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Venerdì, 19 Aprile 2024
La scelta / Italia

L'Italia va con i pro-nucleare e snobba i Paesi amici delle rinnovabili

Il nostro governo a Bruxelles ha partecipato alla riunione dell'alleanza dei dieci Paesi, guidati dalla Francia, che sostengono l'energia atomica, e ha disertato l'incontro degli Stati che vogliono le fonti green

L'Italia ha partecipato a Bruxelles alla riunione dell'alleanza dei Paesi favorevoli al nucleare e ha invece snobbato quella delle nazioni che spingono per le rinnovabili. Le due alleanze rivali stanno avendo dei colloqui con la Commissione europea in vista dei negoziati per il riconoscimento dell'energia atomica tra quelle compatibili con gli obiettivi dell'Ue in materia di emissioni zero. L'alleanza che sostiene l'energia atomica in Europa è un'iniziativa promossa da Parigi, che vede la partecipazione in tutto di 10 Stati (Franca, Bulgaria, Croazia, Finlandia, Francia, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Slovenia) che chiedono che le nuove centrali nucleari siano inserite tra quelle che possono aiutare l'Unione europea a raggiungere i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni di Co2.

In particolare i ministri sottolineano che sono le tecnologie dei mini-reattori modulari che più possono contribuire, insieme alle grandi centrali nucleari, al raggiungimento dei target climatici e alla sicurezza energetica, e per questo chiedono di promuovere la ricerca e l'innovazione in questo campo. In una dichiarazione congiunta, i Paesi hanno dichiarato di aver "concordato che è necessario un quadro industriale e finanziario favorevole per i progetti nucleari". Alla riunione del gruppo che si è tenuta oggi a Bruxelles a margine del Consiglio Ue Energia, oltre ai dieci membri dell'alleanza hanno partecipato, in qualità di osservatori che non hanno sottoscritto il documento comune, anche l'Italia, il Belgio e Paesi Bassi.

Questi ultimi poi, a differenza nostra, hanno partecipato anche a un'altra riunione, questa promossa da Vienna, in cui 11 Paesi (Austria, Germania, Belgio, Spagna, Estonia, Danimarca, Paesi Bassi, Irlanda, Portogallo, Lussemburgo e Lettonia), hanno discusso dell'importanza delle rinnovabili e dei modi per sostenerle, insieme alla alla commissaria Ue all'Energia, Kadri Simson, prima del Consiglio Ue. "Il gruppo chiede obiettivi ambiziosi nella (legge sulle energie rinnovabili) per avere un mandato chiaro per gli investitori e i clienti", ha dichiarato la ministra austriaca dell'Energia, Leonore Gewessler.

Al Consiglio europeo della settimana scorsa, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, aveva specificato che i progetti "nucleari all'avanguardia" non riceveranno tutti i benefici previsti dagli incentivi proposti dal Bruxelles per sostenere le industrie verdi. Ma alcuni governi stanno spingendo per conteggiare l'"idrogeno a basso contenuto di carbonio", quello prodotto dall'elettricità nucleare, tra quelli compatibili con gli obiettivi dell'Ue in materia di energie rinnovabili. Secondo loro, i Paesi dovrebbero essere incoraggiati a utilizzare l'idrogeno da fonte nucleare e quello da fonte rinnovabile, poiché entrambi sono privi di Co2 e possono quindi aiutare le nazioni ad abbandonare più rapidamente i combustibili fossili.

"La posta in gioco non è opporsi al nucleare e alle energie rinnovabili, ma prendere in considerazione tutto ciò che ci permette di diventare neutrali rispetto al carbonio e di ridurre le nostre emissioni di CO2 entro il 2030", ha dichiarato il ministro dell'Energia francese, Agnes Pannier-Runacher. Al termine del Consiglio europeo della scorsa settimana era stata la stessa Giorgia Meloni ad aprire al nucleare, dichiarando che nel nome della "neutralità tecnologica" dovrebbero essere "riconosciute" tutte le tecnologie che "possono garantire gli obiettivi dell'Unione europea".

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