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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Occupazione / Germania

Le imprese tedesche vogliono più immigrati: "500mila stranieri all'anno per coprire i posti vuoti"

Dalla ristorazione agli aeroporti, passando per ospedali e industria: appello al governo per ridurre la burocrazia per i lavoratori stranieri

L'ultimo campanello di allarme è arrivato dagli aeroporti: la carenza di personale nei servizi di terra degli scali ha portato il governo a cercare almeno 3mila lavoratori all'estero, per riempire il prima possibile i posti vuoti ed evitare il caos nei voli durante le vacanze estive. Ma quello dell'aviazione è solo uno dei tanti settori dove la Germania fa fatica a reclutare impiegati in loco, tanto più dopo la pandemia di Covid. E adesso le imprese chiedono al governo di facilitare gli arrivi di immigrati, soprattutto per la manodopera qualificata. Secondo uno studio dell'Agenzia federale per l'occupazione, il sistema Paese avrebbe bisogno tra i 400mila e i 500mila nuovi immigrati-lavoratori ogni anno per coprire la domanda del mercato.

I problemi maggiori, oltre agli aeroporti, si riscontrano nella ristorazione, nel settore dei trasporti urbani, ma anche nell'industria e nella sanità. In questi pezzi dell'economia, i posti di lavoro da occupare superano di gran lunga le candidature. E la forbice tra domanda e offerta continua ad allargarsi. Non che al di fuori della Germania non vi sia chi sia pronto a fare i bagagli per trasferirsi nel Paese e lavorare. Ma il problema, stando alle lamentele delle imprese, è che le la legge che regola l'immigrazione per ragioni di lavoro comporta oneri burocratici "assurdi" per i migranti. 

"Uno dei principali problemi è il riconoscimento delle qualifiche professionali", dice Herbert Brucker dell'Istituto per il mercato del lavoro e la ricerca occupazionale (Iab) dell'Agenzia federale per l'occupazione. "Questo è il grande cantiere su cui stiamo lavorando e che dobbiamo riorganizzare completamente", ha aggiunto. A suo avviso, la Germania avrebbe bisogno di 400mila-500mila nuovi arrivi ​​all'anno per coprire la domanda totale. "Siamo molto lontani da questo numero", spiega.

Il capo delle risorse umane di DHL, Thomas Ogilvie, lamenta "assurdità e inefficienze" nei processi di assunzione di lavoratori stranieri, che spesso non riescono a ottenere il visto anche quando hanno già un'offerta di lavoro concreta. Per ovviare a tali restrizioni, il governo ha da poco allentato la burocrazia per il settore aeroportuale, ma anche altri comparti chiedono di ricevere lo stesso trattamento: "Se non cambiamp rotta, ci imbatteremo in una situazione in cui la Germania subirà una perdita di prosperità", avverte Ogilvie.

Dello stesso avviso il capo delle risorse umane di Continental, Ariane Reinhart: "Qui è in gioco la nostra pace sociale", ha detto. Anche la disoccupazione giovanile è inaccettabile: "Dobbiamo rafforzare il tema della formazione professionale, soprattutto per i giovani con un background migratorio", conclude Reinhart.

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