fungendo da bene pubblico"

Come funzionerebbe l'euro digitale

Ma come funzionerebbe questo euro digitale? L'idea della Bce è di affiancarlo senza sostituirlo al contante. "Sarebbe un mezzo di pagamento digitale sicuro, facile da usare e a basso costo come oggi il contante. Potrebbe essere utilizzato gratuitamente per le operazioni di pagamento essenziali in tutta l'area dell'euro. In un mondo in cui i cittadini ricorrono sempre più ai pagamenti elettronici e in cui il mercato dei pagamenti digitali continua a crescere, un euro digitale offrirebbe a tutti - famiglie e imprese, piccole e grandi - un'ulteriore soluzione di pagamento in moneta di banca centrale", spiega la Bce.

"Agli esercizi commerciali e alle piccole imprese un euro digitale fornirebbe un'altra modalità per ricevere pagamenti dalla clientela. Inoltre un euro digitale potrebbe rendere disponibili funzionalità avanzate, come il pagamento automatizzato o l'applicazione di una qualche forma di identità digitale", si legge ancora nell'analisi di Francoforte. Sulla tracciabilità la Bce assicura che "l'Eurosistema non ha alcun interesse a raccogliere dati sui pagamenti dei singoli utenti, tracciare le abitudini di pagamento o rendere noti questi dati a enti e istituzioni pubbliche. Un euro digitale consentirebbe ai cittadini di effettuare pagamenti senza condividere i propri dati con soggetti terzi, a meno che non sia richiesto per la prevenzione di attività illecite".

L'euro digitale potrebbe passare di tasca in tasca, o meglio da computer a computer o da smartphone a smartphone, senza bisogno di banche. Prima di vedere l'euro digitale 'circolare' sarà comunque necessario superare ancora diverse tappe: c'è uno studio sulla fattibilità del progetto gà in corso, mentre la proposta della Commissione, attesa per la prima metà del 2023, dovrà poi passare dai negoziati con Parlamento e Consiglio degli Stati membri. In tutto questo, bisognerà anche affrontare i timori delle banche.

Le paure delle banche

Gli istituti, spiega Politico, "temono che i risparmiatori possano convertire i loro depositi nella valuta digitale della Banca centrale con il semplice clic di un pulsante in caso di un'altra crisi finanziaria, creando una corsa agli sportelli online". E provocando scossoni alla loro stabilità come in una profezia che si autoadempie. 

Per capire meglio, bisogna spiegare una delle grandi novità che le valute digitali potrebbero apportare nel sistema monetario. L'emissione di valuta tradizionale, infatti, prevede che una banca centrale emetta denaro attraverso le banche commerciali. Nel caso delle valute digitali, scrive Dw.com, "la maggior parte delle banche centrali sta esplorando un'architettura ibrida: un mix tra l'emissione tradizionale a due livelli e l'emissione a un livello, che coinvolge la banca centrale che emette denaro direttamente agli utenti". In altre parole, i clienti potrebbero chiudere i conti bancari attuali e depositare i loro risparmi direttamente presso la banca centrale.

"Poiché i conti di deposito attualmente pagano tassi di interesse bassi, una moneta virtuale ha il potenziale per disintermediare il sistema bancario", si legge in una analisi della Deutsche Bank. "Le persone potrebbero preferire detenere i loro soldi direttamente presso la banca centrale", e questo "potrebbe avrebbe un impatto sulla stabilità finanziaria" delle banche. Le paure di questi istituti stanno di fatto frenando la corsa all'euro digitale.La Bce, dal canto suo, ha avvertito: i clienti si sposteranno sempre di più verso le monete virtuali e "se non soddisfiamo questa richiesta, altri lo faranno", ha detto Fabio Panetta, membro del board della Banca centrale europea. Come la Cina, per esempio.

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