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Sabato, 20 Aprile 2024
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Ecobonus, scuole e teleriscaldamento: il Recovery fund segna il futuro dell’edilizia italiana

Gli interventi finanziati con le risorse Ue dovranno migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Bruxelles: oltre 40 milioni di metri quadri da ristrutturare entro il 2025

Ecobonus, efficientamento energetico degli edifici e teleriscaldamento. Questi saranno i tre pilastri della politica di riqualificazione degli immobili sia pubblici che privati prevista dal governo e concordata con l’Europa nell’ambito del programma Next Generation EU. Gli interventi, finanziati con oltre 15 miliardi di euro del Recovery Fund, sono volti a incoraggiare le ristrutturazioni edilizie e la sostituzione dei sistemi obsoleti e inquinanti. 

Dove andranno i fondi Ue

“Gli edifici italiani - si legge infatti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza presentato a Bruxelles lo scorso 30 aprile - rappresentano più di un terzo dei consumi energetici del Paese e la maggior parte è stata realizzata prima dell’adozione dei criteri per il risparmio energetico”. La gran parte dei fondi per l’efficientamento energetico (quasi 14 miliardi di euro) finanzieranno l’Ecobonus e il Sismabonus. Un miliardo e 200 milioni di euro andranno invece al miglioramento dell’efficienza energetica e della sicurezza delle scuole pubbliche e degli edifici giudiziari. I rimanenti 200 milioni saranno destinati alle reti di teleriscaldamento nelle aree urbane. 

Ecobonus e Sismabonus

I due bonus per l'edilizia previsti dal Pnrr italiano, e in parte già in vigore, nascono con un duplice scopo. Da una parte servono a “far fronte ai lunghi tempi di ammortamento delle ristrutturazioni degli edifici” e dunque a “stimolare il settore edilizio, da anni in grave crisi”. Tuttavia il disco verde della Commissione europea è arrivato solo grazie alla seconda finalità delle detrazioni fiscali: quella di raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni al 2030 previsti dalla politica ambientale europea. Come ricordato nel Pnrr italiano, il sostegno a chi sceglierà di ammodernare il proprio immobile “sarà fornito in forma di detrazione fiscale pari al 110 per cento delle spese sostenute”. La misura prevede inoltre l’introduzione di strumenti finanziari come la “cessione del credito” e il “pagamento anticipato” per agevolare gli ingenti investimenti iniziali.

Gli obiettivi

Entro il 30 giugno del 2023 l’Italia dovrà completare la ristrutturazione di edifici “per almeno 12 milioni di metri quadri” per ottenere “risparmi di energia primaria di almeno il 40% e il miglioramento di almeno due classi energetiche nell’attestato di prestazione energetica” oltre a “ristrutturare almeno 1.400.000 metri quadri” di edifici “per scopi antisismici”. Il raggiungimento di questo primo obiettivo, messo nero su bianco nel documento della Commissione europea sui target da raggiungere per ottenere i fondi, permetterà di sbloccare le altre risorse Ue necessarie a raggiungere i traguardi previsti per la fine del 2025: ristrutturazioni per 32 milioni di metri quadri di edifici ai fini del risparmio energetico e di 3,8 milioni di metri quadri con i criteri antisismici.

Scuole e tribunali

Tra gli interventi previsti dal Recovery Plan approvato da Bruxelles c’è anche la costruzione di nuovi edifici pubblici per rimpiazzare l’attuale patrimonio edilizio scolastico con 195 “strutture moderne e sostenibili”. Il piano di ammodernamento edilizio interesserà anche la giustizia, con un programma di riqualificazione delle strutture che, oltre a migliorarne l’efficienza energetica, mirerà “a garantire la sostenibilità economica, ambientale e sociale degli interventi attraverso l'uso di materiali sostenibili e l'utilizzo di energia elettrica autoprodotta da fonti rinnovabili”, si legge nel documento Ue che fissa gli obiettivi dell’Italia. “Gli interventi devono inoltre adattare le strutture per ridurre la vulnerabilità sismica degli edifici”, hanno precisato i funzionari di Bruxelles.

Teleriscaldamento

L’ultima area di intervento sull’efficientamento energetico dell’edilizia sarà dedicata ai sistemi di teleriscaldamento. L’impianto ad acqua calda “basato sulla distribuzione di calore generato da fonti rinnovabili, da calore di scarto o cogenerato in impianti ad alto rendimento”, secondo la Commissione, “svolge un ruolo importante nel conseguimento degli obiettivi ambientali”. Di qui la scelta di “finanziare progetti selezionati” per sviluppare reti di teleriscaldamento nelle aree urbane “mediante gara d'appalto da indire nel 2022”. Una successiva gara d'appalto "potrà essere indetta nel 2023" e “la priorità deve essere data ai progetti che garantiscono il massimo risparmio di energia primaria non rinnovabile”, è la richiesta di Bruxelles.

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