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Venerdì, 29 Marzo 2024
L'intesa

Meloni e Macron fanno pace (ma solo sulla corsa allo spazio)

Francia e Italia, insieme alla Germania, hanno trovato l'intesa sul finanziamento dei sistemi di lancio razzi Ariane 6 e Vega-C

Dopo lo scontro diplomatico sui migranti, la premier Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron siglano la pace. Ma per il momento solo sul futuro delle missioni spaziali congiunte. Italia e Francia, insieme alla Germania, hanno siglato una dichiarazione congiunta nel corso della conferenza dei ministri dell'Esa, l'agenzia spaziale europea, in sui si impegnano a garantire il futuro dei sistemi di lancio di razzi spaziali Ariane 6 e Vega-C di prossima generazione. Una questione che aveva aggiunto benzina sul fuoco nei rapporti tra Roma e Parigi.

Pace sui razzi

La questione era sorta alcuni mesi fa, quando la Francia aveva annunciato lo sviluppo di MaiaSpace, una società di ArianeGroup (a sua volta all'interno della galassia di Airbus e Safran, i due colossi dell’aerospazio controllati da Parigi) "per realizzare dei mini-lanciatori riutilizzabili, in grado di portare in orbita satelliti da 500 fino a 1.500 chilogrammi", scrive il Corriere della Sera. Il piano ha fatto storcere il naso all'Italia, dato che questo tipo di sistemi farebbero concorrenza a Vega, un programma molto simile avviato da Avio. 

Le tensioni sull'asse Roma-Parigi hanno però dovuto fare i conti con il rischio di ritardare la corsa dell'Esa per creare un accesso indipendente allo spazio per l'Europa. Ariane 6, considerata la risposta a Space X, è in grave ritardo e la guerra in Ucraina ha privato l'Europa dei lanciatori russi Soyuz. Lo smacco è stato evidente quando l'Esa è stata costretta a utilizzare i servizi della compagnia di Elon Musk per lanciare due missioni scientifiche. Forse anche per evitare nuove magre figure, Francia e Italia, insieme alla Germania, hanno concordato martedì di garantire il futuro funzionamento sia di Ariane 6, sia di Vega-C.

"I finanziamenti pubblici necessari per equilibrare lo sfruttamento istituzionale e commerciale di Ariane 6 e Vega-C saranno rivisti per tenere conto dell'evoluzione dei prezzi di mercato, dei prezzi istituzionali e delle condizioni economiche", si legge nella dichiarazione congiunta siglata dai ministri dell'Economia Bruno Le Maire (Francia), Robert Habeck (Germania) e dal ministro per lo Sviluppo, Adolfo Urso. Per Ariane 6 e Vega-C, "l'allocazione dei finanziamenti sarà commisurata ai rischi commerciali assunti" per garantire la loro competitività a lungo termine, hanno affermato i ministri. La Germania, invece, si occuperà dello sviluppo di micro e mini lanciatori. La decisione finale su come ripartire i fondi sarà concordata entro dicembre 2023, afferma la dichiarazione. In totale, questi programmi riceverano 2,8 miliardi di euro nel prossimo triennio.

L'intesa tra i tre massimi contributori dell'Esa ha permesso anche di sbloccare i negoziati sul bilancio generale dell'agenzia: i 22 Stati membri hanno concordato un significativo aumento dei finanziamenti, che ammonteranno a 16,9 miliardi per i prossimi tre anni. Il contributo maggiore arriverà dalla Germania con 3,5 miliardi, seguito dalla Francia con 3,2 e dall'Italia con 3. "I ministri hanno confermato che l'accesso indipendente dell'Europa allo spazio è fondamentale per garantire i benefici che lo spazio apporta alla vita sulla Terra, tra cui il monitoraggio e la mitigazione dei cambiamenti climatici, comunicazioni e navigazione sicure sotto il controllo europeo e risposte rapide e resilienti alle crisi", si legge in una nota dell'Esa. 

Bilancio record per l'Esa

Guardando nel dettaglio il nuovo budget, oltre ai già citati fondi per Ariane 6 e Vega-C spiccano i 2,7 miliardi di euro che andranno al programma di osservazione della Terra (tra cui FutureEO e Copernicus), e i 3,2 miliardi per le missioni del programma Cosmic Vision, come Juice (che esplorerà Giove) e Euclid (che mapperà gran parte dell'Universo, osservando miliardi di galassie).  

Altri 2,7 miliardi di euro andranno alla prossima fase di Terrae Novae, il programma di esplorazione spaziale dei nuovi mondi dell'Esa incentrato su tre destinazioni: l'orbita terrestre bassa, la Luna e Marte. "Terrae Novae guida il viaggio umano dell'Europa nel Sistema Solare utilizzando i robot come precursori ed esploratori", scrive l'Esa.

I ministri hanno deciso anche di estendere la partecipazione europea alla Stazione spaziale internazionale fino al 2030, consentendo agli astronauti dell'Ese di continuare a lavorare in orbita attorno alla Terra a bordo del laboratorio di ricerca europeo Columbus. La prossima destinazione è la Luna e il principale nuovo elemento approvato è il grande lander logistico europeo, Argonaut, che sarà in grado di inviare regolarmente carichi scientifici e merci sulla Luna per tutto il 2030.

Guardando all'esplorazione di Marte, e con il forte sostegno della comunità scientifica, è stata presa la decisione di costruire un lander europeo per portare il rover Rosalind Franklin sulla superficie di Marte per esplorare se la vita esistesse negli antichi laghi del pianeta rosso. Sono stati inoltre confermati i prossimi passi per la cooperazione dell'Esa con la Nasa su Mars Sample Return, un audace piano per restituire per la prima volta campioni fisici da un altro pianeta. Infine, ci sono 1,9 miliardi di euro dedicati a migliorare la vita sulla Terra attraverso lo sviluppo di satelliti per telecomunicazioni e delle loro applicazioni.

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