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Giovedì, 18 Aprile 2024
Sul filo del rasoio / Francia

Macron la scampa: sfiducia al governo bocciata, si va avanti con la riforma delle pensioni

La richiesta respinta per soli nove voti, una parte dei Repubblicani ha votato a favore, mostrando che la tenuta della maggioranza non è più solida

In Francia si va avanti con la riforma delle pensioni. Il governo di Elisabeth Borne è sopravvissuto, seppur per soli nove voti, a un voto di sfiducia scatenato da una mozione presentata dal piccolo gruppo centrista Liot. Il testo che chiedeva la caduta dell'esecutivo, e che avrebbe affossato di fatto l'aumento a 64 anni dell'età pensionabile minima, si è fermata a 278 voti a favore, quando avrebbe dovuto ottenere il voto di metà dell'assemblea: 287 parlamentari. Dal 1962 a oggi nessuna mozione di questo tipo ha avuto successo.

Una seconda mozione di sfiducia, presentata dal Rassemblement National di Marine Le Pen, pure sarà messa ai voti ma non ha alcuna possibilità di essere adottata, vista l'indisponibilità degli altri partiti di sostenerla. La riforma delle pensioni, voluta da Emmanuel Macron, sarà quindi considerata definitivamente adottata dal Parlamento, prima della sua promulgazione da parte del presidente, che potrebbe intervenire nei prossimi giorni.

In Francia l'età pensionabile più bassa d'Europa

Per il presidente si tratta di una vittoria amara, in quanto una buona parte dei deputati gollisti, i Republicains, che sostengono la maggioranza, ha votato a favore andando contro le indicazioni del presidente del partito, Eric Ciotti. La scelta del leader di Reinassance, di scavalcare il parlamento per far passare la controversa riforma che sta scatenando proteste e scioperi nel Paese, ha minato la sua leadership e messo in pericolo il suo programma riformista. Secondo gli analisti di Barclays, il governo resterà al suo posto, "anche se sarà significativamente indebolito, mentre le proteste sociali contro la riforma continueranno probabilmente per alcune settimane, con possibili ripercussioni negative sull'economia francese".

Intervenendo all'Assemblea, la premier ha denunciato "l'antiparlamentarismo" dell'opposizione e "l'esplosione di violenza" di alcuni deputati di sinistra. Borne ha aggiunto di essere "ben consapevole dello stato d'animo (attuale) del nostro Paese" e dello "sforzo" che questa riforma "richiede a molti dei nostri compatrioti".

I sindacati e i manifestanti, arrabbiati per la riforma e per il fatto che sia stata adottata solo con un passagio al Senato ma non all'Assemblea Nazionale, grazie a una procedura speciale, hanno dichiarato che continueranno con gli scioperi e le proteste, con il sostegno di molti membri dell'opposizione. Non appena è stato annunciato lo scarso successo del voto, i legislatori della sinistra radicale La France Insoumise (Lfi) hanno gridato "Dimissioni!" alla premier Borne e brandendo cartelli con la scritta: "Ci incontreremo nelle strade". "Nulla è risolto, continueremo a fare tutto il possibile affinché questa riforma venga ritirata", ha dichiarato ai giornalisti il capo del gruppo parlamentare di Lfi, Mathilde Panot, sostenendo che nonostante il voto "il governo è già morto".

In tutto il Paese sono scoppiati violenti disordini e i sindacati hanno promesso di intensificare gli scioperi, lasciando Macron di fronte alla più pericolosa sfida alla sua autorità dopo la rivolta dei "Gilet gialli" di quattro anni fa. Dal 19 gennaio, centinaia di migliaia di francesi hanno manifestato otto volte per esprimere il loro rifiuto di questa riforma. Gli oppositori la considerano "ingiusta", soprattutto per le donne e per i dipendenti che svolgono lavori usuranti, e giovedì è prevista una nona giornata di scioperi e proteste a livello nazionale.

"Ci incontreremo di nuovo giovedì", ha promesso Helene Mayans, del sindacato di sinistra Cgt, durante una manifestazione a Parigi. I partiti di opposizione contesteranno il disegno di legge anche presso il Consiglio costituzionale, che potrebbe decidere di bocciarlo in tutto o in parte, se ritiene che violi la Costituzione. Una seconda mozione di sfiducia, presentata dal partito di estrema destra National Rally (RN), non ha avuto alcuna possibilità di essere approvata, poiché altri partiti dell'opposizione hanno dichiarato che non avrebbero votato a favore. 

La Francia è uno dei Paesi europei in cui l'età pensionabile legale è la più bassa, anche se i sistemi pensionistici non sono del tutto comparabili. Il governo ha scelto di estendere l'orario di lavoro per rispondere al deterioramento finanziario dei fondi pensione e all'invecchiamento della popolazione.

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